Carissimi, trovo questa riluttanza a mettere il naso fuori dal nostro paese ed evitare così di dover re-inventare la ruota, magari con qualche difetto di..quadratura, un poco scoraggiante ! Siccome penso sarà molto difficile tenere tutte le quasi cento università pubbliche italiane allo stesso livello di competizione nella ricerca, di fatto in molti casi saranno, bene che vada, delle teaching University : sarebbe già un grosso risultato che ridurrebbe le frustrazioni di chi insegna in provincia profonda e ha ancor meno infrastrutture per la ricerca delle Uiniversità più consolidate e permetterebbe agli studenti migliori di migrare a fare le lauree specialistiche e il dottorato in sedi fortemente valutate sulle ricerche che fanno. Non vedo il problema ! Molti paesi civili funzionano così e con successi marcatamente migliori dei nostri : siamo in coda a tutte le classifiche internazionali e non solo perchè ci sono pochi soldi per la ricerca....
Di solito sono sempre d'accordo con Patrizio, ma questa volta no. E' fondamentale che chi insegni all'universita' sia anche un ricercatore altrimenti ridurremo l'universita' ad un super-liceo.
non tutte le Università e ,visto lo stato dei licei italiani odierni, mi parrebbe un passo avanti...
E' noto che la scienza procede rapidamente e chi non fa ricerca fa molta fatica a tenere dietro ai passi della scienza. Pertanto ritengo che sia necessario avere professori di materie scientifiche impegnati nella ricerca, come peraltro lo e' ovunque nel mondo anglosassone.
questo non è vero e sarebbe bene ci informassimo prima di preoccuparci...
Franco A. Gianturco ------------------------------------------
Dr. Franco A.Gianturco,DPhil(Oxon), MRSC,CPhys,FInstP,Fellow APS,Fellow EPS Professor of Theoretical Chemical Physics, Department of Chemistry, The University of Rome "La Sapienza" Piazzale A.Moro, 5, 00185 Rome, Italy. Tel.+39-06-49913306 , Fax : +39-06-49913305 . E.mail : fa.gianturco@caspur.it .
URL : http://www.chem.uniroma1.it/~gianturco
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