Concordo anche io pienamente con quanto scritto dal Collega Violini. Pur essendo ormai in pensione, seguo sempre con molto interesse questo forum. Ho cercato allora di tirare un po' le somme dei dibattiti che si sono svolti in queste ultime settimane. A me sembra che siano stati affrontati, sia pure in maniera piuttosto confusa, e disorganica, molti temi di grande rilevanza. Ne cito alcuni, non in ordine di importanza, ma così come mi ritornano in mente: 1) Le nuove (e pessime) normative su PRIN e FIRB; 2) strettamente collegato a questo tema, il problema della valutazione, sia per quanto riguarda i "valutatori" (italiani vs. stranieri), sia per quel che concerne i criteri bibliometrici; 3) responsabilità di tutta la classe dirigente aaccademica, in cui ovviamente mi includo, e non solo dei legislatori occasionali o delle singole commissioni, per il degrado cui è ormai avviata l'Università (su questo tema mi sembra che ci sia qualche ipocrisia); 4) valore legale dei titoli di studio; 5) familismo; 6) il caso Martone (il cui significato va molto al di là del singolo e tutto sommato banale episodio). Su ciascuno di questi argomenti è stato detto e ridetto tutto e il contrario di tutto. Su nessuno (tranne forse per il caso Martone) si è giunti a delle conclusioni condivise, anzi il dibattito spesso non ha fatto altro che esasperare delle posizioni contrapposte. Ma quand'anche si raggiungessero delle conclusioni condivise su tutti i temi, quale ne sarebbe l'impatto sulla realtà? Probabilmente prossimo a zero. Tutto inutile allora (a parte il valore terapeutico di questi sfoghi...)? Io sono sicuro di no, se il dibattito servisse di spunto ai più giovani per passare dal piano virtuale del forum a quello reale, dando vita in ogni Università a dei "movimenti", non solo di protesta, ma anche e soprattutto propositivi. Ricordo che nei primi anni '80, dopo l'approvazione dell'ormai mitico DPR 382/80, il cui difetto principale fu quello di fermarsi ad un passo da una vera e rivoluzionaria riforma universitaria, nacque a Napoli un "coordinamento dei professori universitari," (guidato, tra gli altri, da personalità come il filosofo Aldo Masullo ed il matematico Antonio Zitarosa. e di cui sono orgoglioso di averne fatto parte) che raggiunse, dopo una lotta che assunse toni anche aspri, obiettivi molto importanti su scala nazionale, in primis una rivalutazione del "tempo pieno". Certo, erano altri tempi, si avvertiva ancora l'onda lunga del '68, tuttavia oggi vi è in più la straordinaria opportunità fornita dalla rete di organizzarsi anche rapidamente su larga scala, senza la necessità di assemblee oceanicehe, verso cui oggi i giovani sono giustamente refrattari Non penso, ovviamente, ad iniziative alla Beppe Grillo (con tutto il rispetto ad esse dovuto), o ai no-TAV, Tuttavia sono convinto che fin quando gli universitari si limiteranno a protestare seduti davanti a un computer, ben poco potranno cambiare le cose. Vi chiedo scusa per la prolissità. Guido Rossi Emerito dell'Università di Napoli Federico II guido.rossi@unina.it
----- Original Message ----- From: "Laura Sacerdote" laura.sacerdote@gmail.com To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Friday, February 10, 2012 2:38 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] (senza oggetto)
Mi associo a quanto scritto da Violini, il forum mi sembra continuamente deviare su discorsi demagogici poco costruttivi
Laura Sacerdote
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