La cosa piu` grave e` valutare comparativamente le singole persone con criteri cervellotici (giusto ricordare che secondo i criteri ANVUR il numero di coautori non conta niente!), incidendo su svolte cruciali nella loro carriera.
Invece, non mi dispiacerebbe se gli indicatori servissero per modulare una ripartizione a pioggia dei fondi di ricerca ministeriali. Sono somme talmente modeste che non meritano di andare tanto per il sottile, e si eliminerebbe molti arbitri. In questo contesto e` vero che si potrebbe affinare il sistema col tempo: non si commette un errore irrimediabile dando al sig. X quattro soldi in piu` o in meno di quel che si merita.
Saluti
Maurizio Persico
On 15/05/2013 14:59, Patrizio Dimitri wrote:
Noi tutti ci sottoponiamo da anni alla valutazione quando inviamo un articolo per la pubblicazione.
Il problema della valutazione dell¹Anvur è che non misura necessariamente, originalità, qualità, contributo del singolo ecc. Nel mio settore di Genetica ci sono giovani trentenni che in 5 anni hanno magari 15-20 articoli, ma sono in mezzo a decine di autori in lavori a cui cui hanno contribuito magari solo marginalmente. Tra l¹altro, se si usano gli indicatori bibliometrci, non si può non tenere conto del livello della rivista in cui si pubblica: un lavoro su ³Bollettino di fruttologia² non può valere come uno su PNAS o Nature. Questo mi sembra più che ovvio, ma l¹Anvur non ne tiene conto e premia in buona parte dei casi la quantità a scapito della qualità.....
Il giorno 15/05/13 14.46, anna painelli, anna.painelli@unipr.it ha scritto:
piero.frediani@unifi.it wrote:
Patrizio, penso che tu abbia ragione ma al momento non saprei cosa suggerire. So soltanto che anche i parametri bibliometrici che l'Anvur aveva indicato come di riferimento nei procedimenti delle commissioni sono diventati indispensabili per poter essere valutati. Mi dicono che se non vengono inseriti nei verbali delle commissioni come sono o con minime deroghe i verbali non vengono accettati dall'autorità di vigilanza e rimandati al mittente. Da ciò non riesco a capire che ci stanno a fare le commissioni di valutazione se poi non possono decidere come valutare i candidati e cosa ci stiamo a fare noi a far finta di valutare Saluti Piero Frediani
I parametri bibliometrici che dovevano servire per le abilitazioni stanno diventando pervasivi: ora con l'accreditamento dei dottorati (ad esempio) i coordinatori devono essere a posto con tutte e tre le mediane.
Si può o no essere d'accordo, fatto sta che ormai siamo misurati a spanne. Qualcuno dice qualunque valutazione è meglio di nessuna valutazione (o come dicono a Parma: putost ca nient è mej putost). Io personalmente ho molta paura non tanto di essere valutata così o colà, quanto delle distorsioni indotte da queste valutazioni sui comportamenti nostri e dei colleghi più giovani. O forse semplicemente sono vecchia e temo il futuro.
saluti anna
Anna Painelli Dip. Chimica Università di Parma Viale delle scienze 17/A 43124 Parma, Italy email: anna.painelli@unipr.it skype: anna.painelli tel +390521905461 fax +390521905556
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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