Caro Claudio, ti rispondo perche' da diversi anni sto studiando il problema dell'insegnamento, o meglio dell'apprendimento, della matematica in eta' prescolare e nella scuola primaria. penso che dopo secoli di discussione in cui uno esordiva con "secondo me" (quando era intellettualmente onesto) dovremmo utilizzare correttamente i risultati recenti delle neuroscienze per non commettere errori imperdonabili. ci sono alcuni fatti ormai abbastanza compresi (vedi per es. "Il pallino della matematica", di S. Dehaene, il titolo e' tradotto in modo pessimo ma il libro e' bellissimo) - i bambini hanno delle capacita' matematiche innate, che vanno valorizzate - certi modi di presentare l'aritmetica sono abbastanza innaturali rispetto a come funziona il cervello (tra questi l'insiemistica, che va per la maggiore, e' tra i piu' innaturali) - c'e' bisogno di materiali e di strutture per modificare in modo efficiente l'insegnamento della matematica in eta' prescolare. soprattutto c'e' bisogno di formazione per gli insegnanti.
Quest'ultimo punto, come e' stato gia' fatto notare nel forum, e' quello fondamentale. sarei molto prudente a modificare da un giorno all'altro la struttura della scuola primaria, che e' ancora quella che in Italia funziona meglio.
quello che sollevi e' ovviamente un problema importantissimo, ma non va risolto a colpi di "sono d'accordo", va studiato. e in particolare e' un problema molto difficile.
Benedetto