Caro Alberto:
in buona fede, credimi, mi permetto di dissentire.
Che ci sia stata una gestione talvolta allegra dei fondi può anche essere vero.
Ma immaginare di poter avere una gestione anche solo vagamente sensata delle risorse messe a disposizione quando esse sono ridicolmente basse è davvero impossibile.
Quando le risorse NON sono sufficiente a coprire tutti i progetti eccellenti, come puoi pensare di selezionare i pochissimi fra gli eccellenti che avranno i finanziamenti? sulla base del colore degli occhi del coordinatore?
Quando le risorse NON sono sufficienti a garantire l'attività di ricerca dei gruppi che otterranno i finanziamenti (per i PRIN si parla ora di avere circa 30.000-40.000 euro l'anno per Udr con gruppi di 3-5 ricercatori più dottorandi etc), come puoi anche solo pensare di fare una valutazione ex-post?
Quando le risorse messe a disposizione ai più NON sono sufficienti a garantire neanche per le normali attività di base (con che soldi dovrei comprare i solventi per il mio laboratorio oppure potrei pagare una missione per un dottorando?), come puoi anche solo pensare di fare una valutazione di eccellenze ex ante?
Qui la meritocrazia si fa col metodo cosiddetto di San Matteo (a chi ha verrà dato, a chi non ha verrà tolto anche quello che ha). Chi ha (perchè veniva da gruppi forti, perchè fa ricerca nei pochissimi settori di moda ed è abile o spregiudicato abbastanza da seguire le mode) viene sempre premiato. Gli altri, si arrangino.
saluti anna
2012/2/2 Alberto Lusiani alberto.lusiani@pi.infn.it
On Thu, Feb 2, 2012 at 10:19 AM, Rino Esposito rino.esposito@uniud.it wrote:
In effetti l'impossibilità di trovare una soluzione soddisfacente al finanziamento della ricerca in Italia è solo legata all'esiguità dei finanziamenti. Il nodo centrale da aggredire è quello e basta. Non si può
Non sono per niente d'accordo. In Italia ci sono due problemi diversi e complementari, uno e' l'esiguita' dei finanziamenti alla ricerca disponibili con procedura competitiva, un altro e' l'inefficienza / distorsione dell'allocazione dei fondi, la cattiva, carente, non trasparente, non realmente meritocratica valutazione sia preventiva sia consuntiva dei progetti.
Spero di non offendere nessuno ma secondo il mio modestissimo parere di ricercatore la posizione che il solo e unico problema sia la carenza di fondi e' demagogica e non dovrebbe essere fatta propria da persone nettamente piu' istruite e competenti della media degli elettori italiani.
Cordialmente,
Alberto Lusiani _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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