scusatemi se insisto.
Ci sono due piani di intervento: il primo è quello di fare casino per attirare l'attenzione sullo sfascio dell'offerta culturale, maciullata dalle esigenze di mercato, che saremo obbligati ad offrire alle generazioni future (non più teste che pensano, ma marketing, slogan, schemi ristretti all'interno dei quale muoversi, sennò sei fuori). Roba da rullo compressore per i nostri figli/nipoti. Solo in un secondo tempo possiamo diventare propositivi. Ma teniamo sempre presente che chi è al governo sta portando avanti un disegno ben preciso e datato. E che trova l'appiglio nella melma in cui si sono mosse spavaldamente tante componenti universitarie. D'altra parte, chi ci governa fa più schifo di noi: nelle nostre Università abbiamo fior fiore di giuristi, politologi, economisti, storici, scienziati, e scusatemi per chi ho dimenticato. Possibile che non si riesca a coordinare un intervento razionale, motivato, che convinca l'opinione pubblica e metta le istituzioni pubbliche con le spalle al muro?
Lucia Magnelli
Fautrice delle cause perse, ma ci credo!