Cari colleghi, mi sfuggono alcuni punti. 1) A parte la possibilità di idoneità a livelllo nazionale "guidate" o del tipo "Todos caballeros" vi sono due aspetti molto negativi: A) sedi potranno aspettare a "bandire" i posti finchè non è idoneo quello voluto B) se le sedi possono solo chiamare gli idonei, come vengono eventualmente chiamati stranieri sia comunitari che "extra-comunitari"? Pochi. ma conosco ricercatori stranieri molto in gamba che hanno scelto la carriera universitaria italiana. 2) Concorsi nazionali. Si parla di "lista ordinata di vincitori che scelgono la sede". Ma non si deve fare il concorso per vedere chi è più bravo. I concorsi, come all'estero, devono essere fatti per scegliere chi vuole andare a svolgere una certa ricerca in una certa sede. La soluzione giusta è che ogni sede bandisca il posto e che ci sia un solo vincitore che va a lavorare in quella sede. In un certo senso è la cooptazione proposta. Nel frattempo, per evitare assunzioni scriteriate, vengono nominate commissioni locali. Ma niente idoneità: un posto secco per la sede. paolo gerola
-----Original Message----- From: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it on behalf of Sergio Spagnolo Sent: Tue 2/24/2009 8:18 PM To: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Subject: [Universitas_in_trasformazione] (senza oggetto)
Cari colleghi, mi scuso per aver contribuito a rinfocolare l'annosa polemica su cooptazione vs. concorso nazionale (con o senza idoneita'). Per penitenza provvedero' quanto prima a firmare il manifesto, sperando che il nostro sistema universitario sia presto in grado di praticare correttamente il metodo della cooptazione, che rappresenta il nostro asintoto. Cordiali saluti a tutti, Sergio Spagnolo
P.S. Aggiungo che vari interventi degli ultimi giorni, come quello di Enrico Valdinoci, contengono delle ottime idee sul come gestire al meglio l'eventuale fase concorsuale, che potrebbero anche risultare utili in futuro. Ne riassumo tre sole: 1) concorsi nazionali a cadenza annuale o biennale (che, se estesi ai ricercatori, produrrebbero un bel risparmio di energie e di soldi), 2) lista ordinata dei vincitori, che nell'ordine potranno scegliere le loro sedi, 3) massimo rigore nella formazione delle commissioni e massima pubblicita' ai relativi lavori..