caro Walter, forse varrebbe la pena mandarlo anche a tutti coloro che hanno aderito al documento con una esplicita richiesta di scriverci se non vogliono avere comunicazioni da Universitas Futura
claudio
On Mon, May 25, 2009 9:21 pm, Walter Lacarbonara wrote:
Cari colleghi, stiamo predisponendo online il documento con le osservazioni sul DDL che vi invitiamo a sottoscrivere al piu' presto. Nel frattempo, stiamo cercando di irrompere nei mezzi di comunicazione con una certa difficolta', non e' il nostro mestiere! Intanto vi invito a leggere delle riflessioni molto belle di Claudio Procesi. Stiamo cercando di farle pubblicare, sono nelle mani di una giornalista romana. Tuttavia inviterei chi avesse contatti diretti a tentare di far passare questo articolo, credo che tocchi le corde giuste dell'immaginario collettivo del nostro paese.
Walter Lacarbonara
Un deprimente sabbatico
di Claudio Procesi
Quest'anno sono in sabbatico, l'ultimo della mia carriera. Ho voluto fare un giro in vari luoghi legati alla matematica.
Ho iniziato in un luogo assai improbabile, Maputo Mozambico!! Andare in Africa vuol dire certamente vedere ancora un abisso fra le nostre e le loro condizioni di vita, ed in particolare accademiche, ma nella riunione dell'ICSU a Maputo la differenza maggiore fra bianchi e neri era l'età. Mediamente doppia quella dei primi rispetto ai secondi, c'è molto da meditare su questo dato.
In Sud Africa si ha l'immegine più poderosa delle contraddizioni di oggi. Stellenbosch, graziosa cittadina universitaria, sembra una piccola Cambridge magicamente spostata nel Chianti, ma poi a pochi chilometri trovi una immensa baraccopoli, una ferita ancora aperta dei tempi dell'apartheid. La matematica si difende, anche se ancora non compete con quella occidentale. Qui si gioca una partita essenziale per il futuro dell'Africa ed indirettamente nostro. La domanda è se le nuove generazioni politiche sapranno essere all'altezza di giganti come Mandela e Tutu? Il rischio è la vicino, lo Zimbabwe che poteva essere uno dei luoghi piu ricchi dell'Africa ed è alla catastrofe.
In inverno sono stato in California, la crisi economica ha colpito duramente i nostri colleghi. Molti hanno perso anche il 40% dei risparmi, alcuni non riescono ad andare in pensione per il crollo dei loro fondi pensione ma in generale si respirava una atmosfera di profondo sollievo per essersi sbarazzati di uno dei peggiori presidenti con la sua banda criminale di Teocon. Peccato che altrove i loro estimatori siano ancora in auge.
Comunque girando per la University of California e la sylicon valley si vede la profonda trasformazione avvenuta negli ultimi 20/ 30 anni, si capisce che qui si sono giocate importanti partite sulla frontiera della informatica, sulle bioteconologie etc.. Nuovi istituti, giovani scienziati una grande vitalità. Ad Aprile ero a Fuzhou, Cina, per la riunione dell'Executive Committee della International Mathematical Union, in cui fra l'altro dovevamo decidere ia sede del prossimo congresso internazionale dei matematici (il principale evento quadriennale nella matematica). Siamo stati accolti e trattati in modo squisito, sia dai colleghi accademici che dai politici locali, la responsabile della scienza del governo cinese è volata da Pechino appositamente per incontrarci (qui in Italia i politici usualmente ti danno buca anche quando ti invitano). Il nuovissimo campus di Fuzhou, costruito negli ultimi due anni, accoglie nelle sue residenze universitarie tutti i 20.000 studenti. I miei colleghi cinesi mi dicono che negli ultimi 10 anni sono stati costruiti circa mille campus simili, non sono in grado di confermare la notizia. Il prossimo convegno lo terremo a Seoul, la Corea ha preso impegni straordiari sia finanziari che politici per ottenere la nostra scelta. Persino il primo ministro ha tenuto un discorso sulla importanza della Matematica. E` chiaro che per loro si tratta di scelte strategiche. L'Asia si muove con grande impegno sul fronte della ricerca scientifica e chiaramente il centro della scienza si sposterà ad est. Ora sono a Cambridge (UK), il sogno di qualunque accademico. Qui anche le pietre raccontano la storia di secoli di eccellenza accademica, coltivata da dinastie diverse di re e diverse classi politiche. Qui hanno studiato Newton e Darwin. Ho partecipato alla messa solenne per il fondatore del King's college, Enrico VI. Cambridge vanta 82 premi Nobel, guardando la lista si ripercorre la storia scientifica del ventesimo secolo.
Qui, in un pub, Crick e Watson annunciarono al mondo il segreto della vita, la scoperta del DNA. Ora fra breve torno a Roma e alla nostra Università. Che dire? Solo che non credo proprio che la nostra società sia all'altezza di quella necessaria trasformazione culturale, prima che politica, che permetta di riportarci ad un primato che pure potremmo raggiungere.
In fondo a mio avviso la ragione è quasi banale, la nostra società non capisce quali sono i fondamenti dell'eccellenza.
Anzi no, li capisce benissimo, ma solo quando si parla di sport.
Li a nessuno verrebbe in mente di selezionare gli allenatori con il sistema del sorteggio o i calciatori in base a parametri oggettivi fissati dal ministero dello Sport. Nessuno trova scandaloso che il contratto di un difensore del Milan sia assai diverso da quello della società sportiva di Zagarolo (patria dei miei avi). Li gli stranieri si attirano a fior di milioni (di euro).
A noi invece il dileggio della stampa e i tagli di Tremonti. Ma questi sono solo il finale semiserio di anni di errori in cui si è messa in un angolo la classe scientifica per favorire la crescita di piccoli o grandi poteri accademici-politici-sindacali. La chiamano democrazia e primato della politica. Auguri a tutti i giovani scienziati Italiani.
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