Penso che questa idea di Giuseppe sia saggia, in particolare nella parte che propone di affiancare un docente al funzionario amministrativo che formula le domande al MIUR.
Pero' purtroppo il burocrate ministeriale che ci dara' la risposta (in quali tempi, poi?) non sara' sorretto da nessun esperto (e nemmeno dal buon senso, temo).
Per ovviare questo inconveniente sarebbe bene cercare di rendere la questione di dominio pubblico, in modo che il MIUR debba rispondere alla societa' nel suo complesso, e non solo a due poveri bischeri che si lambiccano il cervello nell'esegesi di oscure formule burocratiche. Forse, pressando il ministero in questo modo, anche i tempi di reazione si accorcerebbero.
Io ho provato a mandare un paio di letterine a qualche giornale (senza fortuna, stavolta); magari qualcun'altro puo' preparare un breve intervento (personale) da giocarsi con la stampa o in qualche filo diretto tipo 'primapagina'.
Penso che siamo noi che abbiamo il dovere di informare (in maniera comprensibile a tutti, possibilmente :) Se non ci diamo da fare, poi non lamentiamoci.
Saluti, c.c.
Message: 2 Date: Sun, 5 Sep 2010 17:21:49 +0200 (CEST) From: buttazzo@dm.unipi.it Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] missioni
Cari tutti,
guardando gli articoli del DL non e' molto chiaro a chi si applicano e a chi no. Ad es. nell'art. 6 vengono esclusi universita' ed enti di ricerca mentre in altri articoli no. Forse bisognerebbe chiedere che dai rettorati partissero delle richieste di chiarimento al ministero sull'utilizzo di fondi legati a progetti facendo notare che:
- risparmiarli non porterebbe beneficio alle casse dell'universita' e
statali in quanto se non spesi vanno restituiti al mittente
- i responsabili scientifici dei progetti si sono impegnati a raggiungere
degli obiettivi; dimezzando le missioni scientifiche questi obiettivi non potranno essere raggiunti.
Pero' non lascerei preparare le richieste di chiarimento agli amministrativi; come minimo andrebbero affiancati da un docente.
Giuseppe Buttazzo