non che serva a molto ribardirlo, ma Paolo Mieli non è berlusconiano, tanto è vero che invitò a votare per Prodi prima della compagna che portò quest'ultimo al governo; è tanto poco berlusconiano che da qualche tempo stanno cercando di liberarsi di lui, imbavagliando ancora di più la libera stampa; attenti a quel che succede a via solferinoTornado al tema,scusate, ma tutta la vicenda dei "requisiti minimi" non è una esplicita forma di sfiducia nei confronti nostri, cioè dei cooptatori? poi noi vogliamo regole più efficienti di cooptazione basate sulla valutazione, come scritto nel documento che abbiamo sottoscritto. Ma la lista aperta non va
2009/3/26 anna painelli anna.painelli@unipr.it
On Thu, 2009-03-26 at 10:52 +0100, carlo.carminati@fastwebnet.it wrote:
Cari tutti, come han osservato in molti, l'attacco indiscriminato all'universita' produce effetti diametralmente opposti a quelli dichiarati: basti vedere la vicenda di Luigi Frati, in luna di miele con il Governo.
Penso che lo strumento dell'appello sia assolutamente inutile. Credo sia piu' utile scrivere -singolarmente- lettere ai giornali; ovviamente -per sperare nella pubblicazione- bisogna utilizzare il registro adatto ad una rubrica di posta: chiarezza, brevita' ed un pizzico d'ironia.
Del resto spazio per l'ironia ce n'e' davvero parecchio. Berlusconi, come
ammortizzatore sociale, st
a usando addirittura il Parlamento, sistemando i propri avvocati, medici,
addetti stampa, soubrette
e dipendenti Mediaset assortiti.
Il prof. Brunetta, paladino anti-fanulloni, quando era parlamentare europeo aveva un tasso di assenze a due cifre, probabilmente sufficiente a giustificare il licenziamento perfino nella tanto vituperata amministrazione pubblica. E sul suo H-index, stendiamo un velo pietoso.
Saluti, c.c.
Concordo che gli appelli servono a poco (forse poco più di nulla). Ma le lettere ai giornali sono un'arma spuntata. L'editoria è schiava in Italia, non solo le TV. Infatti la nostra voce NON è mai passata e (chi si ricorda il caso Cerami?) loro hanno sempre l'ultima parola.
Infatti i francesi non fanno solo comunicati, ma azioni di lotta durissime. Qui da noi invece non si fa un bel nulla...
Quando l'azione di diffamazione sarà completa (e manca poco) distruggeranno tutto pietra dopo pietra, come hanno già fatto per la scuola elementare (e su base pretestuosa, visto che la nostra scuola elementare era fra le migliori nel mondo dai dati OCSE). Quel giorno noi diremo che però **noi** siamo stati politically correct...
saluti anna
----Messaggio originale---- Da: patrizio.dimitri@uniroma1.it Data: 26/03/2009 10.22 A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Ogg: Re: [Universitas_in_trasformazione] riflessioni
Cari colleghi,
Berlusconi ha detto ³Ogni professore ha il figlio, il cugino, l'amico
del
figlio, il cognato che ha la cattedra con l'invenzione di un corso di laurea". E¹ giusto denunciare nepotismo e corruzione, ma queste parole
sono
parte di un disegno di diffamazione indiscriminata nei confronti dell¹università per giustificare i tagli e gli altri interventi del
governo;
trovo doveroso ribellarsi e chiedere le scuse, non mi sembrala solita
difesa
della corporazione. E poi ci sono le parole di Brunetta che dice che
gli
studenti dell¹Onda ³Sono guerriglieri e come tali devono essere
trattati².
Esternazioni gravi come quelle di alcuni mesi fa di Cossiga e di
Alemanno
che dichiarò che ³La Sapienza è ostaggio di 300 piccoli criminali"
perché
³vengono invitati i terroristi rossi e al Papa è impedito di parlare". Così si criminalizzano tutti. Così il mondo accademico diventa un
informe
³blob² di baronia e corruzione che ingurgita tutti, anche i
professionisti
seri che all¹università non hanno avuto nemmeno un bisnonno bidello. Ma poi nepotisti e fannulloni rimangono sempre al loro posto e le
lobbies
accademiche legate alla politica continuano a fare il bello e cattivo
tempo.
E¹ un grande gioco delle parti dove le persone oneste, serie, che
lavorano
con professionalità e passione hanno quasi sempre la peggio. Non c¹è da stare molto allegri.
Saluti,
Patrizio Dimitri
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie
impostazioni:
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas
Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Anna Painelli Dip. Chimica GIAF Universita' di Parma Parco delle Scienze 17/A 43100 Parma, Italy tel. +39 0521 90 5461, FAX: +39 0521 90 5556 email: anna.painelli@unipr.it
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php