Caro RIccardo
ti mando una risposta veloce personale per non appesantire la lista, anche per capire meglio eventuali dettagli che forse mi sfuggono. Sono d'accordo sui punti 1-4 degli obiettivi finali, e sul punto 1 della strategia. Sui rimanenti punti della strategia
2009/1/15 barbieri barbieri@sns.it:
[...]
- Definire da subito un aggancio della valutazione ex-post dei
singoli nuovi assunti ai finanziamenti alle strutture
Per 2 sto pensando alle migliaia di posizioni permanenti che stanno per essere distribuite. Credete che saranno assegnate meglio che in passato?
A mio parere e' necessario stabilire 1) che i risultati dei neoassunti saranno valutati 2) che ci siano conseguenze reali dipendenti dalla valutazione sui dipartimenti responsabili delle scelte. Mi sembra utile aggiungere che anche le scelte passate covrebbero essere valutate, con conseguenze per dipartimenti e atenei responsabili.
- Stabilire un piano di finanziamento a lungo termine dell'Universita'.
Per 3, credo sia la cartina di tornasole della credibilita' di un governo che volesse ascoltarci.
OK va chiesto. Tuttavia non appare realistico ottenere qualcosa di concreto globalmente per tutti a breve termine in presenza di un piano di tagli pluriennali contenuti nella finanziaria e nel DPEF. Nel breve termine, oltre a chiedere di rivedere i piani di lungo termine gia' approvati al rialzo, chiederei che all'interno dei piani finanziari vigenti il peso delle riduzioni venga addebitato in misura maggiore a chi ha operato peggio e chi ha conti in regola e buoni risultati abbia finanziamenti inalterati o in aumento. L'ultimo decreto convertito contiene elementi che vanno in questa direzione.
- Bandire internazionalmente un numero congruo di posti fino a 5 anni
con lo stipendio di un associato di prima nomina per ricercatori senza una posizione stabile e con almeno due anni di esperienza postdottorale.
Per 4, penso ai 60.000(!!!) precari malpagati e MAL SELEZIONATI. Penso alla fuga dei cervelli, NON CONTROBILANCIATA da un flusso inverso di qualche significato. Penso infine che tutti desideriamo un meccanismo di TENURE TRACK. Secondo me si dovrebbe tentare 4 con un rigoroso e predefinito meccanismo di selezione, per il momento nazionale. Voglio essere esplicito. Poniamo ci siano 50 domande per fisica. Un serio comitato di selezione sceglie i migliori attribuendoli ai Dipartimenti indicati nelle domande. Poi, certo, fra 5 anni, dobbiamo sperare che il nostro movimento abbia successo e che quelli che hanno fatto bene siano assorbibili permanentemente.
Come ho gia' risposto in precedenza mi sembra inopportuno nel breve termine fare qualcosa non ben innestato e coerente con una riforma complessiva. Il problema del numero abnorme di precari va affrontato (come ho detto anche in passato) secondo me come segue:
- salario minimo e livelli minimi di copertura contributiva ad un livello decente a partire dai contratti post-doc: qui deve essere lo Stato a fissare le regole perche' l'auto-regolazione non funziona e anzi la concorrenza incentiva facilmente sottopagare specie in assenza di concreta valutazione dei risultati
- intorno ai 33 anni (con ampi margini) chi recluta dovrebbe fare una scelta impegnativa di assunzione paragonabile al contratto tenure-track USA. Li' la scelta piu' importante avviene in quel momento, la conferma in tenure ha un'importanza relativamente minore.
Piuttosto che fare quello che proponi tu, nell'immediato proporrei di assumere intorno ai 33 anni i migliori ricercatori in posizioni di ricercatore a t.i. oppure di associato a t.i. Siccome chi verra' valutato su queste scelte di reclutamento deve essere logicamente il dipartimento che li assume, tanto vale continuare coi concorsi locali almeno per i dipartimenti che possono mostrare di aver scelto ragionevolmeent nel passato, per esempio in base ai risultati CIVR.
Tieni presente che i membri di una commissione nazionale non hanno reali incentivi a scegliere bene perche' non e' realistico a pensare ad una valutazione con conseguenze incisive delle loro scelte.
Cordilalmente, -- Alberto