Io la metterei così: gli stranieri sono meno condizionati di noi rispetto al potere diciamo così "politico" in senso lato.
Mi risulta che la Spagna, finita la dittatura, si sia rivolta a consulenti stranieri (ebbene sì, anche italiani) per valutare le strutture.
Tutto questo è facile da fare in ambito scientifico. Un po' meno in altri ambiti, in particolare quello di Martone..
Ciò detto, io continuo a restare fermamente convinto che i concorsi per l'avanzamento di carriera vadano aboliti, e che la carriera si faccia sulla base di valutazioni periodiche. Per esempio, invece che gli scatti automatici, quelli vincolati ad una produttività minima, o se vogliamo ad una produttività superiore alla media del settore. Comunque, specie al punto in cui siamo, non si tratta di far emergere le cosiddette eccellenze, ma garantire a tutti delle condizioni di lavoro e di carriera soddisfacenti. Mi pare almeno che così si faccia all'estero. In tal modo, il nostro, con una pubblicazione sarebbe rimasto al primo stadio della carriera, specie se poi si fosse messo in politica. Ricordo a tutti che Brunetta è diventato ordinario DOPO essersi messo in politica.
Alberto Girlando
On Mon, 2012-02-06 at 18:32 +0100, P. Dimitri wrote:
questa discussione l'abbiamo già fatta.
Sì, la discussione l'abbiamo già fatta, ma forse è bene riproporla...
- Non credo che gli *stranieri* abbiano un'etica più sviluppata o
migliore degli italiani. Non lo credo per la stessa ragione per cui non credo che gli ebrei siano tutti strozzini, i ROM delinquenti e i genovesi tirchi.
Ti sei dimenticata di dire che non tutti i turchi sono accaniti fumatori....
La cosa è molto semplice in realtà: nessuno pensa che tutti gli stranieri siano eticamente migliori di noi, ma sicuramente più di noi e più dell'accademico medio italiano, altrimenti, scusami di che stiamo parlando? L'esempio di Martone è lampante: perchè non si è dimesso? Perché Monti non lo ha cacciato? Non è per essere filo-stranieri, ma le numerose storie italiane (grandi e piccole) di mafia, corruzione e nepotismo ormai infiltrati potentemente in tutti gli ambiti della nostra società, purtroppo non hanno una simile controparte in altri paesi economicamente sviluppati come il nostro. C'è poco da fare....
Patrizio Dimitri
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