2012/6/18 Patrizia Vitale patrizia.vitale@na.infn.it: [...]
Tanto per chiarire che non abbiamo niente da imparare da nessuno e che forse dovremmo smettere di piangerci addosso. Non voglio dire che va tutto bene, ma metterei da parte l'italica abitudine di buttar via anche il buono che abbiamo per inseguire miracolose ricette d'oltralpe.
Secondo l'Italia ha molto da imparare da altri Paesi, invece. Confronti ragionevoli e standardizzati con le competenze acquisite da studenti della stessa eta' degli altri Paesi esistono (PISA, TIMMS, PIRLS) e l"Italia ci fa una magra figura. Se l'Italia imparasse dalla Finlandia o dalla Corea probabilmente potremmo avere anche giornalisti e politici piu' competenti.
Riguardo gli italiani che fanno carriera all'estero, bisognerebbe fare un confronto quantitativo ragionevole. A me per esempio non torna che il totale di italiani rispetto alla popolazione che fa carriera all'estero sia diverso rispetto ad altri Stati comparabili. Cio' che distingue negativamente l'Italia e' semmai il fatto che accoglie molti meno laureati e dottorati stranieri rispetto a Paesi comparabili.
Sull'eta di completamente del liceo, credo che l'Italia potrebbe considerare il vantaggio di uniformarsi all'eta' prevalente all'estero, ma spero proprio che non si sviluppi una competizione al ribasso, sarebbe insensata.
Cordialmente,