caro Carlo, non sono d'accordo con la tua analisi per due motivi
PRIMO Il fatto che un elevato numero di docenti paghino di tasca propria per una pagina E` LA NOTIZIA.
SECONDO Nel nostro mondo un articolo, un libro viene giudicato per i suoi contenuti e non il nome dell'autore.
Nel mondo del giornalismo stiamo parlando in particolare non tanto di notizie quanto di OPINIONI.
Qui il meccanismo e` duplice, da una parte ci sono gli opinionisti di professione che hanno una rubrica fissa sui giornali e poi c'e` una sorta di STAR SYSTEM, ossia di nomi noti ai lettori che quindi diventano immediatamente i possibili e unici opinionisti. Per esempio nella Matematica il nome piu` noto ai lettori e` quello di Odifreddi, un ottimo divulgatore ma che credo non scrive da anni nelle riviste scientifiche, Restano poi le lettere al direttore in cui la scelta dipende da variabili a noi del tutto sconosciute.
Detto questo certamente bombardare la stampa di interventi, blogs etc. va tutto benissimo e cercheremo di continiuare a farlo. Claudio
On Jul 21, 2010, at 7:28 AM, carminat@dm.unipi.it wrote:
Cari tutti, sull'acquisto di una pagina di giornale ho più di una perplessità: è un po' come pubblicare un libro a proprie spese.
Mi spiego: se i contenuti ci sono, e sono interessanti, si viene pubblicati, anche senza pagare. Viceversa, pagando si può essere pubblicati, ma nulla garantisce di avere un impatto significativo.
Io, personalmente, penso che sarebbe molto più utile che ciascuno, singolarmente, si desse da fare (magari anche solo in piccolo, sui giornali locali, o alle lauree) per informare.
Si possono scrivere lettere ai giornali, commenti sui blog, si possono fare interventi ai vari fili diretti ... io qualche volta l'ho fatto: www.radio.rai.it/podcast/A0062182.mp3 (da 5' 25" a 6' 30" per la domanda, fino a 8' 30" per la risposta) oppure anche http://tinyurl.com/394eodf http://tinyurl.com/3y8rwrw
Bisogna ovviamente chiarirsi bene le idee su cosa dire, lo spazio è sempre minimo: se scrivete ad un giornale guardate almeno qual'è la lunghezza media delle lettere che pubblicano, se intervenite in una trasmissione radiofonica cronometrate qual'è il tempo medio di interventi e domande. E' bene anche capire le caratteristiche del canale comunicativo.
Insomma, fare un intervento comporta un minimo di sforzo comunicativo (e di meditazione :) ma, in compenso è gratis e replicabile (da altri, possibilmente: è bene che non sia sempre la stessa persona che interviene!).
Probabilmente molti interventi andranno a vuoto, ma alcuni andranno a segno, e potrebbero avere l'effetto di stimolare la curiosità del pubblico e, di riflesso, di qualche giornalista.
I giornalisti possono essere superficiali, ma non sono 'cattivi': il loro lavoro è capire cosa è 'notiziabile' e cosa no e scelgliere di conseguenza.
Come rendere 'notiziabili' le problematiche complesse che riguardano l'università è però un compito che va oltre le competenze di gran parte dei giornalisti: tocca a noi.
Ciao (e scusate la lunghezza), c.c.
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/ Accademico Linceo
Vice Presidente della "International Mathematical Union"