caro Dimitri,
mi ero gia' espresso tempo fa e devo dire che sono perfettamente d'accordo con te
tutti sanno quello che sta accadendo: c'e' un intreccio di giochi politico-accademici, si stanno formando cordate (molte con un nucleo scientificamente valido ma sempre cordate, chi riesce ci si butta dentro), i coordinatori nazionali potrebbero non essere le persone piu' adatte scientificamente bensi' quelle con maggiore potere politico per passare il filtro locale, molti si stanno autoescludendo immaginando (e non a torto) che probabilmente non c'e' niente da fare (esattamente il contrario di quello che ci si aspetta da una competizione scientifica seria e sana) e soprattutto molti ricercatori indipendenti e validi gruppi medio-piccoli che non fanno parte (o non sono riusciti a far parte) delle cordate finiranno per essere esclusi comunque dal finanziamento, da subito o successivamente
e' questo quello che voleva il ministro? forse si', non ci voleva molto a capire cosa sarebbe successo, puo' darsi che questo processo porti in parte alla selezione dei migliori, io ne dubito, cio' non toglie che sia profondamente ingiusto
ed e' questo quello che vuole la comunita' scientifica? spero di no
temo che i danni che provochera' questo nuovo triste episodio della politica "scientifica" italiana saranno molto gravi, forse irreversibili, dal punto di vista pratico ma anche da quello psicologico, perche' non si puo' continuare sulla strada della costante umiliazione dei ricercatori
perche' non nascondiamocelo, ci stanno umiliando, e questo ministro non e' la Gelmini, e' un "nostro collega"
Marco Vianello dip.to di matematica Universita' di Padova