"b" == b tirozzi@libero it b.tirozzi@libero.it writes:
b> A me sembra inutile continuare con questa pioggia di messaggi b> incrociati che rimangono sul computer di chi li riceve se non b> vengono cancellati. Oggi c'è stata a Roma una riunione che b> doveva essere organizzativa e che non lo è stata. Prima di b> tutto eravamo molti di meno di quelli che ci bombardano di b> messaggi e questo la dice lunga sull' impegno reale di molti.
Questo e' francamente offensivo. Venire in 300 a Roma, per una riunione organizzativa non e' il modo migliore di partire. Comodo per chi e' nella stanza accanto, ma per altri venire a Roma, in una giornata di maltempo e rischio di inondazione, partendo alle 5 di mattina e tornando la sera non e' uno scherzo. Almeno per me, di salute malferma, questo e' stato un elemento importante per decidere all'ultimo di non venire.
Inoltre alcune b> nostre richieste rischiano di esser molto minoritarie come b> l'abolizone delle facoltà.
Perche'? E' la linea ufficiale della commissione di riforma dello statuto (organo del senato accademico) a Pisa. Mai dichiararsi minoritari in partenza.
Per fare questo bisogna b> darsi un'organizzazione, dividersi in gruppi che si occupano di b> raccogliere i messaggi scambiati nel Forum su qualche b> argomento, che raccolgono altra documentazione e provano a fare b> una sintesi di tutto e questo dovrebbe comparire in un b> documento che, una volta approvato da un'assemblea generale, b> che spero sia molto più numerosa di quella di oggi,
Appunto, dobbiamo organizzarci.
Mi pare che una riunione organizzativa debba essere molto piu' snella di una assemblea generale, che magari potrebbe anche essere organizzata in videoconferenza, una volta imbastita l'organizzazione. Mi pare che 30 siano gia' tanti per organizzare.
b> Insomma c'è da fare un lavoro organizzativo non banale.
D'accordo, vediamo di concentrarci su questo. Vogliamo fare una mailing list per l'organizzazione? Poi si potra' ripartire colla discussione. Se va bene, posso probabilmente partire lunedi'.
Punto essenziale secondo me e' trovare il modo di discutere in modo non invasivo, con riunioni anche telematiche, individuando i modi migliori, concentrati nel tempo, senza scartarne nessuno a priori (non solo mailing lists, ma blog, forum, chatlines, skype, teleconferenze...).
Poi si potrebbe andare ad una nomina di rappresentanti locali, o di gruppi di interesse locali, anche con funzione di raccogliere adesioni. Preliminare agli incarichi operativi, per evitare che diventi un'altra organizzazione romana.
Ritengo che aver individuato due documenti di indirizzo, discriminanti per l'adesione, sia un ottimo inizio, ma va fatto subito qualche passo ulteriore.
Carlo Traverso