Cari colleghi, Credo andrebbero comprese nell'elenco anche tutte le cariche che comportano una rappresentanza di facoltà in ateneo (faccio il mio esempio: referente di facoltà per i collaboratori linguistici e come tale membro del collegio scientifico del centro linguistico di ateneo), comprenderei anche tutti i vicedirettori (sia di dip. che di altri organismi, sempre il mio caso a titolo d'esempio: vicedirettore del Centro linguistico di ateneo), e anche i membri delle varie commissioni, collegi etc. Insomma terrei la rosa il più ampia possibile per allargare il movimento alla base. Per quanto riguarda le commissioni di concorso, temo anch'io siano un obbligo istituzionale. Penso dovremo anche redigere una sorta di lettera uguale per tutti con cui rassegnare ufficialmente le dimissioni da inviare ai vari organismi (e magari darne lettura nei cons. di dip., facoltà etc.) oltre che da mandare al rettore per quelle cariche che prevedono una nomina rettorale. Un cordiale saluto Donatella Possamai
Dipartimento di Americanistica, Iberistica e Slavistica Sezione di Studi sull'Europa Orientale Ca¹ Bernardo - Dorsoduro 3199 30123 Venezia tel.: 041-2349450 fax: 041-2349469 e-mail: possamai@unive.it
Il 20/09/10 09.59, "anna painelli" <[IND]> ha scritto:
On Mon, 2010-09-20 at 09:42 +0200, mau@dcci.unipi.it wrote:
Cari colleghi,
prefettamente d'accordo sull'urgenza e sul dare pubblicita` alle nostre dimissioni. Teniamo presente la calendarizzazione del ddl gelmini; a meta` ottobre sara` probabilmente votato alla camera. Anche se non ritengo che il ddl sia il pericolo piu` grande per l'universita` italiana, su quello attualmente si focalizza la protesta. Quindi, dovremmo dimetterci nella prima meta` di ottobre.
Penso che sarebbe utile concordare un elenco (o una precisa definizione) delle cariche da cui dimetterci. Mi pare ovvio che ci rientrino cariche istituzionali/organizzative come rettore, preside, presidente di CdS, direttore di dipartimento. E le varie commissioni o giunte di ateneo, facolta`, dipartimento etc? E le commissioni di concorso? Qui la cosa si fa delicata, perche' molti vi siedono in quanto portatori di interessi particolari, ma spero che i firmatari dell'appello lo facciano con la volonta` di resistere al peggio che avanza. Nel caso delle commissioni di concorso, rifiutarsi di farne parte puo` significare il blocco di un meccanismo che noi chiediamo invece di far funzionare meglio e a pieno ritmo.
Sono pronto a mettere in atto qualunque decisione prendiamo collettivamente, ma sollecito un dibattito su questo punto.
Cordiali saluti
Maurizio Persico (Pisa)
Non ho dubbi sulla opportunità di dare le dimissioni da
preside di facoltà, presidente di CdS e da tutte le commissioni annesse (didattiche ecc..) che hanno a che fare con la didattica
direttore di dipartimento e giunte di dipartimento (e tutte le commissioni che hanno a che fare con la ricerca)
coordinatore di dottorato
direttore biblioteche
.... (la lista probabilmente non è esaustiva e non sarebbe male completarla, anche solo per fare chiarezza fra di noi)
Non credo che si possano dare le dimissioni dalle commissioni di concorso: si tratta di un obbligo istituzionale. Nella lettera di nomina sta scritto che ci si può ritirare solo a seguito di comprovati motivi.. (vado a memoria, ma sono sicura, altrimenti, se ci fosse stata una scappatoia, l'avrei usata :) ).
saluti anna
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