Caro Aloj
Tu sei liberissimo di non accettare l¹affermazione e di trovarla arrogante. In realtà, l¹arroganza (e direi anche il delirio di onnipotenza più o meno esteso a seconda del peso) è propria di quelli che negli Atenei esercitano il potere da decenni senza rendere conto a nessuno del loro operato, ed il fatto che un sistema bacato lo tolleri o che che ³cosi fan tutti² non può essere una giustificazione. Allora, visto che la corruzione è dilagante, legalizziamola una volta per tutte!
Patrizio Dimitri
ma in molti casi è una realtà che non si può negare, a meno che non si viva su Marte o come le famose scimmiette!
Patrizio Dimitri
Il 07/02/12 10.49, "Prof. Salvatore M. Aloj" smaloj@unina.it ha scritto:
Il "maestro" "mette" in cattedra l'allievo o figlio scientifico che sia. Questa affermazione arrogante di moltissimi colleghi non l'ho mai accettata. Cosa significa "mettere in cattedra" è una esibizione di potere? Magari tanto più forte quanto più scadente è l'allievo? E' chiaro che se questo è, è stato e sarà possibile vuol dire che il sistema lo tollera.