Cari colleghi,
prefettamente d'accordo sull'urgenza e sul dare pubblicita` alle nostre dimissioni. Teniamo presente la calendarizzazione del ddl gelmini; a meta` ottobre sara` probabilmente votato alla camera. Anche se non ritengo che il ddl sia il pericolo piu` grande per l'universita` italiana, su quello attualmente si focalizza la protesta. Quindi, dovremmo dimetterci nella prima meta` di ottobre.
Penso che sarebbe utile concordare un elenco (o una precisa definizione) delle cariche da cui dimetterci. Mi pare ovvio che ci rientrino cariche istituzionali/organizzative come rettore, preside, presidente di CdS, direttore di dipartimento. E le varie commissioni o giunte di ateneo, facolta`, dipartimento etc? E le commissioni di concorso? Qui la cosa si fa delicata, perche' molti vi siedono in quanto portatori di interessi particolari, ma spero che i firmatari dell'appello lo facciano con la volonta` di resistere al peggio che avanza. Nel caso delle commissioni di concorso, rifiutarsi di farne parte puo` significare il blocco di un meccanismo che noi chiediamo invece di far funzionare meglio e a pieno ritmo.
Sono pronto a mettere in atto qualunque decisione prendiamo collettivamente, ma sollecito un dibattito su questo punto.
Cordiali saluti
Maurizio Persico (Pisa)