Concordo con quanto scritto da Gherardo Piacitelli. Il punto fondante di una proposta di riforma universitaria deve essere la valutazione, che deve avere conseguenze significative. Di fatto le comunita' locali dei settori disciplinari cooptano gia' chi vogliono, con buona approssimazione: devono solo rispettare onerosi obblighi procedurali, che consumano inutilmente cospicue risorse umane sia dei commissari di concorso sia dei candidati.
Bisogna assolutamente evitare di ripetere in forma ancora piu' grave l'errore gia' fatto con la riforma dei concorsi locali. La riforma includeva tre aspetti nella sua formulazione iniziale: - maggiore responsabilita' di scelta alle sedi locali - divieto di promozioni interne, per contrastare nepotismo e localismo - almeno implicitamente, una valutazione a posteriori delle scelte fatte Questi tre elementi avevano un senso se attuati insieme, ma il Parlamento molto poco saggiamente elimino' il secondo punto e in seguito non ci fu alcuna seria valutazione delle scelte fatte dalle sedi locali.
Pertanto e' necessario chiarire fin dall'inizio che sarebbe improponibile e sbagliato permettere cooptazione senza regole in assenza di una valutazione effettiva e incisiva. Idealmente la valutazione dovrebbe essere sulle scelte gia' compiute ed avere effetto prima delle prossime scelte.
On Tue, Dec 9, 2008 at 9:52 AM, Gherardo Piacitelli gherardo@piacitelli.org wrote:
Marco Vianello wrote:
Cari colleghi,
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Concordo: estremamente pericoloso parlare di cooptazione senza valutazione.
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