Cari tutti,
Posso fare una considerazione un po' diversa da quelle che vedo qui dominare molti interventi? E' vero che la lista è stata effettivamente piuttosto silente in media. Tuttavia ci sono diverse cose che sono passate da qui e la lista permette di mettere in comunicazione persone che non sono tutte su altre liste contemporaneamente, e questo non credo possa essere trascurato.
Quanto alla gente "incavolata" non è certo quella che manca, anche se la stanchezza di tanti può dare l'impressione che ci si sia adagiati. Non dimenticherei poi che, come scrive Piero Lattanzi, ci sono stati gli statuti universitari che hanno impegnato intensamente tanti di noi in un modo o nell'altro e adesso ci sono tanti argomenti "caldi" come i regolamenti, le regole ANVUR eccetera.
Non credo poi che possiamo dire di aver perso la guerra. Dire che abbiamo perso la guerra vuol dire abbandonare la speranza, e non credo che sia la strada giusta. Oltretutto, come ricordava anche Laura prima, qualcosa prima o poi cambierà. Quando e quanto non è dato saperlo, ma credo che noi abbiamo tutti, pensionati, pensionandi, giovani e meno giovani, la responsabilità di impegnarci perché le cose cambino. Qui non c'è una guerra ma una guerriglia, con battaglie continue. Le forze in campo non sono equilibrate, ma le cose in Italia non sembrano completamente statiche e i giovani senza prospettive certamente non staranno tutti ad aspettare che il tempo passi.
E' chiaro che la strada non è in discesa, è chiaro che ricerca e istruzione (a tutti i livelli) non sono certo priorità per il Paese (o se non altro per il suo governo) in questo momento, ma non possiamo dare per scontato che nulla cambierà mai.
Segni di cambiamento (non al governo, d'accordo, ma direi "non ancora") ce ne sono stati molti in questi ultimi mesi e vanno colti.
Per finire, non vedo molto il senso di chiudere la lista. E' stata inattiva, ma se chi ha partecipato non ha perso l'interesse, questo punto di comunicazione è, come dicevo all'inizio, un canale diverso che ha permesso di far passare messaggi tra persone che in altri "spazi" non si incontrano. Non sarà sempre il nostro strumento principale di comunicazione, ma non credo sia utile chiuderla.
Cordialmente, Guido Mula
On Mon, 2011-10-24 at 17:29 +0200, prof. Carlo Franchini wrote:
Ciao a tutti, Credo che Luca abbia ragione e, purtroppo, dobbiamo prenderne atto. Quello che mi sembra ancora più grave e che la grande massa di coloro che hanno 40-50 anni e che quindi dovrebbero essere i più "incavolati" di questa situazione... sono praticamente assenti o quasi!!! Come mai...? Perché non vi è una forte voce di coloro che sono in questa fascia di età? Ai posteri... Un caro saluto
Prof. Carlo FRANCHINI Ordinario di Chimica Farmaceutica e Tossicologica - Facoltà di Farmacia Via Orabona 4, 70125 Bari (Italy); mail: cfranc@farmchim.uniba.it uff. (+39) 080 5442743; cell. (+39) 338 7302609; abit. (+39) 080 5613110
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di Luca di persio Inviato: lunedì 24 ottobre 2011 9.48 A: girlando@unipr.it; Forum "Università e Ricerca" Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] La lista e' morta?
Salve a tutti, mi spiace constatare l' effettiva morte della lista. Ormani non più attiva da tempo e, dovremmo riconoscerlo, sempre piuttosto frammentata ed incapace di promuovere delle azioni coese ed efficaci.
Tuttavia avrei un'ultima osservazione da fare. Avrei preferito risparmiarvela per evitar polemiche, ma preferisco puntualizzare alla luce di queste frasi:
Abbiamo perso la nostra battaglia,
questo è un dato di fatto da riconoscere. B ed i suoi accoliti sono ancora lì pronti ad altri sfracelli.
Ecco non direi che lo stato dell' Università in particolare e del sistema educativo e scolastico in generale, sia moribondo a causa del *solo*Berlusconi e del suo caravanserraglio. Mi sembrerebbe una mancanza di riconoscenza verso chi ha gestito il potere accademico negli ultimi... quanti ? Diciamo quaranta anni, così per partire dal post '68 ?
Eccezioni a parte, fatti salvi valorosi ordinari che si sono battuti per la trasparenza dei concorsi e dell' assegnazione dei fondi, la classe "dirigente" è stata, per rimaner cauti, quantomeno corresponsabile di uno sfascio, prima che scientifico, etico.
Probabilmente la massa critica che pensavamo di poter raggiungere è del tutto fuori portata. C'è una maggioranza, se non numerica almeno di potere, cui va benissimo che le cose si sviluppino nella direzione dello scadimento culturale, essendo questo il miglior scenario in cui la loro pochezza intellettuale e morale può avere qualche speranza di rifulgere.
Ciò detto, la speranza non può certo morire... né ora, né domani.
Seppure la lista va spegnendosi, l' impegno di ognuno nei fatti di ogni giorno può e deve continuare... e con maggior vigore !
LuCa