Condivido in larga parte le osservazioni di Maurizio, con eccezioni.
A valle di questa mozione inseriamo senz'altro (almeno come link) anche quella della Conferenza dei Presidi dell Facoltà delle Scienze e delle Tecnologie.
Il punto "...questo governo, primo nella storia della Repubblica etc. sta tagliando enti e non creandone" è del tutto confutabile. Il numero dei nuovi centri di 'eccellenza' e università eccellenti nati in questi anni non è dato sapere (vi assicuro, è altissimo, dal nord al sud), di questo non si parla e l'opinione pubblica non ne è al corrente. La creazione e gestione di questi centri rientra nelle logiche clientelari molto consolidate nel nostro paese, altro che valutazione e peer review! Da questo punto di vista, siamo forse fin troppo politically correct con il nastro blando statement. Sul punto 3, la discussione è molto ampia, Claudio può riferire.
Riporto una proposta di testo emendato.
I sottoscritti Professori Associati ed Ordinari,
PRENDONO ATTO
che da ormai troppi anni i Governi, succedutisi nel Paese, non hanno saputo riconoscere il ruolo della ricerca scientifica e della formazione superiore, strategico per il progresso di un paese moderno.
Le Università pubbliche sono state sottoposte ad un incessante susseguirsi di riforme contraddittorie, prive di una visione organica e lungimirante sugli assetti dell'alta formazione e della ricerca.
Infine tagli progressivi ai finanziamenti alla ricerca e ritardi inaccettabili nella loro erogazione stanno mettendo in ginocchio la ricerca in Italia.
ADERISCONO
pienamente alla Mozione della Conferenza dei Presidi delle Facolta' di Scienze e Tecnologie del 20 Maggio 2010,
RITENGONO
che non si possa accettare passivamente lo smantellamento progressivo dell'Università pubblica e la continua diversione di cospicue risorse pubbliche dalla ricerca e dalla formazione superiore verso nuovi enti di gradimento alla classe politica.
Che sia doveroso portare all'attenzione dell'opinione pubblica la gravità della situazione delle Università e l'impossibilità per chi vi opera di svolgere adeguatamente la propria attività scientifica e didattica.
RIBADISCONO
il pieno appoggio all'azione dei ricercatori a tempo indeterminato, che chiedono il riconoscimento del ruolo fondamentale da essi svolto nell'Università
DICHIARANO
1. Lo stato di agitazione, con adesione alle forme di protesta che verranno via via proposte dalle organizzazioni di rappresentanza delle varie categorie;
2. Si impegnano inoltre a dimettersi, a partire dall'ottobre 2010, da tutte le cariche attualmente ricoperte che non costituscano dovere d'ufficio, non essendo disponibili a rendersi co-partecipi di attività volte allo smantellamento dell'Università pubblica.
3. La indisponibilità a ricoprire i corsi lasciati scoperti dai ricercatori.
Il giorno Jun 3, 2010, alle ore 1:53 PM, Maurizio Tirassa ha scritto:
At 22:09 +0200 03.06.2010, claudio procesi wrote:
cari colleghi, alcuni di noi hanno preparato una possibile mozione da sottoporre alla adesione di tutti i professori associati ed ordinari, tramite il sito di Universitas Futura.
Intanto grazie. Ho un paio di commenti iniziali:
ADERISCONO
pienamente alla Mozione della Conferenza dei Presidi delle Facolta' di Scienze e Tecnologie del 20 Maggio 2010,
Aderisco sen'altro ma avrei bisogno di leggerla. Forse è circolata e me la sono persa. Qualcuno sarebbe p.f. così gentile da inviarmela? Personalmente, perché se non sbaglio il server non consente il transito di allegati. Grazie.
In ogni caso la mozione andrebbe o incorporata o allegata alla mozione.
la continua diversione di cospicue risorse pubbliche dalla ricerca e dalla formazione superiore verso enti di gradimento alla classe politica.
Qua è facile rispondere che questo governo, primo nella storia della Repubblica etc. sta tagliando enti e non creandone. Cambierei in una dizione tipo:
"...verso destinazioni ritenute capaci di raccogliere un maggior consenso politico immediato". Forse direi addirittura "consenso politico e clientelare", viste le cose tipo Protezione Civile, ma non so se possa apparire troppo polemico in modo controproducente..
Che sia doveroso portare all'attenzione dell'opinione pubblica la gravità della situazione delle Università e l'impossibilità per chi vi opera di svolgere adeguatamente la propria attività.
"...attività scientifica e didattica?"
- La indisponibilità a ricoprire i corsi lasciati scoperti dai
ricercatori.
Questo mi perplime per una ragione non di contenuto ma formale. I corsi non vengono "lasciati scoperti" dai ricercatori, perché gli affidamenti vengono ri-banditi anno per anno. Anche gli incarichi istituzionali, ovviamente, ma quelli almeno vengono assegnati: gli affidamenti vengono banditi e poi richiesti dagli interessati. Tecnicamente non ci sono corsi "lasciati scoperti".
Ciò detto, non ho una buona riformulazione da proporre.
Grazie davvero, ciao,
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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