caro Rino BASTA CON GRADUATORIE NAZIONALI; si devono fare SOLO bandi locali, con meccanismi premiali se si assumono bravi e diminuzione fondi se avviene al contrario. Ciò che presuppone la valutazione ex-post della ricerca sia fatta bene. Deve essere interesse del singolo dipartimento prendere i migliori. Poi i concorsi si aboliscono. Questo avviene negli USA e l'università funziona bene. E non mi dite che noi non siamo gli USA. saluti MD
2013/1/19 Rino Esposito rino.esposito@uniud.it
Cari colleghi ho già manifestato, con altri (pochi in verità), il mio dissenso dall'impostazione di Modica, che mi pare solo capace di scrivere appelli strappalacrime a gente che non ha esitato a stanziare solo 39 milioni per il prossimo PRIN e solo 29 per il prossimo Futuro in Ricerca. Questa modalità è suicida. Oggettivamente, se non facciamo qualcosa, ma ci limitiamo solo agli appelli col cuore (e col cappello) in mano, siamo complici del piano di demolizione dell'Università pubblica che il neoliberismo trasversale dell'establishment politico-economico sta conducendo. Questo, al di là della buona fede di molti dei firmatari (non di tutti, purtroppo).
Rilancio. Piuttosto che l'appello di Modica, a mio parere pietistico, propongo di assumere un atteggiamento fattivo, basato sulla responsabilità di chi fa della scienza e della cultura un uso quotidiano e non accetta di muoversi nella prospettiva di una limitazione pesante della loro condivisione e diffusione. Insomma, se è vero che siamo diventati 53000 in tutto il Paese, mi domando e vi domando, se è accettabile che, per esempio, in tutta Italia vi siano solo 300 genetisti medici o 3000 biochimici (i numeri sono di fantasia, ma verosimili) e con conoscenze al livello più avanzato esistente (questo ci si aspetterebbe dall'accademia), e che ci si debba muovere nella prospettiva di ridimensionare tutte le consistenze e , sempre per esempio, finire con 200 genetisti medici o 1800 biochimici. E' possibile pensare che in un paese di 60 milioni di individui, nel 21° secolo, la competenza a livello accademico di genetica medica sia ristretta a sole 200 persone, o che la competenza biochimica sia diffusa a meno di un paio di migliaia di individui? Questo è quello che si prepara e voi credete che si possa accettare?
Quello che dovremmo tutti ricordare è che dobbiamo smettere di chiedere il permesso di esistere, non dobbiamo farci ricacciare ogni volta, nell'angolo, ciascuno sperando, purtroppo, nelle vie personali o negli aggiustamenti individuali. Forse un dovere lo abbiamo ed è quello di far continuare ed anzi migliorare la nostra disciplina. Altro che ridimensionamento! Noi dovremmo rivendicare il raddoppio degli universitari. Dovremmo ricordare che il numero dei laureati deve fortemente incrementare perché questo Paese possa pensare di continuare a progredire, in un sistema che prima o poi si assesterà in qualcosa di diverso dall'attuale e che non potrà che essere migliore (la mia è fiducia nella storia).
Popongo un'agenda, visto che va tanto di moda. Una serie di parole d'ordine, veloce da leggere ed altrettanto semplice da capire.
/Propongo di legare a questa agenda un impegno di lot//ta: il blocco degli esami e delle lauree./
AGENDA PER L'UNIVERSITA'
- Togliere alla politica per dare alla ricerca: taglio strutturale dei
bilanci parlamentari e delle provincie di 1.5 miliardi da destinare interamente all'Università, una misura senza aggravi per il bilancio statale
- Incremento progressivo del FFO per l'Università, fino a raggiungere i
20 miliardi di Euro nei prossimi 5 anni, e decuplicazione degli stanziamenti per progetti di ricerca rispetto allo scandaloso livello dell'ultimo bando (meno di 70 milioni)
- Ripristino del ruolo di ricercatore a tempo indeterminato e
istituzionalizzazione dell'immissione in ruolo, a regime, di 2000 ricercatori per anno e di 5000 ricercatori per anno per i prossimi 10 anni, con lo scopo di raddoppiare il numero di addetti all'Università
Riconoscimento del stato giuridico di docente per i ricercatori
Unificazione del ruolo dei professori associati e ordinari nel ruolo
unico di professore, con classi stipendiali legate ai livelli di produttività scientifica e gestione dei gruppi di ricerca
- Modifica della riforma Gelmini per le regole del governo delle
università, per l'abolizione dei concorsi locali ed a favore della chiamata diretta degli idonei da una graduatoria nazionale.
Coraggio!
Rino Esposito
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php