At 14.59 22/03/2010, you wrote:
Cari Colleghi,
la presente discussione sui criteri "quantitativi" della valutazione della ricerca scientifica individuale mi pare molto utile, specialmente adesso quando stanno partendo centinaia di concorsi a cui stanno concorrendo migliaia di persone speranzose :molti di noi si troveranno coinvolti in concorsi incredibili con diecine di concorrenti che stanno inviando kili di carta stampata o dozzine di dischetti ai vari commissari ... Io sono abbastanza d'accordo nell' utilizzare ,almeno come soluzione di ordine zero, i dati forniti da un profiling come quello ottenibile con i fattori H o G, il numero di citazioni totali in un periodo definito,il numero di pubblicazioni su riviste di classe A etc.. Non forniscono la risposta finale ma permettono di separare differenze vistose , e questo è già un passo avanti non piccolo quando si devono filtrare decine di concorrenti. In ultima analisi, però ,vale sempre quanto diceva Feynman, e cioè che per valutare persone di qualità occorrono altre persone di qualità.
Concordo in toto con quanto sopra... il sistema messo in campo serve solo a individuare (ma non ad eliminare) le indecenze che si verificano nel nostro sistema.
Scusate la provocazione, ma un modo sicuro per fare le cose sul serio, dando REALE autonomia alle Università, sarebbe quello di ELIMINARE il Ministero dell'Università... Mentre noi stiamo qui a discutere per stabilire quale sia il sistema migliore di valutazione per la ripartizione degli spiccioli dei PRIN, si assiste al finanziamento di finaziamenti milionari senza che appunto ci sia alcuna regola (vedi Progetti PON, POR e altro...). Tutta la discussione sulla valutazione é positiva, ma cerchiamo di non perdere di vista il fatto che una riforma del sistema universitario è assolutamente impossibile in assenza di valori etici condivisi... scusate il mio pessismismo, ma in Italia questo valore di base é assolutamente sconosciuto...
Nel caso italico questo vorrebbe dire che non potremo fidarci di nessun sistema valutativo interno delle nostre Università se non organizziamo un meccanismo credibile di scelta dei valutatori e poi ne giudichiamo l'operato ex-post.
D'accordissimo...
Occorre quindi porci prima il problema di come il nostro Ministero "sceglie" oggi i valutatori, dai membri del CIVR ai garanti dei PRIN e dei FIRB e quindi delle commissioni concorsuali :La esperienza finora è di totale clientelismo che è spesso anticorrelato con la qualità di chi viene scelto, permettendo in tal modo il prolungarsi di distribuzioni mafiose dei magri fondi accessibili in ITALIA.
Di nuovo d'accordissimno...
Suggerirei quindi di spostare la nostra discussione anche sul come si possa migliorare il reclutamento dei valutatori, sia di fondi di ricerca che di posti permanenti o meno, in modo da rendere meno paradossale la situazione attuale di totale assenza di giudizi ex-post sui valutatori stessi e di loro scelta per capacità scientifiche passate o presenti.
Concordo su tutto.. Benedetto De Vivo
Franco A. Gianturco
Dr. Franco A.Gianturco,DPhil(Oxon), MRSC,CPhys,FInstP,Fellow APS,Fellow EPS Professor of Theoretical Chemical Physics, Department of Chemistry, The University of Rome "La Sapienza" Piazzale A.Moro, 5, 00185 Rome, Italy. Tel.+39-06-49913306 , Fax : +39-06-49913305 . E.mail : fa.gianturco@caspur.it .
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