Aderisco alla mozione Filomena Pacella
2010/6/4 Walter Lacarbonara walter.lacarbonara@uniroma1.it
Condivido in larga parte le osservazioni di Maurizio, con eccezioni.
A valle di questa mozione inseriamo senz'altro (almeno come link) anche quella della Conferenza dei Presidi dell Facoltà delle Scienze e delle Tecnologie.
Il punto "...questo governo, primo nella storia della Repubblica etc. sta tagliando enti e non creandone" è del tutto confutabile. Il numero dei nuovi centri di 'eccellenza' e università eccellenti nati in questi anni non è dato sapere (vi assicuro, è altissimo, dal nord al sud), di questo non si parla e l'opinione pubblica non ne è al corrente. La creazione e gestione di questi centri rientra nelle logiche clientelari molto consolidate nel nostro paese, altro che valutazione e peer review! Da questo punto di vista, siamo forse fin troppo politically correct con il nastro blando statement. Sul punto 3, la discussione è molto ampia, Claudio può riferire.
Riporto una proposta di testo emendato.
I sottoscritti Professori Associati ed Ordinari,
PRENDONO ATTO
che da ormai troppi anni i Governi, succedutisi nel Paese, non hanno saputo riconoscere il ruolo della ricerca scientifica e della formazione superiore, strategico per il progresso di un paese moderno.
Le Università pubbliche sono state sottoposte ad un incessante susseguirsi di riforme contraddittorie, prive di una visione organica e lungimirante sugli assetti dell'alta formazione e della ricerca.
Infine tagli progressivi ai finanziamenti alla ricerca e ritardi inaccettabili nella loro erogazione stanno mettendo in ginocchio la ricerca in Italia.
ADERISCONO
pienamente alla Mozione della Conferenza dei Presidi delle Facolta' di Scienze e Tecnologie del 20 Maggio 2010,
RITENGONO
che non si possa accettare passivamente lo smantellamento progressivo dell'Università pubblica e la continua diversione di cospicue risorse pubbliche dalla ricerca e dalla formazione superiore verso nuovi enti di gradimento alla classe politica.
Che sia doveroso portare all'attenzione dell'opinione pubblica la gravità della situazione delle Università e l'impossibilità per chi vi opera di svolgere adeguatamente la propria attività scientifica e didattica.
RIBADISCONO
il pieno appoggio all'azione dei ricercatori a tempo indeterminato, che chiedono il riconoscimento del ruolo fondamentale da essi svolto nell'Università
DICHIARANO
- Lo stato di agitazione, con adesione alle forme di protesta che
verranno via via proposte dalle organizzazioni di rappresentanza delle varie categorie;
- Si impegnano inoltre a dimettersi, a partire dall'ottobre
2010, da tutte le cariche attualmente ricoperte che non costituscano dovere d'ufficio, non essendo disponibili a rendersi co-partecipi di attività volte allo smantellamento dell'Università pubblica.
- La indisponibilità a ricoprire i corsi lasciati scoperti dai
ricercatori.
Il giorno Jun 3, 2010, alle ore 1:53 PM, Maurizio Tirassa ha scritto:
At 22:09 +0200 03.06.2010, claudio procesi wrote:
cari colleghi, alcuni di noi hanno preparato una possibile mozione da sottoporre alla adesione di tutti i professori associati ed ordinari, tramite il sito di Universitas Futura.
Intanto grazie. Ho un paio di commenti iniziali:
ADERISCONO
pienamente alla Mozione della Conferenza dei Presidi delle Facolta' di Scienze e Tecnologie del 20 Maggio 2010,
Aderisco sen'altro ma avrei bisogno di leggerla. Forse è circolata e me la sono persa. Qualcuno sarebbe p.f. così gentile da inviarmela? Personalmente, perché se non sbaglio il server non consente il transito di allegati. Grazie.
In ogni caso la mozione andrebbe o incorporata o allegata alla mozione.
la continua diversione di cospicue risorse pubbliche dalla ricerca e dalla formazione superiore verso enti di gradimento alla classe politica.
Qua è facile rispondere che questo governo, primo nella storia della Repubblica etc. sta tagliando enti e non creandone. Cambierei in una dizione tipo:
"...verso destinazioni ritenute capaci di raccogliere un maggior consenso politico immediato". Forse direi addirittura "consenso politico e clientelare", viste le cose tipo Protezione Civile, ma non so se possa apparire troppo polemico in modo controproducente..
Che sia doveroso portare all'attenzione dell'opinione pubblica la gravità della situazione delle Università e l'impossibilità per chi vi opera di svolgere adeguatamente la propria attività.
"...attività scientifica e didattica?"
- La indisponibilità a ricoprire i corsi lasciati scoperti dai
ricercatori.
Questo mi perplime per una ragione non di contenuto ma formale. I corsi non vengono "lasciati scoperti" dai ricercatori, perché gli affidamenti vengono ri-banditi anno per anno. Anche gli incarichi istituzionali, ovviamente, ma quelli almeno vengono assegnati: gli affidamenti vengono banditi e poi richiesti dagli interessati. Tecnicamente non ci sono corsi "lasciati scoperti".
Ciò detto, non ho una buona riformulazione da proporre.
Grazie davvero, ciao,
Maurizio Tirassa _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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