cara Margherita,il caldo mi mette in una fase depressiva. Comunque il 68 e` stato un passaggio assolutamente necessario e anche la Matematica di oggi che allora era in profonda crisi si difende abbastanza bene nel campo internazionale, ma purtroppo alcuni difetti della politica italiana di allora e di oggi ne hanno in parte deformato l'impatto (per non parlare delle vere e proprie degenerazioni violente).
In particolare io credo che bisognerebbe riflettere in profondita` sul concetto di democrazia nell'Universita`.
Io credo che in gran parte sia fasullo, nel senso che tutti i meccanismi capillari di assemblee e votazioni varie in gran parte servono piu` che ad una gestione trasparente e democratica ad allevare classi politico accademiche e spesso tout court politiche. Questo si vede facilmente dal generale disinteresse a partecipare alla maggior parte di questi riti accademici.
Ad esempio mi piacerebbe sapere quanti rappresentanti degli studenti hanno usato l'Universita` solo per fare palestra nei rispettivi partiti, quanti presidi o rettori sono stati votati perche' organici a partiti politici insomma quanto siamo eterodiretti.
Io sono un convinto sostenitore dell'autovalutazione ma ritengo che ci sia un ruolo importante per la politica, purtroppo non quello che spesso ha svolto. Infatti visto che la nostra ricerca e` possibile per i soldi dei contribuenti e` giusto che chi paga controlli la qualita` del prodotto.
Ma il nostro paese e` spesso preda di demagoghi, ricordi il folle caso Di Bella? Che qualita` volevano controllare i politici che hanno inseguito quel ciarlatano?
Poi ci sono corposissimi interessi economici anche in parte giustificati come nei Policlinici che pero` spesso per varie ragioni non soddisfano a quegli standards che dovrebbero essere propri dell'Universita`, infine vi e` stata molta superficialita` nel trattare il problema delle elites scientifiche che comunque servono al paese ma che non si creano da sole nel vuoto ma solo in base a scelte e finanziamenti precisi (ed anche ovviamente limitati).
Insomma vediamo un po cosa ci cucina questa nuova classe politica
claudio
On Jul 29, 2009, at 5:26 PM, Margherita Hack wrote:
Caro Claudio, forse sei troppo pessimista sull'università. Io ci sono dentro dal '40 come matricola e ci sono ancoracome prof.emerito.Non sapevo che La Sapienza e Tor Vergata fossero come la Rai,quando si diceva: Oggi hanno assunto 4 giornalisti, uno democristiano, uno comunista, uno socialista e uno bravo. Però malgrado tutti i malanni ben noti, almeno nel campo della fisica e astrofisica,ricercatori e ricerche sono di ottimo livello e lo prova il numero di lavori accettati sulle maggiori riviste internazionali e le cariche ricoperte da ricercatori italiani in CERN, ESO,ESA, il che vuol dire che la preparazione che hanno avuta come studenti era buona. Invece non ho troppa fiducia nel vari e discutibili criteri di valutazione, che certamente sono necessari, ma temo che alla fine sarà come per l'ordinariato o per i tre anni per la conferma a ricercatore. Le norme per mandar via i fannulloni, comedirebbe Brunetta ci sono, ma chi le ha mai applicate? Anche il controllosulle attività dei dipartimenti ci sono, tutti gli anni si deve dare alpreside di facoltà la lista delle pubblicazioni, su riviste internazionali e non, ma dove vanno a finire tuttwe queste pile di carta? Il tanto vituperaato '68 per noiin campo astronomico fu salutare Perchè fummo costretti anche dai ricercatori a. riunirsi per discutere l'attività dei singoli istituti, in base alle pubblicazioni, inviti a congressiinternazionali ecc. e proporre a.l MPI una suddivisione di fondi e personale non pià basata sulla tradiazione storica- i grandi oservatori, come Roma e Milano, che facevano allora pochissima ricerca e obsoleta, non fossero piùforaggiati perchè erano grossi e avevano una gloriosa tradizione ottocentesca, ma si tenesse conto dei piccoli sservatori aventi una derivata positiva, e questo nel giro diuna diecina di anni ha fatto dell'astrofisica italiana molto depressa nrgli anni '50, una delle migliori in campo internazionale, grazie anche alla acquisita capacità di proporre buoni progammi per l'usodei vari satelliti astronomici dell'ESA e della NASA. Sel'autovalutazione ha funzionato per gli osservatori astronomici, non potrebbe funzinare anche, su scala molto più grande, per le università? Ciao e buone vacanze a chi ha tempo di farle Margherita Hack ----- Original Message ----- From: "claudio procesi" procesi@mat.uniroma1.it To: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Sent: Wednesday, July 29, 2009 3:29 PM Subject: Re: [Universitas_in_trasformazione] R: Re: R: Re: 7%
cari colleghi, vi confesso che fa un po troppo caldo per studiare a fondo i provvedimenti del Ministero e l'ANVUR, spero che avremo la possibilita` di farlo anche un po a mente fredda, lasciando come al solito la piu` ampia liberta` di opinione, visto che non siamo un partito o un sindacato e veniamo pure da esperienze assai diverse ed e` un bene che restiamo cosi'.
Io credo che non sia stata ancora mai fatta una vera analisi di quali dinamiche hanno portato alla Universita` attuale, tutti noi conosciamo e capiamo brandelli di verita` ma manca una di quelle analisi che forse si possono fare solo quando il periodo storico e` concluso.
Io sto nell'Universita` prima da studente e poi da docente da esattamente 50 anni e quindi ho visto di tutto, eppure qualcosa mi manca e non mi torna. Mi ricordo nel 68 qualche collega comunista che diceva che non si possono contrastare fenomeni strutturali con interventi sovrastrutturali, a me che venivo da Chicago mi sembrava un po del solito marxismo ideologico ma forse aveva ragione lui.
Una domanda che mi sono posto spesso e` se siamo veramente classe dirigente? E la mia risposta e` NO, dopo tutto ricordatevi Marco Biagi, ammazzato da un gruppo di pazzi a cui ipocritamente e` stata intitolata una legge ma che nella opinione autentica di uno degli autorevoli membri del presente e passato governo era "un rompicoglioni".
io credo che nella opinione dei politici tutti noi siamo dei rompicoglioni, a meno che non stiamo al gioco. Quale gioco? Tanto per ricordare, la politica italiana e` stata sempre onnivora, dalle banche alla TV (ricordate che ci volevano 3 reti televisive pubbliche non per ragioni commerciali o culturali ma per dividerle 1 alla DC 2 al PSI e 3 al PCI) ed anche l'Universita` non e` sfuggita alla lottizzazione, naturalmente ora sono cambiati i padroni ma la musica e` sempre la stessa. Quando fu istituita l'Università` di Roma 2, l'accordo era La Sapienza alla sinistra e Tor Vergata a comunione e liberazione. la cosa era talmente sfacciata che il personale amministrativo di Tor Vergata, tutti di stretta osservanza CL, si iscriveva come studenti per poter essere votati come rappresentanti nel consiglio di amministrazione.
Poi come meravigliarsi della ultima Universita` sponsorizzata dal boss locale. Quale e`stata la nostra possibilita` di opporci? scarsa, abbiamo lottato su fronti molto piu` interni per difendere almeno quel poco che potevamo difendere. Mi ricordo quando nel mio Dipartimento c'era la cellula del PCI che si riuniva per appoggiarsi a vicenda sulle progressioni di carriera e le chiamate. Ma sicuramente ad altri livelli ha operato l'Opus Dei e cosi` discorrendo probabilmente anche di molto peggio.
Io credo che molti di noi quello che potevano fare lo hanno fatto, in primis mantenendo alto il livello scientifico personale che un minimo (ma minimo ) di forza qualche volta ce lo ha dato. Ma entrare nella pseudodemocrazia universitaria e` sempre stato micidiale, come nel principio di indeterminazione di Heisenberg e` sostanzialmente incompatibile con mantenere una credibilita` scientifica.
Ruberti che e` stato l'esempio migliore di uno scienziato che ha anche operato politicamente poi e` stato travolto dal collasso di una classe politica corrotta alla quale lui non apparteneva ma che almeno teoricamente doveva essere il punto di riferimento dei riformisti.
Tornando ancora indietro nel tempo probabilmente pochi di voi ricordano il caso Ippolito o il dibattito fra Amaldi e Mattioli sul nucleare, tutti elementi che dovrebbero farci meditare sul fatto che NON siamo classe dirigente, e l'ineffabile Mastella che controllava con L'Udeur la sanita` dei suoi luoghi ma poi sosteneva che lui aveva interesse ad una buona sanita` per farsi curare. Ora abbiamo un nuovo problema quello del leghismo e delle pulsioni separatistiche che lo accompagnano ma il nodo principale dell'Italia e` irrisolto. Una classe politica onnivora e trasformista che vuole penetrare in tutti i gangli del sistema in nome della 'PREMINENZA DELLA POLITICA" e che poi in questo modo lo uccide.
On Jul 28, 2009, at 5:03 PM, Alberto Lusiani wrote:
Caro Luca,
2009/7/28 Luca Solari luca.solari@unimi.it:
[...]
Con questo mi scuso ma smetto di contribuire perché chiarita la mia posizione mi sento fuori luogo!
per la mia esperienza personale questo forum e' un luogo aperto dove si puo' contribuire liberamente e in maniera construttiva la propria opinione anche quando di minoranza, quindi non capisco e disapprovo questa reazione.
Cordialmente,
Alberto Lusiani _______________________________________________ Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
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