Sono completamente d'accordo con Valdinoci: nella stragrande maggioranza dei casi non credo che siano state le Universita' o i politici o i rettori a tramare per far vincere il "candidato locale" a scapito di altri migliori. Siamo stati noi docenti, o meglio i docenti notabili locali delle sedi che hanno bandito i posti.
Mi piace molto la proposta del 20% di overheads sui fondi di ricerca, da girare ai dipartimenti di afferenza; immagino che l'aspettativa sia che in tal modo un dipartimento scelga nei reclutamenti futuri chi piu' probabilmente potra' fornire tale 20%. Ma che succede se a scegliere non sara' il dipartimento ma i soliti notabili? Non e' difficile immaginare un'evoluzione verso configurazioni in cui qualche buon ricercatore procaccia fondi al proprio dipartimento, ma i soliti notabili continuano a fare le chiamate secondo i vecchi schemi. Pensate che i buoni ricercatori/procacciatori cambieranno dipartimento o universita'? Io non credo.
Cari saluti a tutti,
Giuseppe Buttazzo
Quoting Enrico Valdinoci enrico@math.utexas.edu:
Caro Mauro,
Non credo che sia la docenza nel suo complesso (pur non senza peccato, ovviamente) a doversi autoprocessare.
Boh, davvero??
Secondo me una nostra autodafe` darebbe maggiore credibilta` a ogni nostra proposta.
I miei amici non accademici mi dicono che sembriamo sempre quelli che protestano perche` vogliono piu` soldi (senza controllo che quelli dati siano spesi bene) e che non vogliono commissioni sorteggiate (meglio accordarsi tra compagni di merende).
Sono il primo a vedere la magnifica produzione scientifica italiana e le punte di eccellenza che sappiamo a volte produrre (anche se quasi mai attirare da fuori): pero`, secondo me, non dobbiamo dare l'impressione di protestare per difendere il nostro assai dubbio particulare.
Capisco anche che parte del problema sia l'autonomia mascherata delle universita` che non sono invogliate a premiare i migliori scienziati (pero` non sarebbero neanche invogliate per legge a favorire i peggiori portaborse, ma a volte lo fanno). E anche noi abbiamo, mi pare, ancora poco chiaro che tipo di autonomia e concorrenza chiediamo (es.: l'universita` puo` fallire davvero?).
Quindi, proporrei che la nostra proposta abbia i toni bassi del penitente col capo cosparso (che se siamo a questo punto c'e` mooooolta colpa nostra, meglio ammetterlo) e chiare distinzioni tra i comportamenti da premiare e quelli da emarginare (qui immaginaci disegnato il teschietto di the Punisher, che in ascii non so farlo!).
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