I paletti sono solo indicativi. Non si può dare una valutazione su un parametro numerico asettico. L'importante che ci sia omogeneità nelle idoneità all'interno dello stesso SSD, non si può avere omogeneità fra SSD molto diversi. Se le commissioni lavorano correttamente, i ricorsi, se ci saranno, dovrebbero essere respinti. paolo
Il giorno 16/mag/2013, alle ore 14:50, Patrizio Dimitri patrizio.dimitri@uniroma1.it ha scritto:
Cara collega,
Che senso a mettere dei paletti per poi capire che si è esagerato e conferire alla commissione la libertà di toglierli? Giusti o sbagliati che siano non avrebbe senso averli messi... A causa di questa confusione del Ministro e dell’Anvur, alla fine i criteri di valutazione tra le diverse commissioni saranno comunque diversi come lo erano in passato... E le abilitazioni (per un motivo o per l’altro) saranno sommerse da valanghe di ricorsi (già annunciati) che manderanno in tilt il sistema!
Ciao, Patrizio Dimitri
Cari colleghi,
scusate questo intervento tardivo, ma secondo me il nuovo sistema di reclutamento è forse l’unico che può funzionare in Italia.
Difetti del vecchio sistema
Il difetto più grosso del sistema passato era che in ogni concorso vi erano due vincitori. Solitamente uno veniva chiamato dalla sede e l’altro aspettava che qualche altra sede (solitamente quella cui apparteneva) lo chiamasse.
Questo meccanismo faceva sì che ad ogni concorso ci fossero due tipi di candidati, quelli che concorrevano per il posto nella sede e quelli che concorrevano per l’idoneità e che non avevano nessuna intenzione di lavorare nella sede che aveva bandito il concorso. I due tipi di candidati non erano distinguibili e sicuramente una sede che bandisce un posto per avere un docente non è soddisfatta se vince uno che non va nella sede a lavorare e il cui lavoro di ricerca non rientra nelle linee programmatiche di sviluppo della sede e magari richiede strutture-strumentazione-personale che non è disponibile nella sede. Risultato: la commissione solitamente era spesso “costretta” a far vincere il candidato locale, anche se di basso livello. Se andava bene, il secondo vincitore era effettivamente il migliore. Però, spesso, il secondo vincitore era quello meglio supportato dai commissari e non quello più meritevole.
Pregi del nuovo sistema
La nuova formula prevede due step:
- Prima una commissione nazionale, sulla base dei paletti posti dall’ANVUR,
valuta l’idoneità scientifica a professore associato od ordinario
- Poi presso la sede che bandisce il posto viene fatta una valutazione
comparativa fra i candidati che fanno domanda.
I vantaggi di questo meccanismo sono innegabili:
A) Chi fa domanda per un posto bandito presso una sede Universitaria vuole effettivamente andare a lavorare presso tale sede e, quindi, la sede può scegliere la persona più valida e più adatta alle proprie esigenze.
B) Per avere l’idoneità bisogna superare un certo livello scientifico. Non dovrebbe più succedere che vincano e prendano quindi servizio dei candidati locali di basso livello scientifico.
C) Non vi è competizione per avere l’idoneità. Chiunque sia idoneo può essere giudicato tale. Non dovrebbe più accadere che una persona valida venga esclusa per far posto ad un altro supportato dal commissario più potente.
A questo punto tutto si basa sulla correttezza e competenza della commissione che valutà l’idoneità (non la concede a chi non la merita e non la nega a chi la merita). Alla sede viene lasciata la “scelta”, impedendo però che possano essere prese persone non valide.
Pregi e difetti dei paletti dell’ANVUR
Secondo alcuni
A) non si tiene conto dell’attività didattica e candidati provenienti da centri di ricerca extrauniversitari sono avvantaggiati perché hanno potuto dedicare tutto il tempo alla ricerca.
Si tratta tuttavia di idoneità scientifica e il numero di idonei non è limitato, per cui i ricercatori extrauniversitari non competono con quelli universitari. L’idoneità didattica sarà valutata dalla sede che bandisce il concorso.
B) i paletti dell’ANVUR non tengono conto della qualità delle riviste dove sono pubblicati i lavori e del contributo dato dal candidato. Inoltre per l’idoneità non è necessario superare tutti e tre i paletti.
Questi aspetti sono in realtà dei pregi, non dei difetti. Una valutazione parametrica corretta dei candidati, se fosse possibile, sarebbe poi semplicemente gestita da un computer.
I paletti dell’ANVUR sono un’indicazione data alla commissione, che però deve valutare i candidati. Come prevede la circolare, candidati che superano tutti e tre i paletti possono essere bocciati (il loro contributo ai lavori non è effettivo, non dimostra capacità di stendere un progetto di ricerca, ecc.) oppure può essere idoneo chi non supera tutti e tre i paletti (anche se sono richieste 20 pubblicazioni su riviste internazionali in 10 anni, se si sono scritti solo 10 lavori, ma su Nature, uno può essere fatto idoneo ugualmente).
E’ quindi la Commissione che deve lavorare correttamente, evitando di dare l’idoneità a persone raccomandate che non la meritano, o a negarle ad altri che potrebbero “portare via” i posti disponibili.
C) Quello che è stato poco considerato è stato l’errore “logico-matematico” compiuto dall’ANVUR nel calcolare il valore dei paletti nei diversi SSD.
Per semplicità consideriamo l’idoneità ad ordinario
La logica (forse corretta) era che i nuovi idonei fossero, come parametri ANVUR, superiori alla media degli ordinari attuali del loro SSD.
Tuttavia nel calcolare il valore medio non hanno tenuto conto di tutti gli ordinari, per cui il valore medio è stato probabilmente sovrastimato.
Soprattutto, però, avrebbero dovuto calcolare il valore medio del parametro facendo riferimento al valore del parametro (numero di pubblicazioni, ecc.) che aveva l’attuale ordinario quando ha vinto il concorso ad ordinario e non il valore attuale, dopo magari 20 anni di ordinariato. Questo è andato a pesare ancor più in quegli SSD in cui l’ordinario “coordina” tante persone, “mettendo” ogni anno il su nome su un numero elevato di pubblicazioni. Cosa che non potrebbe fare da associato.
Ecco anche, in parte, il motivo per valori diversi dei paletti ANVUR nei vari SSD. (non dimentichiamo però che l’IF e il numero di citazioni, oltre che dalla qualità del lavoro, dipende molto dal numero di persone che lavorano “nel campo” a livello mondiale e, quindi, dall’SSD di appartenenza).
Proprio per queste considerazioni è indispensabile che i paletti ANVUR siano ritenuti “indicativi”, e che, per ottenere l’idoneità, l’averli superati tutti non sia nè sufficiente né obbligatorio.
Possiamo solo auspicare che le commissioni operino correttamente e che le sedi sappiano scegliere.
Ma se non funziona, allora è meglio delegare ad universitari di altri paesi la scelta della nostra docenza.
Cordiali saluti paolo gerola
Il giorno 16/mag/2013, alle ore 11:21, Patrizio Dimitri patrizio.dimitri@uniroma1.it ha scritto:
Da recente intervista alla Carrozza:
Per rendere il sistema meno soggetto a problemi di corruzione e localismo nel corso degli anni è stato impostato un sistema di selezione che tende a inserire rendicontazioni, controlli e utilizzo di indicatori numerici. Il fine è rendere meno soggettivo e più automatico possibile il processo di selezione sia nel campo del finanziamento alla ricerca che nel reclutamento dei ricercatori. Sembra una lotta fra il bene e il male ed è come se rendere il processo di scelta automatico e basato sui soli numeri ci salvasse dalla tentazione dei decisori di manipolare il sistema. Il risultato è che abbiamo messo in piedi un sistema involuto e farraginoso, ed abbiamo perso l¹obiettivo primario di combattere le manipolazioni. Abbiamo perso anche la finalità di diffondere un¹etica pubblica basata sulla reputazione e sulla responsabilità personale di cui l¹Italia ha un gran bisogno.
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Paolo Gerola Full professor of Botany Department of Theoretical and Applied Sciences Insubria University Via Dunant 3 Varese
tel. +39-0332421410 mobile phone +39-3286576701 fax +39-0332421330 e-mail: paolo.gerola@uninsubria.it
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