Mi pare che la discriminazione dei figli di professori a favore di figli di operai e/o altre categorie non sia esattamente uno dei principali problemi di questo paese...
----- Messaggio da laura.sacerdote@gmail.com --------- Data: Sun, 29 Jan 2012 21:11:56 +0100 Da: Laura Sacerdote laura.sacerdote@gmail.com Rispondi-A:laura.sacerdote@unito.it, "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] (senza oggetto) A: "P. Dimitri" liviapat@inwind.it Cc: Università e Ricerca Forum universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Dissento: accettare discriminazioni tra i cittadini mi sembra molto piu' grave del rischio di avere un caso in piu' di malcostume (ribadisco il malcostume puo' prescindere da vincoli di parentela). Attenzione le discriminazioni possono poi proseguire verso altre categorie...E poi figli no e coniugi si? O i coniugi devono venir spinti al divorzio per poter vivere nella stessa sede?! CI sono casi in cui la soluzione e' molto peggiore del male (che ci sarebbe comunque)
Laura Sacerdote
2012/1/29 P. Dimitri liviapat@inwind.it
Il problema è che in un paese come questo dove il nepotismo è ormai dilagante, da destra a a sinistra (mi dispiace dirlo), dove anche per non pagare una multa o per non fare la fila alla posta o all'ospedale è per molti normale ricorrere ad amici vicini o lontani, dove non si riesce a mettere in piedi sistemi di valutazione decenti, ecc ecc, forse a questo punto una regola che impedisca ai figli di *fare carriera o di essere assunti* nella stessa amministrazione locale (non parlo solo di Università) dove si trovano genitori o parenti, si potrebbe anche sopportare, no? Certo, poi il nepotismo non finisce qui, può avere effetti che superano le barriere delle città e delle regioni, ma qualche vincolo male non farebbe a mio parere.
Patrizio Dimitri
Il 29/01/12 20.03, "Laura Sacerdote" laura.sacerdote@gmail.com ha scritto: