cara Maria Pia, Rino e colleghi, come sapete a me piace provocare, non fosse altro perche' conosco un po di meccanica statistica e so che prima di arrivare ad un equilibrio e` bene scaldare il sistema (poi e` anche necessario raffreddarlo).
A me sembra comunque che parlare di pensionamento a 65 anni come riforma strutturale senza fare alcuni conti sia un modo di perpetuare la logica di descrivere i fenomeni senza tener conto dell'aspetto quantitativo che poi alla fine diventa predominante.
Faccio degli esempi:
1. Se ora in media un ricercatore universitario riesce ad entrare sui 35 anni e poi va in pensione a 65 non vi pare totalmente irrazionale?
30 anni di lavoro su una vita media di 80? certo poi si dedica alla musica barocca (ma a spese di chi?) o ad aiutare l'Africa? Ma forse nel frattempo saremo noi a dover essere aiutati.
Io non conosco abbastanza economia per capire gli inputs contraddittori che arrivano, alzare l'eta` pensionabile ma poi mandare in pensione quando serve. Forse qualche collega mi illuminera`, io ancora non ho capito nulla sul modello economico sottostante.
2. Quando si sono istituiti i ruoli di ricercatore, associato, ordinario o quando si aprono posti qualcuno si preoccupa di verificare che risultati si hanno a regime? In altre parole quali sono le possibilita` per un buon ricercatore di diventare professore ordinario? Io vi posso solo dire che recentemente abbiamo avuto due concorsi per professore associato di Algebra, in uno ero presidente e l'altro lo ho seguito da vicino. E` stata una vera sofferenza dover escludere tantissimi ricercatori professionalmente meritevoli certamente di un posto di associato ma forse anche di ordinario.
Ora cosa dire? Qui o si sceglie la strategia di assumere un sacco di pippe come ricercatori, cosi non avranno mai il merito sufficente per diventare associati oppure non si riconosce il merito. Tertium non datur (da Tremonti che non da i soldi=tertium).
Io comunque credo che al momento la battaglia cruciale sia quella della dignita` dei ricercatori. Se dovessi pensare a me penserei alla mia liquidazione spezzettata tutta d'un tratto (pensavo di aiutare una figlia a comperare un appartamento, ingenuo), io veramente chiederei a Tremonti se sono italiano? a me le mani in tasca le ha messe fino in fondo.
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/