Penso non sia casuale se è stata convocata una riunione del polo biomedico e tecnologico per presentare i rapporti regione/università.....Tutto passa sulle nostre teste, vengono attuate manovre diversive finchè non ci pongono davanti all'evidenza dei fatti. Ho l'impressione che quando escono le proposte di legge, già tutto sia concordato con le controparti delle alte sfere, vedi rettori o quant'altro. Faccio comunque appello ai colleghi degli Atenei interessati e/o indignati dalla messa in pensione forzata di lettori e ricercatori sotto i 65 anni, per scambiarci informazioni su iniziative in grado di permettere una coordinazione di azioni contro questo provvedimento discriminatorio, che non sia limitata al singolo ateneo.
Con amarezza, ma non rassegnazione,
Lucia
Non so cosa dire. Ho ricevuto questa cosa dalla nostra mailing list "di protesta" di Ateneo (Uni Torino) e ho pensato che fosse rilevante... Chiedo scusa se ci sono info inesatte (e chiedo molte scuse se ci sono info clamorosamente false).
- Maurizio
Ma io c'ero a quell'incontro a dicembre, e non si è parlato di fondazione ma solo di partecipazione della regione, di creazione di centri d'eccelenza toscani ecc. ecc.... Forse l'assessore non ne ha parlato semplicemente perché tutti i rappresentanti degli atenei toscani hanno affermato in quell'occasione di essere assolutamente contrari all'idea di trasformazione in fondazioni... Annick ----- Messaggio da maurizio.tirassa@tele2.it --------- Data: Mon, 19 Jan 2009 15:33:37 +0100 Da: Maurizio Tirassa maurizio.tirassa@tele2.it Rispondi-A:"Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: [Universitas_in_trasformazione] Fwd: [coordunito] Ed ecco che arrivano le fondazioni! A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Date: Mon, 19 Jan 2009 14:11:44 +0100 (MET) From: Alessandro Ferretti ferretti@to.infn.it To: coordunito@di.unito.it cc: assembleadiscienze@googlegroups.com Reply-To: coordunito@di.unito.it List-Id: <coordunito.di.unito.it> List-Help: mailto:sympa@di.unito.it?subject=help List-Subscribe: mailto:sympa@di.unito.it?subject=subscribe%20coordunito List-Unsubscribe: mailto:sympa@di.unito.it?subject=unsubscribe%20coordunito List-Post: mailto:coordunito@di.unito.it List-Owner: mailto:coordunito-request@di.unito.it List-Archive: https://www.di.unito.it/listserver/arc/coordunito Subject: [coordunito] Ed ecco che arrivano le fondazioni!
Equazione confermata: mancanza di finanziamenti => trasformazione in fondazioni.
Da Repubblica Firenze:
Regione, un piano per salvare le Università
di Franca Selvatici
Un piano in sei punti per salvare gli atenei toscani dal dissesto. Lo hanno concordato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e i rettori di Firenze Augusto Marinelli, di Pisa Marco Pasquali e di Siena Silvano Focardi, predisponendo un protocollo di intesa. Punto primo: le tre università predispongono «un piano di risanamento e di razionalizzazione delle attività». Secondo: ogni università delibera la trasformazione in fondazione, «prevedendo l´ingresso della Regione ed, eventualmente, di altri soggetti esclusivamente pubblici». Terzo: la Regione «si impegna a disciplinare in via normativa l´acquisizione in proprietà da parte delle aziende ospedaliere universitarie di immobili universitari destinati a finalità assistenziali ove si debbano effettuare interventi di ristrutturazione, demolizione e ricostruzione». Quarto: la Regione «partecipa alla fondazione con contributi a favore della ricerca annualmente determinati». Quinto: la Regione «si impegna a esercitare una funzione di coordinamento fra i soggetti operanti sul territorio, fra i programmi settoriali che prevedono interventi di promozione e sostegno della ricerca e fra le attività di ricerca svolte dalle fondazioni». Sesto: la Regione e le fondazioni «istituiscono un comitato di coordinamento»; il numero dei componenti sarà definito della statuto.
All´interno delle tre fondazioni la Regione potrà «incidere sulle scelte programmatiche delle fondazioni universitarie e sul controllo dell´andamento finanziario». E dovrà essere previsto «un sistema duale di governance basato sulla separazione fra l´attività di programmazione didattica e di ricerca e la gestione amministrativa ed economico-finanziaria, assicurando altresì il costante equilibrio di bilancio». Al vertice del comitato di coordinamento - secondo voci non confermate ma neppure smentite - potrebbe andare l´attuale rettore di Firenze Augusto Marinelli.
Il protocollo di intesa non è stato ancora portato in discussione nei consigli di facoltà né in quelli di dipartimento, almeno a Firenze. E´ stato invece esaminato in seno alla giunta regionale, da cui è uscita la proposta di chiedere all´ufficio legale che cosa sia legittimo e che cosa no (in particolare riguardo all´acquisto delle cliniche) e di avviare un percorso di discussione con tutte le componenti del mondo universitario, e non solo con i rettori. In dicembre si è tenuto un primo incontro, nel quale sono state espresse preoccupazioni per il disimpegno dello Stato e per i rischi connessi a una «regionalizzazione» della ricerca. Nell´incontro, comunque, il protocollo non è stato reso pubblico. Finora è stato un perfetto sconosciuto per il mondo accademico. La trasparenza ha lasciato a desiderare.
Che sull´accordo atenei-Regione sia necessario ascoltare i pareri di tutti e andare con i piedi di piombo lo pensa Eugenio Baronti, assessore regionale all´università e alla ricerca, che giovedì ha illustrato in commissione cultura lo stato di salute degli atenei toscani. «Non dico che la Regione si debba disinteressare delle sorti dell´università, ma non credo che debba tappare i buchi lasciando tutto come era», spiega. L´assessore ritiene che la crisi degli atenei sia da attribuire all´insufficienza dei fondi statali («che sono soltanto lo 0,9% del Prodotto interno lordo rispetto all´1,4% della media europea»), ma anche a «una cattiva gestione delle risorse da parte delle università». Secondo Baronti, «non è stato fatto un buon uso della autonomia amministrativa e gestionale»: «C´è stata una moltiplicazione dei centri di spesa». Le tre università toscane propongono in questo anno accademico 508 corsi di laurea, di cui 238 a Pisa, 164 a Firenze e 106 a Siena, alcuni dei quali seguiti da pochissimi studenti. I dipartimenti sono 171, di cui 70 a Firenze, 55 a Pisa e 46 a Siena. C´è stata anche la moltiplicazione delle sedi. L´università di Firenze ne ha 9, quella di Siena 5 e quella di Pisa 4. Alcune sedi decentrate funzionano bene, altre no. E c´è stata la moltiplicazione dei professori ordinari, aumentati del 57% dal 1990 ad oggi. I casi di nepotismo dimostrano inoltre che è stato fatto «un uso estremamente corporativo dell´autonomia». «La moltiplicazione dei centri di spesa ha fatto sì che i buchi diventassero voragini», sintetizza l´assessore. A suo giudizio, dunque, gli aiuti regionali devono essere condizionati a progetti di risanamento credibili, e che non vengano fatti pagare ai più deboli, e cioè ai ricercatori precari, molti dei quali vivono «ai limiti dell´indigenza».
http://firenze.repubblica.it/dettaglio/Regione-un-piano-per-salvare-le-Unive...
Alessandro Ferretti - Universita' di Torino Dipartimento di Fisica Sperimentale Via P. Giuria 1 10125 Torino - Italy tel. : +39 0116707055 fax : +39 0116707386 Skype: alessandro.ferretti URL : http://www.ph.unito.it/~ferretti
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