Concordo con Anna, siamo nella fascia di eta' schiacciata tra il vecchio sistema e l'attuale in cui ci vogliono rottamare anzi tempo; intanto ci stracaricano di lavoro, togliendoci spazio per le attivita' per cui avevamo scelto l'universita'. Abbiamo patito i grandi difetti della struttura universitaria e dei suoi giochi di potere, sempre fuori dai giri in cui si deicdeva e con la sensazione, man mano che salivamo nella carriera, che i giochi fossero sempre piu' in alto di dove fossimo arrivati. E' una degenerazione della societa' italiana che abbiamo visto nell'universita' ma che credo si riproduca in ogni settore, con cui la Gelmini ha poco a che fare: lòi ha solo peggiorato ancora un po' le cose.
Non credo pero' si debba rinunciare, proprio noi abbiamo l'enorme responsabilita' di salvare qualcosa per i tempi migliori .Siamo realisti, dovranno pur enire. Non possiamo auto-distruggerci col nostro pessimismo. Traiamo le nostre soddisfazioni investendo sui giovani, soprattutto aiutandoli a partire dall'Italia senza tagliare i ponti. Mettiamoli nelle migliori condizioni e ci sara' qualcuno, molto preparato, disposto a tornare quando le cose andranno meglio.
In questo momento la lista non puo' fare molto, tranne qualche micro scambio di idee. E' piuttosto un momento di impegno civile sui molti temi che la crisi mette in primo piano, tra cui le degenerazioni dell'accademia di cui noi pagheremo ingiustamente il conto. Non e' con il pessimismo che usciremo da questa situazione: facciamo quello che possiamo per migliorarla e impegnamoci anche sui temi esterni alla ricerca: tutto e' collegato.
Non vorrei pero' buttare la lista: potrebbero esserci occasioni in cui sapere che c'e' un nucleo di persone che condivide una visione della ricerca (e forse della societa') potrebbe essere utile. Se qualcuno fosse disponibile a continuarne la gestione aspetterei a farla morire.
Intanto la pagina facebook che curavo ha molto ridotto gli interventi ma su qualche tema si e' riaccesa (per esempio sul problema dell'aggiornamento stipendio dopo le conferme in ruolo che molte sedi si rifiutano di pagare).
Saluti Laura
2011/10/24 anna painelli anna.painelli@unipr.it
eccola! 53 anni e incavolata nera.
Ma ditemi, per favore, cosa posso fare.
Io (e credo tutti quelli che sono più o meno in questa fascia d'età) siamo stati bastonati e continuiamo a prenderne. Quando ero giovane per i giovani non c'era nulla. Ora sono vecchia per ogni scopo. Mi ero scelta un lavoro che amavo, ma ora... mi restano 15 anni di lavoro in un'università sfinita, sfasciata. Un lavoro che fatico a riconoscere.
Vedo l'università pubblica soccombere sotto una mitraglia di provvedimenti improvvidi. Ma vedo il paese ridotto persino peggio e non c'è da sperare che l'università possa riprendersi finchè la situazione resta questa e il livello culturale/morale di chi ci governa resta questo.
Non mi sentite più? certo, sto cercando di sopravvivere navigando a vista, accettando compromessi pur di tirare avanti il gruppo. Sto lavorando duro tra lezioni, riunioni e la ricerca nel tempo libero, pagando di tasca mia congressi e convegni, per permettere ai giovani del gruppo di avere qualche soldino anche loro. Ora sto cercando di dare il meglio agli studenti dei miei corsi: forse un seme di passione per la scienza può salvare qualche anima (lasciatemi almeno questa illusione)
Cosa altro possiamo fare?
le battaglie le abbiamo certo perse tutte. credo si sia persa la guerra.
saluti anna
On Mon, 2011-10-24 at 17:29 +0200, prof. Carlo Franchini wrote:
Ciao a tutti, Credo che Luca abbia ragione e, purtroppo, dobbiamo prenderne atto.
Quello
che mi sembra ancora più grave e che la grande massa di coloro che hanno 40-50 anni e che quindi dovrebbero essere i più "incavolati" di questa situazione... sono praticamente assenti o quasi!!! Come mai...? Perché non vi è una forte voce di coloro che sono in questa fascia di
età?
Ai posteri... Un caro saluto
Prof. Carlo FRANCHINI Ordinario di Chimica Farmaceutica e Tossicologica - Facoltà di Farmacia Via Orabona 4, 70125 Bari (Italy); mail: cfranc@farmchim.uniba.it uff. (+39) 080 5442743; cell. (+39) 338 7302609; abit. (+39) 080 5613110
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per
conto di
Luca di persio Inviato: lunedì 24 ottobre 2011 9.48 A: girlando@unipr.it; Forum "Università e Ricerca" Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] La lista e' morta?
Salve a tutti, mi spiace constatare l' effettiva morte della lista. Ormani non più attiva da tempo e, dovremmo riconoscerlo, sempre piuttosto frammentata ed incapace di promuovere delle azioni coese ed efficaci.
Tuttavia avrei un'ultima osservazione da fare. Avrei preferito risparmiarvela per evitar polemiche, ma preferisco puntualizzare alla
luce
di queste frasi:
Abbiamo perso la nostra battaglia,
questo è un dato di fatto da riconoscere. B ed i suoi accoliti sono ancora lì pronti ad altri sfracelli.
Ecco non direi che lo stato dell' Università in particolare e del sistema educativo e scolastico in generale, sia moribondo a causa del *solo*Berlusconi e del suo caravanserraglio. Mi sembrerebbe una mancanza di riconoscenza verso chi ha gestito il potere accademico negli ultimi... quanti ? Diciamo quaranta anni, così per partire dal post '68 ?
Eccezioni a parte, fatti salvi valorosi ordinari che si sono battuti per
la
trasparenza dei concorsi e dell' assegnazione dei fondi, la classe "dirigente" è stata, per rimaner cauti, quantomeno corresponsabile di uno sfascio, prima che scientifico, etico.
Probabilmente la massa critica che pensavamo di poter raggiungere è del tutto fuori portata. C'è una maggioranza, se non numerica almeno di
potere,
cui va benissimo che le cose si sviluppino nella direzione dello
scadimento
culturale, essendo questo il miglior scenario in cui la loro pochezza intellettuale e morale può avere qualche speranza di rifulgere.
Ciò detto, la speranza non può certo morire... né ora, né domani.
Seppure la lista va spegnendosi, l' impegno di ognuno nei fatti di ogni giorno può e deve continuare... e con maggior vigore !
LuCa
-- Anna Painelli Parma University Dip. Chimica GIAF Parco Area delle Scienze 17/A 43124 Parma, Italy tel: +390521905461 fax: +390521905556 email: anna.painelli@unipr.it
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