Cari Colleghi, ho letto i due articoli citati da Carminati, ma mi pare che siano in leggera contrapposizione. In uno infatti si depreca che la valutazione si riduca ad un mero calcolo quantitativo (presumo impact factor e via dicendo), mentre nell'altro è proprio quest'analisi quantitativa che viene auspicata (l'aspetto qualitativo da prenbdere anch'esso in considerazione non è chiaro se venga sempre dall'associazione precari o sia dell'Autore dell'articolo). Come al solito ci si trova davanti al problema: un articolo è valido per quello che dice(ed allora bisogna tenerne conto anche se è pubblicato sul Gazzettino di...) o perchè è pubblicato su una rivista valida (ed allora si può anche non leggere l'articolo)? Un caro saluto a tutti, Giovanni U. Floris