Care cari colleghi un segnale forte, finalmente in controtendenza, che ci sprona ad intensificare gli sforzi. Riporto, di seguito, la mozione del Consiglio della Facoltà di Architettura di Firenze, approvata oggi all'UNANIMITA', che in modo chiaro e netto boccia le proposte approvate dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione dell'Ateneo che prevedono il pensionamento anticipato e forzoso, in pratica un vero e prorio licenziamento, dei ricercatori e del personale tecnico-amministrativo dell'Università. L'unanimità del voto e la quantità e qualità degli interventi espressi in Consiglio di Facoltà, oltre a confermare pieno appoggio a chi aveva espresso contrarietà, non può che provocare un preciso ripensamento delle iniziative degli organi di governo dell'Ateneo, così clamorosamente contestati. Nella stessa seduta il Consiglio ha deciso di istituire una commissione di Facoltà dedicata a seguire con continuità il tema della Regione/Atenei toscani/Fondazione per monitorarne l'evoluzione ed informarne il Consiglio che intende quindi farsi parte attiva. Cordiali saluti Alberto Di Cintio
Il Consiglio della Facoltà di Architettura
riunitosi in data 28.1.2009
ESPRIME il suo assoluto dissenso sulla decisione, assunta dai vertici dell'ateneo, di volersi avvalere della facoltà (contemplata dall'articolo 72, comma 11, della legge 133) di procedere al pensionamento forzoso di numerosi colleghi del personale tecnico-amministrativo e ricercatore.
Il Consiglio
- REPUTA INACCETTABILE la logica di un provvedimento che provoca fratture difficilmente superabili fra le varie componenti dell'ateneo, contrapponendo il personale tecnico-amministrativo a quello docente e, all'interno di questo, fra ricercatori e professori associati e ordinari,
- RITIENE IRRICEVIBILE un provvedimento che espelle parte del corpo docente del nostro ateneo, generando un improvviso deficit del proprio patrimonio di competenze professionali e scientifiche non sanabile nel breve/medio periodo, e che rischia di far venir meno i requisiti minimi per l'attivazione di numerosi corsi di studio,
- STIGMATIZZA che a pagare per la difficile situazione finanziaria ed economica dell'ateneo sia chiamato in prima persona il personale tecnico-amministrativo e ricercatore, ovvero le due categorie meno responsabili delle scelte programmatiche e gestionali che hanno condotto a questa situazione,
- RIFIUTA che il pensionamento anticipato sia unilateralmente deciso dall'amministrazione,
- RITIENE che su tematiche così importanti gli organi di governo dell'Ateneo dovevano chiedere preventivamente il parere dei Dipartimenti e delle Facoltà.
Il Consiglio CHIEDE pertanto al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione di voler SOSPENDERE CON EFFETTO IMMEDIATO l'attuazione delle delibere in questione e di voler adottare una politica generalizzata di incentivazione al prepensionamento.
approvato all'unanimità