Non si tratta di *coccolare* i ragazzi, nè di promuovere tutti. Si tratta di pensare ad una scuola di inclusione e non di esclusione. Una scuola accogliente anche per i *bambini poveri*, che includono certo gli extracomunitari, ma anche alcuni dei nostri ragazzi che, provenendo magari da contesti più ricchi di denaro, hanno alle spalle famiglie culturalmente povere, probabilmente molto più povere di quelle di molti extracomunitari.
Consiglio una rilettura antica: lettera ad una professoressa di don Milani, e magari una più recente sulle scuole Finlandesi http://www.independent.co.uk/news/education/schools/are-finnish-schools-the-...
Prima di bocciare (e quindi escludere) e prima di nominare "lo studente dell'anno" è necessario dare a tutti non dico le stesse chances (che rasenta l'impossibile) ma almeno qualche chance.
saluti anna
claudio procesi wrote:
nella mia esperienza ho sempre insistito per un lavoro di tesi abbastanza breve e che comunque non allungasse i tempi di una normale conclusione degli studi.
Mi pare che, almeno nel mio dipartimento, questo sia stato abbastanza comune. La mia impressione comunque è che non sia questa la ragione principale della durata eccessiva degli studi. La mia provocazione ha comunque riattivato un po di discussione e concordo che sarebbe utile capire cosa bolle in pentola sulle famose idoneità.
Per quanto riguarda il tema iniziale credo che sia tipicamente un tema che dovrebbe interessare tutti e non solo gli addetti ai lavori o i genitori.
Mi preoccupa il concetto di "poveri bambini" io mi preoccuperei piuttosto di quando, diventati adulti si troveranno a competere con quei "bambini poveri" di oggi che avranno fatto una scuola di vita estremamente più dura e che cercheranno giustamente di lottare con tutte le forze per avere una fetta maggiore delle limitate ricchezze di questo mondo. Quegli stessi che oggi arrivano con viaggi estremamente pericolosi e poi magari si ritrovano "Alba dorata" o come cavolo si chiamano i vari fascisti che pensano di difendere i posti di lavoro a sprangate. Quelli che magari con una laurea si adattano a raccogliere pomodori, a fare le badanti o anche le prostitute per un riscatto economico.
Fra 10--20 anni immagino che gli equilibri mondiali saranno cambiati ancora più profondamente e la competizione sarà dura, credo sia meglio preparare i nostri bambini a questo piuttosto che coccolarli eccessivamente claudio
On Jun 18, 2012, at 2:43 PM, annick.farina@unifi.it wrote:
Sono d'accordo con te Stefano sul fatto delle tesi che richiedono spesso troppo tempo. Sopratutto le tesine di fine triennale! Molti, abituati alle vecchie tesi, continuano di richiedere lo stesso genere di lavoro e vedo spesso nel momento delle discussioni delle tesi di magistrale dei colleghi con tesi di 300/400 pagine in mano (e di un centinaio di pagine per le triennale). Basterebbe però che tutte le facoltà/università avessero delle norme di minimi massimi per le tesi (con indicazione di tipo di caratteri, margini, ecc. precise) ma mi sembra che la maggioranza delle facoltà / università italiane non hanno questo genere di informazioni.
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Accademico Linceo, già nel Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/
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