Naturalmente serve unita` e coordinamento a livello nazionale. Nessuna azione isolata puo` avere successo, specialmente quelle autolesionistiche come i blocchi della didattica o degli adempimenti burocratici. Io ho avanzato la mia proposta in un'assemblea indetta da sindacati e organizzazioni dei docenti e degli studenti. Spero che si faccia strada a livello nazionale.
Bloccare la didattica senza dichiarare lo sciopero e` illegale, se non si rispettano gli obblighi (soggetti, e` vero, a varie interpretazioni) delle diverse categorie. Bloccare le lauree e` illegale in ogni caso. Inoltre sono atti ostili verso gli studenti.
Invece gli altri adempimenti (AVA, SUA etc) sono in capo a direttori di dipartimento, presidenti di CdS, commissioni varie, consigli di CdS e di Dipartimento. Si possono dare le dimissioni dalle cariche, e visto il carico di lavoro che queste cariche comportano, sta diventando sempre piu` difficile trovare sostituti (comunque ci vogliono mesi, perché la macchina elettorale e` a sua volta lenta e complessa). La partecipazione agli organi collegiali non e` un obbligo formale ed e` scarsa e svogliata: basta una richiesta di verifica del numero legale per bloccare tutto. Le nostre commissioni paritetiche vengono ridefinite ogni pochi mesi (piu` spesso di quanto si riuniscano) perché gli studenti si laureano e non vengono sostituiti (anche loro fiutano l'inanita` del gioco, ancor prima di esserci coinvolti). L'intera procedura e` tanto burocratica e farraginosa che richiede molto piu` sforzo (anche da parte di chi assiste quasi passivamente) farla funzionare che bloccarla.
Comunque, ripeto, dimissioni e blocchi sono una forma di lotta solo se collettivi e coordinati. Continuo a considerare le dimissioni individuali una buona scappatoia per chi trova colpevole e insopportabile la complicita` con questa politica universitaria.
On 23/11/2013 08:03, anna painelli wrote:
quando feci questa proposta (lasciar ì i compitini AVA) l'anno scorso a una riunione del presidio qualità ho avuto applausi a scena aperta, ma tutto è morto quando mi hanno risposto: siamo soli, le altre sedi vanno avanti. Vuoi prenderti la responsabilità della chiusura dei corsi di chimica a Parma?
Purtroppo non siamo uniti. Anzi con i fondi premiali (che poi non arrivano nemmeno) sono riusciti a metterci sede contro sede. E questa è la loro forza.
ciao anna
2013/11/22 Maurizio Persico mau@dcci.unipi.it
Caro Di Persio,
grazie di aver lanciato un'idea, ma provo a deviare un po' il tiro. Blocchiamo invece l'AVA, la SUA, la dichiarazione dei requisiti minimi, e quant'altro si inventeranno il mese prossimo. E poi se la prenda il governo la responsabilita` di bloccare la didattica, perché non gli sono arrivati tutti i nostri compitini.
Saluti
Maurizio Persico
On 22/11/2013 20:11, Luca di persio wrote:
Ciao a tutti, la butto lì, dall'alto della mia un'esperienza... blocco della didattica ?
Buon lavoro a tutti, LuCa
Prof. Maurizio Persico
Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale Universita` di Pisa v. Risorgimento 35 I-56126 PISA (ITALY)
tel 0039-050-2219243 fax 0039-050-2219260 e-mail mau@dcci.unipi.it http:\perseo.dcci.unipi.it
"If you think education is expensive, try ignorance" (D. Bok, President of Harvard University 1971-1990)
Due esempi: *** Nel 2011 la citta` di Detroit aveva un tasso di analfabetismo
funzionale del 47% (persone tra 16 e 65 anni di eta` incapaci di comunicare efficacemente leggendo e scrivendo); nel 2013 la municipalita` ha dichiarato bancarotta per 18.5 miliardi di dollari.
*** Nel 2003-2004 un'indagine OCSE attribuiva all'Italia un tasso di
analfabetismo funzionale del 47% ... _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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