Mah! io come sapete bene (lo ho detto varie volte) non sono d'accordo con De Vivo che il problema sia "il nostro sistema è irriformabile in quanto è sconosciuto, alla stragrande maggioranza dei nostri colleghi, il valore fondante del mondo anglossassone: l'etica personale e istituzionale."
Ho girato abbastanza per il mondo da aver visto beghe, personalismi cattiverie un po in tutti i sistemi, certamente ci sono alcune caratteristiche del modo di vivere italico che incoraggiano comportamenti devianti ma non credo siamo piu` amorali degli altri.
Peraltro conosco molti colleghi del tutto rigorosi nel valutare i giovani ricercatori ed apprezzare la buona produzione scientifica, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che con molta fatica formiamo tanti giovani e poi li incoraggiamo ad andare fuori ad aprirsi al mondo ed a sviluppare le loro potenzialità, se fossimo dei "baroni" li terremmo a farci dei servizi mentre invece spesso sgobbiamo a fare progetti di ricerca che finanziano sopratutto loro.
Certamente tutto quello che dice Tirassa è vero e, aggiungiamo, siamo stati tormentati da questi Bocconiani che vengono da una Istituzione che io non definirei neppure una Universita, visto che mi pare sia una facoltà di economia.
Però che molti problemi li abbiamo generati al nostro interno è anche indubbio. I corsi di laurea costruiti per la vanità di qualche individuo non li ha inventati Tremonti, il fatto che molti docenti si sono scavati ad un certo punto un lavoro accademico che durava 3 mesi al massimo non lo ha fatto Berlusconi o la Gelmini.
Purtroppo quella che sembrava una bella idea, ossia l'Autonomia Universitaria, ha fallito completamente generando mostri e peraltro bloccando lo scambio fra le sedi (questo credo sia responsabilità di quei politici che hanno inventato le regole).
Ora credo sia anche indubbio che la politica ha deciso che nell'Università c'e` molto grasso da togliere e nell'usuale modo brutale delle spending review si taglia in modo indiscriminato.
D'altra parte c'e`evidentemente del metodo, si parte dal fatto che in questi anni ci sono e ci sarà un picco inusuale di pensionamenti per effettuare la drastica cura dimagrante. La cosa ovviamente funziona.
Detto questo però siccome io cerco sempre alla fine dei lamenti di essere pratico, cominciamo a chiedere che funzionino le cose che almeno sono previste. Chiediamo con forza al ministro Carrozza che pubblichino i risultati delle idoneità, mi pare che sia un loro dovere. Ci spieghino come vogliono usare i risultati della VQR. Ci dicano se ogni anno ci assicurano i PRIN.
Io credo che una richiesta collettiva sia utile, anche per far vedere che pretendiamo almeno quello che ci è dovuto.
Mi diceva il mio collega ed amico De Concini che abbiamo ricevuto il Prin, l'ultima volta con una valutazione di 59 su 60 una certa cifra, questa volta 45 su 45 una cifra minore.
Sembra che il finanziamento sia proporzionale alla scala e non al risultato!