Ciao a tutti,
la butto lì, dall'alto della mia un'esperienza... blocco della didattica ?
--
Luca Di Persio - PhD
assistant professor of
Probability and Mathematical Finance
Dept. Informatics University of Verona
strada le Grazie 15 - 37134 Verona - Italy
Tel : +39 045 802 7968
Dept. Math University of Trento
V. Sommarive, 14 - 38123 Povo - Italy
Tel : +39 0461 281686
Il 22/nov/2013 19:39 "Benedetto De Vivo"
bdevivo@unina.it ha scritto:
> Bè cosa altro si può fare? Io sono sempre disponibile per azioni che
> possano essere più incisive rispetto alla "denuncia" sulla stampa, anche se
> sono convinto che il "cambiamento" non verrà mai dall'interno della
> corporazione. Non mi risulta nella storia dell'umanità che una corporazione
> si sia mai auto-riformata. Ma poiché nella vita rimango un ottimista,
> bisogna tentare in tutte le direzioni.
> Benedetto
>
> -----Messaggio originale-----
> Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:
> universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di
> Patrizio Dimitri
> Inviato: venerdì 22 novembre 2013 17.26
> A: Università e Ricerca Forum
> Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] R: R: REAZIONE!
>
> Caro De Vivo,
>
> Conosco so bene il tuo impegno nel denunciare questi aspetti, il mio
> messaggio voleva essere di incitamento a delle azioni più incisive da parte
> di tutti noi, insieme.
>
> Patrizio Dimitri
>
> > In merito a mediane e altro che ormai impazza nell'Università trasmetto
> miei
> > 2 recenti interventi su La Repubblica-Napoli
> > Cordiali saluti
> > Benedetto
> >
> > Intervento
> > Così l'Ateneo Federico II premia i meno meritevoli.
> > La Repubblica-Napoli – Lettere & Commenti
> > 20 Settembre 2013, p. X
> > A seguito della cattiva performance dell'Ateneo Federico II, collocato
> nelle
> > posizioni di coda fra i megatenei Italiani nel ranking redatto
> recentemente
> > dall'ANVUR, c’è stata una pubblica levata di scudi del Rettore Massimo
> > Marrelli contro i fannulloni dell’Ateneo che avrebbero determinato tale
> > risultato. Alla fine di Luglio, con grande soddisfazione da parte di chi
> si
> > è sempre battuto per la premialità del merito, c’è stata una Delibera del
> > Consiglio di Amministrazione della Federico II, che confermava i
> propositi
> > di Marrelli di favorire in assoluto i più meritevoli per le prossime
> > progressioni di carriera. Nel frattempo però c'è stato un altro
> > importantissimo appuntamento: l'emanazione dei criteri per l'accesso sia
> dei
> > Ricercatori che dei Docenti nei Collegi di Dottorato di nuova
> istituzione,
> > vale a dire la struttura portante per la formazione di giovani di alta
> > specializzazione e professionalità, che rappresenta il fiore
> all'occhiello
> > delle Università più prestigiose al mondo. Tali criteri hanno prodotto
> > risultati paradossali che dovrebbero indurre una serie riflessione da
> parte
> > del Rettore e del CdA dell'Ateneo. Il regolamento emanato ha prodotto
> > infatti risultati che, almeno in parte, vanno esattamente nella direzione
> > opposta della premialità del merito, laddove si conferma e si rafforza
> > l'assurdo nazionale della valutazione dei meritevoli basato sul
> superamento
> > delle ridicole mediane utilizzate in modo sperequativo con valori molto
> > differenti fra i vari Settori Disciplinari.
> > Per i non addetti ai lavori occorre specificare che i
> Docenti/Ricercatori in
> > Italia, sono suddivisi all'interno di ogni Area scientifica (es.,
> Medicina,
> > Ingegneria) in Settori Scientifico Disciplinari (SSD) A, B, C, etc. Per
> la
> > valutazione del merito per ogni SSD, è stata calcolata statisticamente,
> per
> > ogni Docente/Ricercatore afferente a quel Settore, la mediana relativa a
> > parametri bibliometrici, quali l'h-index (H), il numero di citazioni
> > ottenute (C) e il numero di pubblicazioni (L) in 10 anni (2003-2012). Per
> > essere definito "bravo" un Docente/Ricercatore, e nel caso del
> Regolamento
> > di Ateneo per ottenere l'accesso al Collegio di Dottorato di Ricerca, si
> > devono superare le mediane di H, C e L, dei potenziali Docenti di Ruolo
> > Superiore all'interno del proprio Settore. Se in un Settore quindi i
> Docenti
> > di Ruolo Superiore hanno parametri H, C e L, molto bassi (quindi
> > produttività scientifica molto bassa), rispetto a Docenti/Ricercatori di
> > Ruolo Superiore di altro Settore (quindi, Eccellenze scientifiche)... ad
> > essere premiati sono i "fannulloni", non i meritevoli! Questo é quanto
> si è
> > verificato paradossalmente in alcuni Dipartimenti, fra i quali quello di
> mia
> > afferenza, laddove sono risultati idonei per l'accesso nel Collegio di
> > Dottorato, Ricercatori/Docenti di un Settore con valori delle mediane di
> H,
> > C e L, rispettivamente di 5, 88 e 9, mentre altri con valori delle
> soglie di
> > H, C e L, notevolmente superiori, vale a dire rispettivamente di 17, 823
> e
> > 25, sono risultati non idonei. Senza nessuna logica scientifica
> plausibile,
> > chi produce di meno vale di più e deve quindi essere premiato! Come ha
> > scritto l'ex Guido Rettore Trombetti su La Repubblica (15.9.13), Dante
> > avrebbe chiosato "O insensata cura de' mortali, quanto son difettivi
> > sillogismi, quei che ti fanno in basso batter l'ali".
> > La speranza é che l'Ateneo, volendo fare sopravvivere Settori
> improduttivi,
> > sia incorso in un madornale errore di valutazione, non accorgendosi che
> > l'utilizzo delle mediane, così come architettato, non solo è ingiusto, ma
> > appiattisce verso il basso le eccellenze ed istituzionalizza il demerito.
> > Bisogna realisticamente tenere presente che le condizioni strutturali e
> > culturali del nostro Paese sono ben lontane e differenti del modello
> > anglosassone che imitiamo goffamente e solo in superficie. Auspico che
> > l'Ateneo voglia correggere il marchiano paradosso, perché solo la
> premialità
> > dei meritevoli, senza se e senza ma, può costituire un grande incentivo
> per
> > i giovani che vogliono avviarsi ad attività professionali che
> rappresentino
> > il coronamento delle aspirazioni personali e con esse la fortuna di un
> > intero Paese. Nello stato in cui versa il nostro Paese è di vitale
> > importanza riuscire a superare le posizioni culturali volte alla difesa
> > corporativa che guardano al passato piuttosto che al futuro, ai garantiti
> > invece che ai giovani meritevoli in cerca di lavoro e identità. Occorre
> > sempre tener presente che in questo contesto tutto ruota intorno a
> > clientele, interessi particolari, dove, cosa più grave di tutto, gli
> > intellettuali di valore tacciono... e molti, per calcoli di mera
> > convenienza restano a guardare prigionieri e complici silenti di
> situazioni
> > aberranti come quelle da me sopra descritte.
> > Benedetto De Vivo
> >
> > L'intervento che segue è in risposta ad una risposta del mio Rettore
> > all'intervento del 20 Settembre
> >
> > Intervento
> > Le valutazioni della Federico II
> > La Repubblica-Napoli - Lettere & Commenti - La parola ai Lettori
> > 25 Settembre 2013
> > Il Rettore della Federico II ha risposto ieri, su queste colonne, a mio
> > articolo su La Repubblica-Napoli del 20 settembre nel quale sostenevo
> che la
> > Federico II dà un pessimo segnale in direzione della premialità dei
> > meritevoli in quanto si rafforza l’assurdo nazionale della valutazione
> dei
> > meritevoli basato sul superamento delle mediane utilizzate in modo
> > assolutamente sperequativo fra i vari settori scientifico disciplinari.
> > Rispetto al primo punto del Rettore, ribadisco quanto scritto in miei
> > precedenti articoli (“Repubblica” del 12 febbraio, 7 maggio e 21 luglio)
> nei
> > quali rimarcavo che se è vero che esistono storture a livello nazionale
> > derivanti da direttive MIUR, è anche vero che a livello locale si
> potrebbe
> > fare tantissimo. Ma questo finora non si è verificato. Inoltre il
> Rettore
> > associa la mia analisi ad un errore logico (suo secondo punto),
> > attribuendomi, sbagliando, la falsa idea secondo la quale io privilegerei
> > invece il riferimento a indicatori “assoluti” quali impact factor e
> numero
> > di citazioni, da me utilizzati come esempio solo per spiegare il
> paradosso
> > che si è determinato in alcuni Dipartimenti, laddove a venire premiati
> sono
> > i meno meritevoli. Nel mondo anglo-sassone – che il rettore conosce bene
> –
> > non esiste una aberrazione tutta Italiana come quella dei Settori
> > scientifico disciplinari (Ssd). Le competenze sono in quel mondo, da noi
> > goffamente preso a riferimento, solo un’espressione culturale, ma non
> > costituiscono dei centri di potere. In Italia i Ssd sono delle
> corporazioni
> > di eredità fascista, dove proliferano clientelismo, nepotismo e altro. Il
> > Rettore porta ad esempio, impropriamente, il caso limite della Big
> Science
> > (esempio Fisica Sperimentale) nella quale lavorano molti ricercatori, che
> > producono un numero elevato di pubblicazioni a più nomi, a differenza di
> > quello che si verifica, per esempio, per i fisici teorici. Forse i tanti
> > fisici sperimentali che partecipano ad un grande progetto della Big
> Science
> > (come ad esempio la scoperta del bosone di Higgs al Cern) solo lì per
> fare
> > numero? Forse non c’è alcun merito dei ricercatori che partecipano a tali
> > grandi progetti? Per quanto riguarda l’utilizzo delle mediane, ritengo
> che
> > un sistema che decide di affidare la valutazione dei meriti personali
> > facendo riferimento a valori statistici di gruppi (Ssd), non è molto
> diverso
> > dal fatto che i Napoletani onesti sono singolarmente costretti a pagare
> > polizze assicurative elevatissime solo perché a Napoli ci sarebbero più
> > incidenti. I contratti sono personali, non di gruppo. E ogni ricercatore
> > deve essere valutato nel merito a livello personale e non sulla base di
> > valutazioni di gruppo. Se la valutazione si riduce all’applicazione di
> > algoritmi basta affidare i giudizi a computers, che certamente, essendo
> > oggetti stupidi non interpreterebbero, e certamente commetterebbero meno
> > errori di tanti qualificati Commissari (tra l’altro con un notevole
> > risparmio per l’Erario). Nel contesto più generale c’è da dire che per
> > riformare l’Università Italiana ci sono due draghi da sconfiggere:
> > l’egualitarismo ideologico e ipocrita (che alimenta esso stesso
> > diseguaglianze reali) e il corporativismo cinico di caste e notabilati
> > accademici. Il rettore da persona intellettualmente onesta qual è, sa
> > benissimo che nei Paesi anglo-sassoni alla base del sistema valutativo
> (che
> > è sempre personale) c’è un valore fondante assoluto: l’etica personale.
> In
> > Italia questo valore semplicemente non esiste, e ne deriva che una cosa
> > seria, come l’università, sia gestita citando il rettore, come “’a
> pazziella
> > in mano ‘e creature”.
> >
> > Benedetto De Vivo
> > Prof. Ordinario di Geochimica Ambientale
> > Università di Napoli Federico II
> > DISTAR-Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse
> > Via Mezzocannone 8, 80134 Napoli, Italy
> > Tel. +39-081.2535065; Fax +39-081.2535061
> > email: bdevivo@unina.it; Web: www.fluidenv.unina.it
> >
> > Adjunct Prof. Virginia Tech, Blacksburg, VA, USA
> > Chief Editor of Journal of Geochemical Exploration
> > www.elsevier.com/locate/gexplo
> >
http://www.sciencedirect.com/science/journal/03756742
> > Associate Editor of American Mineralogist
> > www.minsocam.org
> > Associate Editor of Mineralogy and Petrology
> >
http://www.springer.com/earth+sciences+and+geography/geology/journal/710
> > Southern Europe Councillor of the Association of Applied Geochemists
> >
> > Geochemical Atlas of Europe (FOREGS) | GEMAS | Geochemistry of European
> > Bottled Water | Mineral Waters of Europe
> >
> > -----Messaggio originale-----
> > Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it
> > [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per
> conto di
> > Patrizio Dimitri
> > Inviato: Friday, November 22, 2013 2:05 PM
> > A: Università e Ricerca Forum
> > Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] R: REAZIONE!
> >
> > Cari colleghi,
> >
> > Come sapete bene, la situazione negli atenei e nei centri di ricerca è
> > sempre più grave.
> >
> > Alla cronica e progressiva riduzione dei finanziamenti, ora si è aggiunta
> > anche la cancellazione del Prin 2013. La competizione, già molto serrata,
> > sta toccando punte inaudite e sta producendo un gioco al massacro dove
> > gruppi anche produttivi rischiano di essere spazzati via.
> >
> > Come se non bastasse, a tutto ciò si sono aggiunte le ripercussioni
> dovuto
> > all'uso della bibliometria automatica e quantitativa dell'Anvur, per
> > valutare università, enti di ricerca e ricercatori. Sono sotto gli occhi
> di
> > tutti i risultati aberranti della recente della VQR. Per non parlare
> delle
> > ASN con le maree di candidati che si sono presentati, con le commissioni
> nel
> > caos e con risultati che non rispecchiano necessariamente qualità e
> > originalità della ricerca dei candidati. E che ne dite della storia delle
> > mediane per selezionare coordinatori del dottorato e relativi membri
> della
> > giunta?
> >
> > Le mediane stanno diventano una pericolosissima arma impropria
> finalizzata
> > ad una vera e propria "eugenetica" della ricerca. E' chiaro che quelli
> che
> > si ritrovano avvantaggiati dal sistema Anvur siano un po' recalcitranti a
> > spingere per modificarlo o abbandonarlo del tutto. Ma io credo che, al
> di là
> > del tornaconto personale, bisognerebbe avere l'onestà intellettuale di
> > ammettere che la valutazione non è questa e che questo sistema non può
> altro
> > che accelerare il declino totale di università e ricerca.
> >
> > Su questi e altri argomenti ho scritto una lettera aperta che è stata
> > pubblicata di recente su Europa
> >
>
http://www.europaquotidiano.it/2013/11/11/caro-letta-universita-e-ricerca-so
> > no-ancora-figlie-di-un-dio-minore/
> > e altri articoli apparsi nel tempo sul blog Roars
> > (
http://www.roars.it/online), un sito che vi consiglio di consultare in
> > quanto strumento di informazione molto utile per tutti noi.
> >
> > Segnalo inoltre un bell¹articolo apparso esattamente due anni fa sempre
> su
> > Roars (in tempi non sospetti), dove Jacopo Meldolesi con una seria e
> > approfondita analisi metteva a nudo i vari difetti della bibliometria
> > dell'Anvur
> >
>
http://www.roars.it/online/valutazione-della-ricerca-in-biologia-e-medicina-
> > si-puo-fare-anche-per-bene/
> > Jacopo Meldolesi aveva previsto con un certo anticipo i problemi che si
> sono
> > creati oggi in seguito all'uso selvaggio delle mediane e vedeva come
> > possibile un altro tipo di valutazione, sicuramente più affidabile e
> > oggettiva di quella partorita dalle menti eccelse dei sette saggi
> > dell'Anvur. Purtroppo le cose sono andate diversamente.
> >
> > Oggi quando parlo con molti colleghi, noto un enorme senso di rabbia e
> > delusione, che però sfocia in una triste rassegnazione che sta avendo il
> > sopravvento: si accetta tutto senza fiatare e si pensa solo a
> sopravvivere.
> > Un domani accetteremo anche di pulire i gabinetti, se questo ci sarà
> imposto
> > dal rettore o dal ministro di turno. Come siamo arrivati a questo punto?
> Non
> > credo sia giusto, nei nostri confronti ma soprattutto per i più giovani.
> > Dobbiamo reagire e pensare a delle forme concrete e vivaci di reazione e
> di
> > protesta, allo scopo di ribaltare questa situazione di degrado.
> >
> > Nel frattempo, credo sia il caso di ravvivare la petizione contro l¹uso
> > della bibliometria, che avevamo aperto a giugno scorso: ecco è il link,
> > diffondetelo anche tra i giovani
> >
http://www.petizioni24.com/forum/60788#1
> >
> >
> > Un saluto a tutti,
> > Patrizio Dimitri
> >
> >
> >
> > _______________________________________________
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