cari amici, penso che quale che sia l'opinione che nutriamo sulla attuale classe di governo ci conviene essere un po piu` prudenti nel linguaggio. Questa e` una partita a poker in cui non abbiamo in mano grandi carte e non possiamo scgliere con chi giocarla. Il paese e` quello che e` e non possiamo certo cambiarlo da soli..
Proviamo ad analizzare bene la bozza, tenendo conto poi che magari fra un paio di settimane ne compare una del tutto diversa. Come voi sapete, spesso queste bozze sono dei "ballon d'essai" utilizzati per sondare le risposte del mondo esterno.
Cinicamente mi pare che 500.000 euro vadano bene forse per sedere nel consiglio di amministrazione di un supermercato. Io semplicemente alzerei la posta. Non credo che la Fiat offra un posto nel consiglio di amministrazione per meno di svariati miliardi di euro. E mi piacerebbe vedere quali privati in Italia sono pronti a mettere qualche miliardo (di euro) nell'universita`. Se ci fossero non potrei che esserne felice.
Nella bozza ci sono alcuni elementi che si possono considerare affini al nostro, certamente non la parte che riguarda il reclutamento.
Comunque sono d'accordo che e` un po un "patchwork" e quindi va analizzata con una certa cura senza farsi troppo prendere dalle pur legittime emozioni
claudio
ps Per quanto riguarda le tre fasce e la governance secondo me non abbiamo disusso bene la questione, in particolare bisognerebbe capire meglio cosa avviene in Europa. Negli USA ho cercato di darvi una idea di quello che ho visto in California. Li sostanzialmente la fascia piu bassa di assistant e` la tenure track ed e` un passaggio a termine, la fascia di associate anche in media e` un passaggio assai breve.
In europa invece credo ci siano modelli molto diversi.
On Mar 15, 2009, at 2:28 AM, Rino Esposito wrote:
Non credo proprio che la bozza di riforma di origine ministeriale sia paragonabile a quanto è venuto fuori dalla discussione che ho seguito nel nostro forum. Vi è certamente qualche assonanza quando si parla di strutture di primo livello che, per quanto posso comprendere, potrebbero essere anche i dipartimenti. Tuttavia l?intera bozza è costellata di elementi inomogenei, frutto delle diverse mani che hanno aggiunto, ciascuna, uno specifico ?sigillo di riconoscimento? (alcuni davvero singolari come la storia del contributo da parte dei laureati una volta che comincino a guadagnare). Tra questi sigilli ne vedo alcuni rivoltanti. Non è per fare ideologia, ma l?idea dei consigli di amministrazione, con la rappresentanza di chi supporta l?istituzione universitaria con più di 500000 Euro all?anno, mi fa rabbrividire. E ancora, il ruolo del CUN, questo indiscutibile organo che dovrebbe solo nascondersi per le vergognose proposte avanzate di recente in merito ai criteri di valutazione. Da gente come Gelmini, Schifani e compagnia non mi aspetto nulla di buono, hanno in mente solo l?ossessione di assecondare gli umori più fetidi di un paese marcio come loro. Penso che la discussione sviluppata al nostro interno sia opportuna, utile e necessaria a denunciare e speriamo a convincere altri, a smuovere le coscienze sull?urgenza di non subire un?ennesima riforma dall?alto, anche se guardandosi intorno è difficile non riconoscere le ragioni dello sconforto del collega Tirassa. Ribadire la distanza abissale che c?è tra noi e quei figuranti squallidi che dal pulpito della loro ignoranza pretendono di fare politica non è velleitario: l?Università è di chi la fa, cioè di tutti quelli che onorano l?attività scientifica e didattica, senza distinzione di fascia, anzianità, ecc. Prendere coscienza e difendere la nostra dignità significherebbe far naufragare qualsiasi imposizione spacciata per riforma. Tanto per cominciare si potrebbe ?sterilizzare? qualsiasi tentativo di imporre nuovi schemi di governance basati sulle tre categorie di 1a fascia, 2a fascia e ricercatori, affermando, nell?ambito dell?autonomia delle sedi, il diritto e la pratica ad essere riconosciuti solo in base alla produzione scientifica e didattica. Vorrei vedere chi non è d?accordo. Uno scenario del genere metterebbe a nudo l?impotenza della politica di fronte alla superiorità dell?intelligenza (salvo soluzioni autoritarie difficili da praticare sic et simpliciter). Pensiamoci bene. Ma forse ho corso troppo con la fantasia ?. Un saluto Rino Esposito
Rino Esposito Università di Udine Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche Tel. +39 0432494321 Fax +39 0432494301
SEMEL (SErvizio di Messaging ELettronico) - CSIT -Universita' di Udine
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/