Poiché sono io ad aver parlato "male" di Mussi preciso che in occasione della sua prima uscita pubblica di fronte a Senato e CDA dela Statale riuniti insieme affermò una serie di impegni poi completamente disattesi. per una pura fatalità io c'ero ed ero rimasto molto impressionato dalla sottolineatura che se non avesse poi fatto quello che aveva dichiarato si sarebbe dimesso...
Poiché ho l'abitudine di fidarmi di quello che le persone mi dicono vox propria e di misurarle sulla relativa coerenza confermo il mio giudizio negativo. sugli episodi relativi alle lauree honoris causa, sono d'accordo, ma temo che sia poca cosa ricondurre un giudizio positivo su un ministro di un settore così importante ad un episodio così (a mio avviso) marginale.
completamente d'accordo invece sulla sottolineatura negativa del "dominio" ideologico dei giavazzismi e perottismi. avendo un passato bocconiano riconosco in quell'atteggiamento uno spregiudicato utilizzo di analogie con il sistema universitario americano in molti casi del tutto false. la lotta degli economisti per lo status di scienza hard spiega molto bene quelle posizioni. il nodo non è come sostiene Giavazzi la governance, ma la ricostruzione del modello operativo di funzionamento dell'università a partire da una vera revisione dei processi decisionali e della struttura organizzativa dell'amministrazione. pensare che una cosmetica e un sistema di incentivi esterni simli al mercato cambi un sistema complesso come l'università è il classico esempio della trappola logico deduttiva dei colleghi economisti che dimenticano sempre la realtà specifica con cui hanno a che fare. in realtà il nostro è tutto un sistema costruito sulla redistribuzione delle risorse e deve essere pensato come un sistema orientato all'acquisizione delle risorse. ricondurre questo al nuovo modello CDA - dipartimenti rischia di portare conseguenze negative.
ritornando a Mussi mi dispiace infine sottolineare che per la seconda volta in due giorni ho l'impressione che l'attribuzione ideologica ad una visione partitica solo in relazione all'affermazione di opinioni personali, per quanto forti, possa essere percepita come indice di limitata attenzione all'onestà individuale degli altri ed è qualcosa che personalmente trovo poco efficace nello stimolare un dibattito. ma come in tutto ognuno è assolutamente libero di ri-costruire il mondo dal punto di vista di maggiore coerenza con la propria visione ideologica.
forse, dico forse, se si inziasse sul serio a pensare che ci sono persone che legittimamente hanno opinioni non incastonate in quello che è il loro voto politico potremmo fare un gran passo avanti, ma comprendo come questo alla luce di quanto anche claudio sottolineava sia un passaggio che richiederà molto tempo e forse più di una generazione. sperando che il prezzo da pagare non sia la neutralizzazione delle idee e delle ideologie che vedo avanzare in ambito economico ed organizzativo
luca
Il giorno 30/lug/09, alle ore 14:50, Francesco Zucconi ha scritto:
Caro Claudio,
la tua ultima descrizione e condanna di alcune pratiche semi- accademiche e` importante, perche' tali pratiche favoriscono forme di sudditanza psicologico-culturale che sono nocive al clima di liberta` e di tolleranza sulle quali la Ricerca Italiana deve poter contare.
Gli attacchi, anche in questa lista, contro Mussi, del quale ho apprezzato alcune posizioni politiche, sono forse frutto di una distanza ideologica: ricordo, per esempio, che Mussi e` stato un ministro che ha contrastato apertamente e fortemente la concessione di lauree honoris causa a personaggi ricchi piu' di quattrini, magari fatti da papa`, che di alto ingegno: grande fu Mussi in almeno un'occasione e lo scarso prestigio dell' Universita` Italiana tutta non ne usci' affatto diminuito, almeno ai miei occhi.
Circa la valutazione: e` chiaro che e` avvenuta in tempi sospetti, in un regime di tagli indiscriminati e che molto resta da perfezionare, ma e` necessario non fare passi indietro e concentrarci sul come raffinare il crivello, puntando a difendere una qualita` vera, piu' estesa assai di quanto il Corriere della Sera, e il suo gruppetto di sodali Bocconiani e Luissiani in pieno conflitto d' interessi..., voglia far credere; una qualita` che, quando c' e` e si e` onesti, alla fine e` impossibile non riconoscere.
Francesco Zucconi
Il giorno 29/lug/09, alle ore 15:28, claudio procesi ha scritto:
cari colleghi, vi confesso che fa un po troppo caldo per studiare a fondo i provvedimenti del Ministero e l'ANVUR, spero che avremo la possibilita` di farlo anche un po a mente fredda, lasciando come al solito la piu` ampia liberta` di opinione, visto che non siamo un partito o un sindacato e veniamo pure da esperienze assai diverse ed e` un bene che restiamo cosi'.
Io credo che non sia stata ancora mai fatta una vera analisi di quali dinamiche hanno portato alla Universita` attuale, tutti noi conosciamo e capiamo brandelli di verita` ma manca una di quelle analisi che forse si possono fare solo quando il periodo storico e` concluso.
Io sto nell'Universita` prima da studente e poi da docente da esattamente 50 anni e quindi ho visto di tutto, eppure qualcosa mi manca e non mi torna. Mi ricordo nel 68 qualche collega comunista che diceva che non si possono contrastare fenomeni strutturali con interventi sovrastrutturali, a me che venivo da Chicago mi sembrava un po del solito marxismo ideologico ma forse aveva ragione lui.
Una domanda che mi sono posto spesso e` se siamo veramente classe dirigente? E la mia risposta e` NO, dopo tutto ricordatevi Marco Biagi, ammazzato da un gruppo di pazzi a cui ipocritamente e` stata intitolata una legge ma che nella opinione autentica di uno degli autorevoli membri del presente e passato governo era "un rompicoglioni".
io credo che nella opinione dei politici tutti noi siamo dei rompicoglioni, a meno che non stiamo al gioco. Quale gioco? Tanto per ricordare, la politica italiana e` stata sempre onnivora, dalle banche alla TV (ricordate che ci volevano 3 reti televisive pubbliche non per ragioni commerciali o culturali ma per dividerle 1 alla DC 2 al PSI e 3 al PCI) ed anche l'Universita` non e` sfuggita alla lottizzazione, naturalmente ora sono cambiati i padroni ma la musica e` sempre la stessa. Quando fu istituita l'Università` di Roma 2, l'accordo era La Sapienza alla sinistra e Tor Vergata a comunione e liberazione. la cosa era talmente sfacciata che il personale amministrativo di Tor Vergata, tutti di stretta osservanza CL, si iscriveva come studenti per poter essere votati come rappresentanti nel consiglio di amministrazione.
Poi come meravigliarsi della ultima Universita` sponsorizzata dal boss locale. Quale e`stata la nostra possibilita` di opporci? scarsa, abbiamo lottato su fronti molto piu` interni per difendere almeno quel poco che potevamo difendere. Mi ricordo quando nel mio Dipartimento c'era la cellula del PCI che si riuniva per appoggiarsi a vicenda sulle progressioni di carriera e le chiamate. Ma sicuramente ad altri livelli ha operato l'Opus Dei e cosi` discorrendo probabilmente anche di molto peggio.
Io credo che molti di noi quello che potevano fare lo hanno fatto, in primis mantenendo alto il livello scientifico personale che un minimo (ma minimo ) di forza qualche volta ce lo ha dato. Ma entrare nella pseudodemocrazia universitaria e` sempre stato micidiale, come nel principio di indeterminazione di Heisenberg e` sostanzialmente incompatibile con mantenere una credibilita` scientifica.
Ruberti che e` stato l'esempio migliore di uno scienziato che ha anche operato politicamente poi e` stato travolto dal collasso di una classe politica corrotta alla quale lui non apparteneva ma che almeno teoricamente doveva essere il punto di riferimento dei riformisti.
Tornando ancora indietro nel tempo probabilmente pochi di voi ricordano il caso Ippolito o il dibattito fra Amaldi e Mattioli sul nucleare, tutti elementi che dovrebbero farci meditare sul fatto che NON siamo classe dirigente, e l'ineffabile Mastella che controllava con L'Udeur la sanita` dei suoi luoghi ma poi sosteneva che lui aveva interesse ad una buona sanita` per farsi curare. Ora abbiamo un nuovo problema quello del leghismo e delle pulsioni separatistiche che lo accompagnano ma il nodo principale dell'Italia e` irrisolto. Una classe politica onnivora e trasformista che vuole penetrare in tutti i gangli del sistema in nome della 'PREMINENZA DELLA POLITICA" e che poi in questo modo lo uccide.
On Jul 28, 2009, at 5:03 PM, Alberto Lusiani wrote:
Caro Luca,
2009/7/28 Luca Solari luca.solari@unimi.it:
[...]
Con questo mi scuso ma smetto di contribuire perché chiarita la mia posizione mi sento fuori luogo!
per la mia esperienza personale questo forum e' un luogo aperto dove si puo' contribuire liberamente e in maniera construttiva la propria opinione anche quando di minoranza, quindi non capisco e disapprovo questa reazione.
Cordialmente,
Alberto Lusiani _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
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Vice Presidente della "International Mathematical Union"
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