riporto sotto i commenti di Giacometti.
proviamo a discutere di questo? Bisogna capire che funzione svolgono ora e che funzione dovrebbero svolgere i raggruppamenti.
Secondo quello che abbiamo gia` discusso vanno aboliti i concorsi, i raggruppamenti concorsuali e quindi le cattedre.
Il pernio attorno a cui ruota l'attuale sistema di potere e` stata la cattedra anche se ora si e` molto attenuato il suo profilo totalizzante che pero` permane attraverso i gruppi concorsuali e quindi la gestione dei concorsi. Questo e` tuttora un residuo del vecchio sistema che aveva i suoi culmini negli Istituti monocattedra. D'altra parte all'epoca del giuramento fascista nel 1931 i docenti universitari erano 1200.
Va dunque lasciata in una forma o un'altra ai dipartimenti la politica delle assunzioni secondo le esigenze globali didattiche e scientifiche del Dipartimento.
La divisione in settori deve servire solo per la divisione dei fondi quindi deve essere uno strumento della agenzia di valutazione.
Se uno segue questa mia idea i settori dovrebbero essere solo funzionali a questo e dovete immaginare come organizzeranno le valutazioni e i PRIN.
La mia esperienza personale mi dice ad esempio che si crea una grande confusione tentando di gestire i PRIN di Matematica con Informatica. Poi per tutta la matematica e` necessario in qualche modo articolarsi in sottocommissioni. Detto questo mi sembra piu` una questione organizzativa che ideologica. L'importante e` di non creare gruppi impermeabili di potere, la cosa peggiore e` l'aggancio delle cattedre con i gruppi, questo crea il vero potere accademico ed il blocco della scienza. Se le cattedre non esistono piu`, se io mi posso definire "matematico" e non professore di Algebra, e ogni dipartimento assume secondo un profilo che a volta a volta vuole individuare per le sue esigenze molte cose si sgonfiano. Per il resto e` una questione pratica.
Questa dei settori disciplinari è una questione basilare. Occorre essere d'accordo. Per quanto mi riguarda io resto della mia opinione, ma vorrei essere smentito da ragionamenti convincenti e finora non ne ho sentiti. Abolire i settori scientifico disciplinari vuol dire ABOLIRLI ! Quì molti si domandano ma io dove sono? dove mi avete messo? come farò ad essere vivo? La mia opinione è che qualunque divisione a grana piccola (dove piccola significa più di 5 o 6 settori) non fa che rinforzare i piccoli (ma forti) centri di potere esistenti che tendono a diventare impenetrabili. Sono prorio i centri che alimentano CUN CRUI Burocrazia etc. Una partizione è necessaria ma deve avere uno scopo diverso da quello che i fautori dello spezzettamento hanno in mente; lo scopo è di dividere l'università in zone per le quali valgono regole diverse. Ogni zona sarà bene che si esprima su queste regole, nel quadro di una normativa generale che prevede appunto 1-la valutazione, 2-la competizione, 3-la cooptazione, secondo il Vangelo di Procesi che sembra accettato. I miei settori sono: -Matematica M (mi sono convinto che è difficile assimilarla alle Scienze Naturali) -Scienze Fisiche e Naturali SFN (essenziale l'unità del settore, nei dettagli delle valutazioni vi saranno ovviamente normalizzazioni opportune ma è profondamente errato pensare ad ulteriori suddivisioni che arriverebbero, oggi, ad un settore per ricercatore o quasi). -Scienze Umane SU (ci stanno tutti anche quì, ed i motivi sono analoghi a quelli per le SFN). -Medicina e Sanità MS(I clinici! non i ricercatori, che stanno nelle SFN. Questo è il grandissimo problema delle Facoltà di Medicina, ma non vanno abolite le Facoltà? Nelle Facoltà mediche oggi si tende ad aggregare al loro interno anche i settori scientifici che non hanno nulla di diverso da quelli delle SFN, ed in questo modo le Facoltà mediche dientano dei centri di potere colossali che DETERMINANO la vita delle università. Vedi appunto La Sapienza ma gli esempi sono numerosissimi nel nostro Paese). -Tecnica T (quì ci stanno gli ingegneri, gli agrari, insieme a tutti coloro che lavorano più per le applicazioni di una scienza che per la scienza stessa, forse quì vorranno essere gli informatici che Claudio giustamente non vede tra i matematici -Scienze Giuridiche, Sociali ed Economiche SGSE (io quì non me ne intendo del tutto ma penso che alcune possibili "entries" possano figurare o nella T , per esempio la Statistica, o nelle SU, per esempio la Sociologia.
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/