Purtroppo, credo che Maurizio Persico abbia ragione. Non si può continuare a dare tantissimi soldi solo a pochissime "cordate2 lasciando a secco chi non partecipa a reti e/o condizionamenti della libertà di ricerca. Si, la distribuzione delle risorse, ancorché minime, permetterebbe di sopravvivere con "indipendenza intellettuale" e poi chi le usa meglio farà più strada. Un saluto a tutti
Prof. Carlo FRANCHINI Ordinario di Chimica Farmaceutica e Tossicologica Dipartimento di Farmacia-Scienze del Farmaco, Università degli Studi Aldo Moro Via Orabona 4, 70125 Bari (Italy);mail: carlo.franchini@uniba.it uff. (+39) 080 5442743; cell. (+39) 338 7302609; abit. (+39) 080 5613110
-----Messaggio originale----- Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di Maurizio Persico Inviato: martedì 22 gennaio 2013 10.11 A: universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] dibattito scienza
Indipendentemente dai criteri di valutazione, sono le conseguenze che mi scoraggiano. Il CIVR ha valutato molto bene l'area chimica della mia universita`. I risultati del CIVR hanno influito piuttosto marginalmente sulla quota premiale dell'FFO. L'FFO riguarda tutto l'ateneo; tagli e premi sono stati distribuiti equamente fra tutti i dipartimenti. Sono stufo di perdere tempo (anche) con la valutazione, se non ci sono conseguenze. Meglio allora distribuire le risorse a pioggia: chi le sa usare meglio, sopravvivera`.
E non chiamatemi conservatore: io ho lottato e protestato insieme a studenti e ricercatori, fino a fare infuriare i miei colleghi di facolta` quando abbiamo bloccato l'inizio dei corsi; ma alla fine siamo rimasti in minoranza.
Maurizio Persico
On 22/01/2013 09:30, Mauro Dorato wrote:
Se continuiamo a ragionare come il prof. Pascarella (ovvero, lo sviluppo futuro è quello ma intanto teniamoci il sistema esistente, che pure non
va)
non cambierà mai nulla in questo paese. Questo modo di ragionare, video meliora sed deteriora sequor è fonte di conservatorismo. Non si debbono valutare solo gruppi di ricerca, perché in questo modo i singoli dipartimenti non sono responsabilizzati nel reclutamento. Il fatto che il valore di un ateneo dipenda da quello delle sue componenti mi sembra inevitabile. Se l'obiettivo è forzare scelte virtuose, e spezzare le "reti baronali", dobbiamo necessariamente considerare il dipartimento come unità di valutazione. Così avviene dovunque l'università funziona bene. La esperienza VQR Anvur è importante e non la boccerei in toto, come è stato importante il CIVR. Gli errori fatti si possono sempre correggere in futuro. Da qualche parte si deve pur cominciare.
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