Cara Valeria,
il tuo intervento non è inopportuno, anzi è un primo importante segno di vitalità della comunità più giovane che vorremmo sollecitare ad una maggiore partecipazione. Pochi giorni fa, ad una mia domanda esplorativa sul tentativo di riattivare Universitas Futura (w3.disg.uniroma1.it/unira) nell'esprimere una presa di posizione sul DDL, Claudio Procesi scriveva in una nota privata: "il problema e` che se non c'e` una mobilitazione dei giovani, quelli che almeno ancora una ventina di anni in questa Universita` ci dovranno stare, non ha senso fare i cavalieri nel deserto".
Occorre un impegno di colleghi più giovani come te a dare momentum a questo tentativo inedito di condizionare le politiche di indirizzo in tema di ricerca, reclutamento universitario, organizzazione e così via.
Su questi temi, ad esempio, cosa pensate del fatto che 1. le procedure concorsuali vengano duplicate, svolgendosi sia a livello locale che nazionale, con aggravio burocratico e di carico di lavoro sottratto alla ricerca e alla didattica. 2. i Rettori, da sempre indicati come i massimi responsabili dell’autoreferenzialità accademica, ottengano un forte aumento dei poteri reali (vedi forte appoggio della Crui al ddl). 3. la retorica aziendalistica applicata in perfetto stile italico sia un abbaglio pericoloso ed anti-storico (non è vero che le migliori Università americane sono governate da amministratori delegati e che il funding sia prevalentemente privato, è una grandissima bufala).
WL
Il giorno Mar 22, 2010, alle ore 11:53 AM, Valeria Zotti ha scritto:
Seguo con attenzione da ieri questo dibattito e gli ultimi interventi che ho letto (Battiston, Procesi, Dimitri, ecc.) mi hanno commossa. Sono una ricercatrice baby, riuscita, dopo alcuni anni all'estero, ad entrare da esterna a soli 29 anni in una Università italiana grazie ad un concorso pare "giusto". Ne pago le conseguenze in termini di serenità personale da 3 anni, motivo per cui penso spesso di ritornare in Francia. Gli interventi di questa mailing list mi regalano una speranza per il mio futuro. Credo che i partecipanti a questo dibattito meritino un ringraziamento sentito per l'impegno profuso per cercare di migliorare il nostro paese. Mi auguro che la testimonianza di ammirazione di una giovane che, forse ingenuamente, pensa che avrà la possibilità di cogliere i frutti del vostro impegno, possa esservi di incoraggiamento ad insistere. Mi scuso se questa mail risulterà inopportuna. VZ
-----Original Message----- From: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it ] On Behalf Of Roberto Battiston Sent: lunedì 22 marzo 2010 18.31 To: Università e Ricerca Forum Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] criteri di valutazione
Caro Gianturco, mi trovi d'accordo con il tuo intervento. Per quanto riguarda Feynman, questo è il nocciolo del problema. Partiamo per quanto riguarda la valutazione da una situazione da paese sottosviluppato. La cultura del valore e del merito non si improvvisa, ci vuole tempo. Ma da qualche parte occorre partire. Anche io credo che sia duro oggi agire in questa direzione visto quello che viene deciso nelle segrete stanze ministeriali, ma io credo che occorra insistere, insistere, insistere, avere come riferimento l'europa ed il mondo e non la facoltà o il corridoio, fornire numeri piuttosto che opinioni e non curarsi troppo delle critiche gratuite.
Cordiali saluti
Roberto Battiston
On 22/03/10 14:59, "Francesco Antonio Gianturco" <fa.gianturco@caspur.it
wrote:
Cari Colleghi,
la presente discussione sui criteri "quantitativi" della valutazione della ricerca scientifica individuale mi pare molto utile, specialmente adesso quando stanno partendo centinaia di concorsi a cui stanno concorrendo migliaia di persone speranzose :molti di noi si troveranno coinvolti in concorsi incredibili con diecine di concorrenti che stanno inviando kili di carta stampata o dozzine di dischetti ai vari commissari ... Io sono abbastanza d'accordo nell' utilizzare ,almeno come soluzione di ordine zero, i dati forniti da un profiling come quello ottenibile con i fattori H o G, il numero di citazioni totali in un periodo definito,il numero di pubblicazioni su riviste di classe A etc.. Non forniscono la risposta finale ma permettono di separare differenze vistose , e questo è già un passo avanti non piccolo quando si devono filtrare decine di concorrenti. In ultima analisi, però ,vale sempre quanto diceva Feynman, e cioè che per valutare persone di qualità occorrono altre persone di qualità. Nel caso italico questo vorrebbe dire che non potremo fidarci di nessun sistema valutativo interno delle nostre Università se non organizziamo un meccanismo credibile di scelta dei valutatori e poi ne giudichiamo l'operato ex-post. Occorre quindi porci prima il problema di come il nostro Ministero "sceglie" oggi i valutatori, dai membri del CIVR ai garanti dei PRIN e dei FIRB e quindi delle commissioni concorsuali :La esperienza finora è di totale clientelismo che è spesso anticorrelato con la qualità di chi viene scelto, permettendo in tal modo il prolungarsi di distribuzioni mafiose dei magri fondi accessibili in ITALIA. Suggerirei quindi di spostare la nostra discussione anche sul come si possa migliorare il reclutamento dei valutatori, sia di fondi di ricerca che di posti permanenti o meno, in modo da rendere meno paradossale la situazione attuale di totale assenza di giudizi ex-post sui valutatori stessi e di loro scelta per capacità scientifiche passate o presenti.
Franco A. Gianturco
Dr. Franco A.Gianturco,DPhil(Oxon), MRSC,CPhys,FInstP,Fellow APS,Fellow EPS Professor of Theoretical Chemical Physics, Department of Chemistry, The University of Rome "La Sapienza" Piazzale A.Moro, 5, 00185 Rome, Italy. Tel.+39-06-49913306 , Fax : +39-06-49913305 . E.mail : fa.gianturco@caspur.it .
URL : http://w3.uniroma1.it/gianturco : _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
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