Buongiorno a tutti:
anche a me non piace la deriva che ha preso questa discussione. Volevo fare due precisazioni:
1. tutti i messaggi sono firmati e siamo tutti facilmente rintracciabili, fra l'altro ricordiamo che chiunque anche non iscritto alla lista può leggere i messaggi sul sito preposto. Chiaramente ognuno è responsabile delle posizioni espresse. Mi piace davvero questa lista proprio perchè non è moderata e ci offre, in un momento molto delicato per l'università, la possibilità di scambiare informazioni ed opinioni in modo franco e diretto. Quindi ringrazio Claudio Procesi per aver iniziato questa lista e per la cura con cui la segue.
2. gli attacchi personali non sono mai appropriati. Fra l'altro Renzo Rubele ha dato secondo me prova di grande correttezza ed onestà intellettuale. Non è citato nell'articolo di Science, ma, visto il malumore generato dall'articolo, si è presentato e ci ha chiesto le ragioni del nostro malumore. Indipendentemente dalle sue opinioni, dalla sua storia personale e dal suo CV, questo lo mette, a mio avviso, nella schiera degli onesti. Che, di questi tempi, non è poco. Tanto per confronto: qualcuno dei 400 di magna charta ha accettato di discutere le sue ragioni?
Detto questo, voglio condividere qualche osservazione sulla gestione dei finanziamenti della ricerca EU.
Ho avuto qualche rapporto con la EU come valutatore di progetti. Sono un pesce piccolo (piccolissimo direi), quindi, forse per questo, non sono mai stata oggetto di pressioni esterne. Ho sempre potuto fare il mio lavoro onestamente (fra l'altro questo è stato vero anche quando ho lavorato per i progetti PRIN-MIUR). Le esperienze EU però sono state talvolta frustranti. Non prendetevela (solo) con i referees se vi bocciano un progetto! Infatti i gradi di libertà dei referees sono minimi. Si lavora su schemi di valutazione rigidissimi: va valutato uno specifico apsetto e non un altro, questa cosa che tu valutavi ottima/pessima non è da prendere in considerazione, questo altro aspetto che tu reputi irrilevante è di fondamentale interesse per la comunità etc...
Vi chiederete: perchè ti presti a fare il valutatore in queste condizioni? la risposta è perchè si impara sempre qualcosa, eppoi (soprattutto) perchè se lo faccio io sono sicura di farlo (nei limiti del possibile) bene, che vuol dire onestamente. Nel mio piccolo lo ritengo un servizio alla comunità.
Comunque, tanto per farvi capire come funziona: nell'ultima valutazione mi è stato chiesto di riscrivere un report eliminando alcuni acronimi (ovvi per uno scienziato), perchè i report, nello stadio finale, sono letti dai politici.
Ecco, questo piccolo fatto mi ha aperto (finalmente!) gli occhi. A differenza dell'NSF, in EU la parola finale sui progetti spetta ai politici, non agli scienziati.
Ricordiamoci di questo. La EU non è tanto (o solo) interessata all'avanzamento della scienza europea: la EU è soprattutto interessata alla creazione e sostentamento dell'europa stessa. Questo (naturalmente è la mia visione personale!!!) spiega molte cose fra cui la richiesta di network mastodontici che di solito abbassano la qualità della ricerca e della reale interazione scientifica fra i partners, ma generano una comunità (lasca e magari anche poco rilevante scientificamente) ma di grande utilità per l'idea di EU. Al'EU interessa la dimensione EU della ricerca europea, non la ricerca in sè. Semplice.
saluti anna
2010/12/19 claudio procesi procesi@mat.uniroma1.it
caro Rubele, a me personalmente interessa il tuo punto di vista da Bruxelles (e mi interessa pochissimo la polemica sull'articolo, peraltro quanti politici leggono Science? o ancora peggio sono capaci di leggere l'inglese?).
So perfettamente che le agenzie di valutazione sono strutture complicate in cui anche le metodologie, diciamo pure "burocratiche", hanno un peso non indifferente ed esiste tutta una letteratura che noi in generale ignoriamo. Pensare che possa esistere una "peer review" del tutto astratta e che vive nel mondo delle idee è chiaramente una ingenuità.
Chiunque sia stato in un comitato di valutazione (io sono stato molti anni fa a Bruxelles nell'Human Capital), sa che si tratta comunque di sistemi molto imperfetti in cui alla fine si può vincere o perdere un grant più per essere stati bravi a scriverlo che per meriti scientifici (e naturalmente anche per la fortuna o sfortuna di essere incappati in un referee amico od ostile).
Io ho provato un paio di anni fa a chiedere un grosso grant un po troppo innovativo e sono stato segato da uno dei due referees (avevo razzolato nell'orto sbagliato).
Non è affatto raro che si scelga, per presentare un grosso grant, non lo scienziato migliore del gruppo ma quello con più esperienza nei biechi trucchi della "grantologia". Il sistema italiano non è essenzialmente mai esistito e questa è la ragione di un ovvio immobilismo del mondo accademico, in assenza di strumenti di selezione i PRIN si danno sempre agli stessi gruppi ben stabiliti. Quando comincerà a funzionare l'ANVUR scatenerà comunque infinite polemiche (basta ricordarsi le polemiche, in generale abbastanza stupide, seguite al CIVR).
Per questo è di capitale importanza seguire l'iter di formazione dell'ANVUR, ammesso che mai si sblocchi, e su questo sono sicuro che puoi (e spero vorrai) dare un contributo. Ai colleghi continuo a chiedere di smetterla di beccarci sui nostri CV o profili professionali che possono anche essere molto diversi ma non per questo meno utili, più di questo non sono in grado di fare.
buone feste a tutti claudio
On Dec 18, 2010, at 11:31 PM, Renzo Rubele wrote:
Cara Lucia,
io non sono di nessun SSD perche' non sono in Italia, e perche' mi occupo di politiche dell'istruzione superiore e della ricerca. Se Lei non accede alla pagina http://cronaca.anvur.it/ non so che farci: sara' un problema tecnico del Suo browser. E' solo un blog molto banale, parla di valutazione.
Ripeto quindi che non ho alcun interesse ad "interferire" con le discussioni della lista; mi sono iscritto per puntualizzare qualcosa solo in risposta alla questone dell'articolo di "Science" e capire meglio le Vs. obiezioni, cosicche' io possa anche eventualmente farle presenti al giornalista. E pertanto, se non avete altro da aggiungere sul merito, io non intendo procedere oltre con questo "row".
Cordiali saluti,
Renzo Rubele
Il 18/12/2010 23.19, l.magnelli@unifi.it ha scritto:
Caro Renzo,
Con la presente le chiedo di allegarmi il suo CV, il suo elenco delle pubblicazioni, il suo SSD, la sua esperienza accademica che le permette di analizzare in maniera così puntuale la situazione dell'Università pubblica. Mi scusi se le chiedo tutto questo fastidio, ma il link al suo blog ("http://cronaca.anvur.it/), nel quale avrei cercato queste informazioni, rimanda a "indirizzo sconosciuto".
Cordiali saluti,
Lucia Magnelli
----- Messaggio da renzo@rubele.eu --------- Data: Sat, 18 Dec 2010 22:58:01 +0100 Da: Renzo Rubele renzo@rubele.eu Rispondi-A:renzo@rubele.eu Rispondi-A%3Arenzo@rubele.eu, "Forum
"Università e Ricerca""
universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] chi e' Renzo Rubele? A: "Forum "Università e Ricerca"" universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it
Caro Vianello,
dal Suo tono inquisitorio Lei mi sembra eccessivamente agitato; si rilassi e non metta in agitazione anche tutta la lista per cosi' poco.
Che io sia ben conosciuto in Europa, e anche da "Science", e' fuor di dubbio: qualche anno fa sono stato Presidente di Eurodoc, la
federazione
europea dei dottorandi e giovani ricercatori, http://www.eurodoc.net/ il cui membro italiano e' l'ADI http://www.dottorato.it/ e poco dopo, sempre interessandomi di politiche dell'Università e della ricerca, ma soprattutto di Europa, ho continuate a girellare lo stesso mondo, essendo eletto per 4 anni nel Consiglio Direttivo di Euroscience http://www.euroscience.org/ un'associazione che (per quanto a Lei possa sembrare poco rilevante o poco serio) ambisce ad avere un ruolo analogo a quello della AAAS in Europa - certamente non e' cosi', ne' sara' mai cosi', ma almeno l'iniziativa c'e'. E ci sono soprattutto gli ESOF, cioe' gli
Euroscience
Open Forum, che dal 2004 organizziamo ogni 2 anni in modo itinerante in Europa; l'ultimo, nel 2010, a Torino http://www.esof2010.org/
Quindi - come vede - sono, come si suol dire, "knowledgeable" in
materie
di queste politiche. Non pensi che "Science" sia una Spectre che ce
l'ha
con Voi professori italiani: se un giornalista mi ha chiamato, pur stando fisicamente a Roma, ed ha preferito farsi raccontare le cose da me, che sto a Bruxelles (facendomi spendere anche 30 Euro di cellulare, tra l'altro...) ci sara' qualche motivo. Io non lo so, Lei ha qualche proposta? Per vero, con questo giornalista sono in contatto dall'epoca della vicenda Ratzinger-fisici della Sapienza, quindi sono 2 anni che
ci
si scambia qualche informazione, ogni tanto.
C'e' qualche problema? A dire il vero anche Universitas Futura ha gentilmente usato dei miei resoconti informali che ogni tanto scribacchiavo, pubblicando una mia Nota
http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php?option=com_content&task=view&...
Se ha qualcosa da commentare sugli specifici post sul mio blog, che, come Lei ha ricordato, ho aperto da qualche tempo http://cronaca.anvur.it/ lo faccia pure: il commento e' libero.
Cordiali saluti,
Renzo Rubele
Universitas_in_trasformazione@mail.dm.unipi.it mailing list
Per consultare gli archivi, cancellarsi, o cambiare le proprie impostazioni: https://mail.dm.unipi.it/listinfo/universitas_in_trasformazione
Ulteriori informazioni, e per firmare la petizione, sito di Universitas Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
----- Fine del messaggio da renzo@rubele.eu -----
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Futura: http://w3.disg.uniroma1.it/unira/index.php
Prof. Claudio Procesi, Dipartimento di Matematica, G. Castelnuovo Università di Roma La Sapienza, piazzale A. Moro 00185, Roma, Italia
tel. 0039-06-49913212, fax 0039-06-44701007 http://www.mat.uniroma1.it/~procesi/http://www.mat.uniroma1.it/%7Eprocesi/
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