visto che ho iniziato la discussione preciso che certo c'è da indignarsi per una montagna di cose. Seguo il sito Roars, che è veramente ben fatto, e mi permetto di suggerire anche il gruppo Roars su facebook (da cui stamattina ho avuto notizia della frase incriminata).
C'è da arrabbiarsi e ci sarebbe da lottare per moltissime cose, ma le parole e i principi che esse sottendono sono molto importanti. Abituarsi a lasciar correre è assai pericoloso. Speravo che quelle parole, che fanno emergere apertamente il piano anvuriano, potessero catalizzarci. Invece siamo di nuovo a fare distinguo.
Continuerò (senza troppa speranza) a lottare. Saluti anna
2014-01-30 Rino Esposito rino.esposito@uniud.it:
Caro Dimitri, grazie per la dettagliata relazione che ci hai inviato circa l'intervento di De Nicolao. Molto più che protestare a proposito delle parole usate a proposito della valutazione dei dottorati (è fuori discussione che quelle parole sono da respingere e basta), penso che l'indignazione ed il levare la voce sarebbero appropriati a proposito degli argomenti di De Nicolao, che in parte conosco visto che leggo il suo blog, ROARS (leggetelo tutti, fa bene, anche se provoca notevoli travasi biliari): Indignazione e alzare la voce sarebbero appropriati a proposito di un Ministro come la Carrozza, che non esita ad andare ad un convegno della Bocconi intitolato "la ricerca italiana: cosa distruggere e come ricostruire", sarebbero appropriati a proposito di un Governo - di cui fa parte anche la su citata - che conferma la linea Monti - il "professore" di chi ha assegnato 37 milioni di Euro ai PRIN di tutta la ricerca italiana - rincarando la dose: Letta, la faccia di bronzo, e il suo ministro hanno completamente cancellato il PRIN 2013 senza dire una parola. E c'è ancora qualcuno che si meraviglia che la Carrozza non parli? Questi sono gli atti di chi persegue il piano sistematico di ridimensionamento dell'Università italiana, con la trasformazione dei piccoli atenei in sedi di sola immatricolazione e insegnamento. Questa è la politica criminale di una ideologia liberista - di destra e di sinistra - che deliberatamente sceglie di liberare il Paese dall' /orpello/ della cultura scientifica perché è solo un costo che dissipa le scarse risorse su cui deve prosperare una politica, lacché di banche e banchieri di grido. Questi sono i veri elementi della distruzione della ricerca, la valutazione dei dottorati è solo una delle numerose conseguenze del clima generale.
Ti ringrazio se mi invii il pdf dell'intervento di De Nicolao ( rino.esposito@uniud.it), non ho visto l'intervento riportato su Roars. A presto Rino
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php