io concordo con Gianturco, infatti ho cercato di mettere sempre in primo piano la necessita` di costruire una agenzia di valutazione con dei valutatori scientificamente validi e in secondo piano gli aspetti tecnici della valutazione fra cui gli indici bibliometrici.
Credo che sarebbe anche utile una analisi del perche' nel passato questo non e` spesso avvenuto, ci sono ragioni assai profonde che hanno radici nella nostra storia e vanno molto al di la di un giudizio moralistico. C'e` una cultura statica, familistica e formalista, la politica degli ultimi anni la ha parzialmente messa in crisi ma spesso senza proposte credibili (si veda la discussione un po insensata sul merito dei valutandi senza analizzare la qualita` dei valutatori). Difficilmente ci si prende la responsabilita` di promuovere un giovane o un progetto nuovo e si preferisce quasi sempre puntare sul noto sul consolidato. Lo si vede spesso nei PRIN in cui spesso i valutatori non sono persone di grande livello scientifico ma piuttosto dei garanti dello status quo.
Certamente cambiare in una situazione stagnante ha dei rischi ma credo che sia necessario se si vuol dare un futuro al paese.
claudio
On Mar 22, 2010, at 2:59 PM, Francesco Antonio Gianturco wrote:
Cari Colleghi,
la presente discussione sui criteri "quantitativi" della valutazione della ricerca scientifica individuale mi pare molto utile, specialmente adesso quando stanno partendo centinaia di concorsi a cui stanno concorrendo migliaia di persone speranzose :molti di noi si troveranno coinvolti in concorsi incredibili con diecine di concorrenti che stanno inviando kili di carta stampata o dozzine di dischetti ai vari commissari ... Io sono abbastanza d'accordo nell' utilizzare ,almeno come soluzione di ordine zero, i dati forniti da un profiling come quello ottenibile con i fattori H o G, il numero di citazioni totali in un periodo definito,il numero di pubblicazioni su riviste di classe A etc.. Non forniscono la risposta finale ma permettono di separare differenze vistose , e questo è già un passo avanti non piccolo quando si devono filtrare decine di concorrenti. In ultima analisi, però ,vale sempre quanto diceva Feynman, e cioè che per valutare persone di qualità occorrono altre persone di qualità. Nel caso italico questo vorrebbe dire che non potremo fidarci di nessun sistema valutativo interno delle nostre Università se non organizziamo un meccanismo credibile di scelta dei valutatori e poi ne giudichiamo l'operato ex-post. Occorre quindi porci prima il problema di come il nostro Ministero "sceglie" oggi i valutatori, dai membri del CIVR ai garanti dei PRIN e dei FIRB e quindi delle commissioni concorsuali :La esperienza finora è di totale clientelismo che è spesso anticorrelato con la qualità di chi viene scelto, permettendo in tal modo il prolungarsi di distribuzioni mafiose dei magri fondi accessibili in ITALIA. Suggerirei quindi di spostare la nostra discussione anche sul come si possa migliorare il reclutamento dei valutatori, sia di fondi di ricerca che di posti permanenti o meno, in modo da rendere meno paradossale la situazione attuale di totale assenza di giudizi ex-post sui valutatori stessi e di loro scelta per capacità scientifiche passate o presenti.
Franco A. Gianturco
Dr. Franco A.Gianturco,DPhil(Oxon), MRSC,CPhys,FInstP,Fellow APS,Fellow EPS Professor of Theoretical Chemical Physics, Department of Chemistry, The University of Rome "La Sapienza" Piazzale A.Moro, 5, 00185 Rome, Italy. Tel.+39-06-49913306 , Fax : +39-06-49913305 . E.mail : fa.gianturco@caspur.it .
URL : http://w3.uniroma1.it/gianturco : _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/