Cari tutti,
la mia proposta, che non è poi così originale, voleva essere una
provocazione, nell'attuarla, infatti, si danneggerebbero non è poco gli
incolpevoli (più o meno...) studenti.
Relativamente ai meccanismi di valutazione e mediane varie perché non
provare a farli saltare il banco con un approccio alla Bourbaki ?
Si tratterebbe semplicemente di firmare "tutti gli articoli di tutti", dove
i tutti non sono altro che gli aderenti alla forma di protesta, che ne dite
?
--
Luca Di Persio - PhD
assistant professor of
Probability and Mathematical Finance
Dept. Informatics University of Verona
strada le Grazie 15 - 37134 Verona - Italy
Tel : +39 045 802 7968
Dept. Math University of Trento
V. Sommarive, 14 - 38123 Povo - Italy
Tel : +39 0461
Il 22/nov/2013 23:05 "Patrizio Dimitri"
patrizio.dimitri@uniroma1.it ha
scritto:
> Io sono favorevole al blocco della didattica, ma forse è più fattibile il
> blocco delle Lauree...
>
> A parte questo, si dovrebbe scrivere una lettera perentoria per chiedere
> che nel maxi emendamento alla legge di stabilità sia inserita una richiesta
> per finanziamenti aggiuntivi per non cancellare il Prin 2013
>
> A parte questo, insieme a Patrizia Lavia dell'istituto IBPM del CNR,
> vorremmo organizzare una riunione tra tutti quelli di noi che hanno voglia
> di reagire. Presto vi farò sapere.
>
> Non so se ci potremo riformare, ma almeno potremmo tentare di migliorare
> alcuni aspetti, ad esempio quello della valutazione.
>
> Buona notte
>
>
> Il giorno 22 novembre 2013 20:11, Luca di persio
>
dipersioluca@gmail.comha scritto:
>
> > Ciao a tutti,
> > la butto lì, dall'alto della mia un'esperienza... blocco della didattica
> ?
> >
> > Buon lavoro a tutti, LuCa
> >
> > --
> > Luca Di Persio - PhD
> > assistant professor of
> > Probability and Mathematical Finance
> >
> > Dept. Informatics University of Verona
> > strada le Grazie 15 - 37134 Verona - Italy
> > Tel : +39 045 802 7968
> >
> > Dept. Math University of Trento
> > V. Sommarive, 14 - 38123 Povo - Italy
> > Tel : +39 0461 281686
> > Il 22/nov/2013 19:39 "Benedetto De Vivo"
bdevivo@unina.it ha scritto:
> >
> > > Bè cosa altro si può fare? Io sono sempre disponibile per azioni che
> > > possano essere più incisive rispetto alla "denuncia" sulla stampa,
> anche
> > se
> > > sono convinto che il "cambiamento" non verrà mai dall'interno della
> > > corporazione. Non mi risulta nella storia dell'umanità che una
> > corporazione
> > > si sia mai auto-riformata. Ma poiché nella vita rimango un ottimista,
> > > bisogna tentare in tutte le direzioni.
> > > Benedetto
> > >
> > > -----Messaggio originale-----
> > > Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it [mailto:
> > > universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per conto di
> > > Patrizio Dimitri
> > > Inviato: venerdì 22 novembre 2013 17.26
> > > A: Università e Ricerca Forum
> > > Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] R: R: REAZIONE!
> > >
> > > Caro De Vivo,
> > >
> > > Conosco so bene il tuo impegno nel denunciare questi aspetti, il mio
> > > messaggio voleva essere di incitamento a delle azioni più incisive da
> > parte
> > > di tutti noi, insieme.
> > >
> > > Patrizio Dimitri
> > >
> > > > In merito a mediane e altro che ormai impazza nell'Università
> trasmetto
> > > miei
> > > > 2 recenti interventi su La Repubblica-Napoli
> > > > Cordiali saluti
> > > > Benedetto
> > > >
> > > > Intervento
> > > > Così l'Ateneo Federico II premia i meno meritevoli.
> > > > La Repubblica-Napoli – Lettere & Commenti
> > > > 20 Settembre 2013, p. X
> > > > A seguito della cattiva performance dell'Ateneo Federico II,
> collocato
> > > nelle
> > > > posizioni di coda fra i megatenei Italiani nel ranking redatto
> > > recentemente
> > > > dall'ANVUR, c’è stata una pubblica levata di scudi del Rettore
> Massimo
> > > > Marrelli contro i fannulloni dell’Ateneo che avrebbero determinato
> tale
> > > > risultato. Alla fine di Luglio, con grande soddisfazione da parte di
> > chi
> > > si
> > > > è sempre battuto per la premialità del merito, c’è stata una Delibera
> > del
> > > > Consiglio di Amministrazione della Federico II, che confermava i
> > > propositi
> > > > di Marrelli di favorire in assoluto i più meritevoli per le prossime
> > > > progressioni di carriera. Nel frattempo però c'è stato un altro
> > > > importantissimo appuntamento: l'emanazione dei criteri per l'accesso
> > sia
> > > dei
> > > > Ricercatori che dei Docenti nei Collegi di Dottorato di nuova
> > > istituzione,
> > > > vale a dire la struttura portante per la formazione di giovani di
> alta
> > > > specializzazione e professionalità, che rappresenta il fiore
> > > all'occhiello
> > > > delle Università più prestigiose al mondo. Tali criteri hanno
> prodotto
> > > > risultati paradossali che dovrebbero indurre una serie riflessione da
> > > parte
> > > > del Rettore e del CdA dell'Ateneo. Il regolamento emanato ha prodotto
> > > > infatti risultati che, almeno in parte, vanno esattamente nella
> > direzione
> > > > opposta della premialità del merito, laddove si conferma e si
> rafforza
> > > > l'assurdo nazionale della valutazione dei meritevoli basato sul
> > > superamento
> > > > delle ridicole mediane utilizzate in modo sperequativo con valori
> molto
> > > > differenti fra i vari Settori Disciplinari.
> > > > Per i non addetti ai lavori occorre specificare che i
> > > Docenti/Ricercatori in
> > > > Italia, sono suddivisi all'interno di ogni Area scientifica (es.,
> > > Medicina,
> > > > Ingegneria) in Settori Scientifico Disciplinari (SSD) A, B, C, etc.
> Per
> > > la
> > > > valutazione del merito per ogni SSD, è stata calcolata
> statisticamente,
> > > per
> > > > ogni Docente/Ricercatore afferente a quel Settore, la mediana
> relativa
> > a
> > > > parametri bibliometrici, quali l'h-index (H), il numero di citazioni
> > > > ottenute (C) e il numero di pubblicazioni (L) in 10 anni (2003-2012).
> > Per
> > > > essere definito "bravo" un Docente/Ricercatore, e nel caso del
> > > Regolamento
> > > > di Ateneo per ottenere l'accesso al Collegio di Dottorato di Ricerca,
> > si
> > > > devono superare le mediane di H, C e L, dei potenziali Docenti di
> Ruolo
> > > > Superiore all'interno del proprio Settore. Se in un Settore quindi i
> > > Docenti
> > > > di Ruolo Superiore hanno parametri H, C e L, molto bassi (quindi
> > > > produttività scientifica molto bassa), rispetto a Docenti/Ricercatori
> > di
> > > > Ruolo Superiore di altro Settore (quindi, Eccellenze scientifiche)...
> > ad
> > > > essere premiati sono i "fannulloni", non i meritevoli! Questo é
> quanto
> > > si è
> > > > verificato paradossalmente in alcuni Dipartimenti, fra i quali quello
> > di
> > > mia
> > > > afferenza, laddove sono risultati idonei per l'accesso nel Collegio
> di
> > > > Dottorato, Ricercatori/Docenti di un Settore con valori delle mediane
> > di
> > > H,
> > > > C e L, rispettivamente di 5, 88 e 9, mentre altri con valori delle
> > > soglie di
> > > > H, C e L, notevolmente superiori, vale a dire rispettivamente di 17,
> > 823
> > > e
> > > > 25, sono risultati non idonei. Senza nessuna logica scientifica
> > > plausibile,
> > > > chi produce di meno vale di più e deve quindi essere premiato! Come
> ha
> > > > scritto l'ex Guido Rettore Trombetti su La Repubblica (15.9.13),
> Dante
> > > > avrebbe chiosato "O insensata cura de' mortali, quanto son difettivi
> > > > sillogismi, quei che ti fanno in basso batter l'ali".
> > > > La speranza é che l'Ateneo, volendo fare sopravvivere Settori
> > > improduttivi,
> > > > sia incorso in un madornale errore di valutazione, non accorgendosi
> che
> > > > l'utilizzo delle mediane, così come architettato, non solo è
> ingiusto,
> > ma
> > > > appiattisce verso il basso le eccellenze ed istituzionalizza il
> > demerito.
> > > > Bisogna realisticamente tenere presente che le condizioni
> strutturali e
> > > > culturali del nostro Paese sono ben lontane e differenti del modello
> > > > anglosassone che imitiamo goffamente e solo in superficie. Auspico
> che
> > > > l'Ateneo voglia correggere il marchiano paradosso, perché solo la
> > > premialità
> > > > dei meritevoli, senza se e senza ma, può costituire un grande
> incentivo
> > > per
> > > > i giovani che vogliono avviarsi ad attività professionali che
> > > rappresentino
> > > > il coronamento delle aspirazioni personali e con esse la fortuna di
> un
> > > > intero Paese. Nello stato in cui versa il nostro Paese è di vitale
> > > > importanza riuscire a superare le posizioni culturali volte alla
> difesa
> > > > corporativa che guardano al passato piuttosto che al futuro, ai
> > garantiti
> > > > invece che ai giovani meritevoli in cerca di lavoro e identità.
> Occorre
> > > > sempre tener presente che in questo contesto tutto ruota intorno a
> > > > clientele, interessi particolari, dove, cosa più grave di tutto, gli
> > > > intellettuali di valore tacciono... e molti, per calcoli di mera
> > > > convenienza restano a guardare prigionieri e complici silenti di
> > > situazioni
> > > > aberranti come quelle da me sopra descritte.
> > > > Benedetto De Vivo
> > > >
> > > > L'intervento che segue è in risposta ad una risposta del mio Rettore
> > > > all'intervento del 20 Settembre
> > > >
> > > > Intervento
> > > > Le valutazioni della Federico II
> > > > La Repubblica-Napoli - Lettere & Commenti - La parola ai Lettori
> > > > 25 Settembre 2013
> > > > Il Rettore della Federico II ha risposto ieri, su queste colonne, a
> mio
> > > > articolo su La Repubblica-Napoli del 20 settembre nel quale sostenevo
> > > che la
> > > > Federico II dà un pessimo segnale in direzione della premialità dei
> > > > meritevoli in quanto si rafforza l’assurdo nazionale della
> valutazione
> > > dei
> > > > meritevoli basato sul superamento delle mediane utilizzate in modo
> > > > assolutamente sperequativo fra i vari settori scientifico
> disciplinari.
> > > > Rispetto al primo punto del Rettore, ribadisco quanto scritto in miei
> > > > precedenti articoli (“Repubblica” del 12 febbraio, 7 maggio e 21
> > luglio)
> > > nei
> > > > quali rimarcavo che se è vero che esistono storture a livello
> nazionale
> > > > derivanti da direttive MIUR, è anche vero che a livello locale si
> > > potrebbe
> > > > fare tantissimo. Ma questo finora non si è verificato. Inoltre il
> > > Rettore
> > > > associa la mia analisi ad un errore logico (suo secondo punto),
> > > > attribuendomi, sbagliando, la falsa idea secondo la quale io
> > privilegerei
> > > > invece il riferimento a indicatori “assoluti” quali impact factor e
> > > numero
> > > > di citazioni, da me utilizzati come esempio solo per spiegare il
> > > paradosso
> > > > che si è determinato in alcuni Dipartimenti, laddove a venire
> premiati
> > > sono
> > > > i meno meritevoli. Nel mondo anglo-sassone – che il rettore conosce
> > bene
> > > –
> > > > non esiste una aberrazione tutta Italiana come quella dei Settori
> > > > scientifico disciplinari (Ssd). Le competenze sono in quel mondo, da
> > noi
> > > > goffamente preso a riferimento, solo un’espressione culturale, ma non
> > > > costituiscono dei centri di potere. In Italia i Ssd sono delle
> > > corporazioni
> > > > di eredità fascista, dove proliferano clientelismo, nepotismo e
> altro.
> > Il
> > > > Rettore porta ad esempio, impropriamente, il caso limite della Big
> > > Science
> > > > (esempio Fisica Sperimentale) nella quale lavorano molti ricercatori,
> > che
> > > > producono un numero elevato di pubblicazioni a più nomi, a differenza
> > di
> > > > quello che si verifica, per esempio, per i fisici teorici. Forse i
> > tanti
> > > > fisici sperimentali che partecipano ad un grande progetto della Big
> > > Science
> > > > (come ad esempio la scoperta del bosone di Higgs al Cern) solo lì per
> > > fare
> > > > numero? Forse non c’è alcun merito dei ricercatori che partecipano a
> > tali
> > > > grandi progetti? Per quanto riguarda l’utilizzo delle mediane,
> ritengo
> > > che
> > > > un sistema che decide di affidare la valutazione dei meriti personali
> > > > facendo riferimento a valori statistici di gruppi (Ssd), non è molto
> > > diverso
> > > > dal fatto che i Napoletani onesti sono singolarmente costretti a
> pagare
> > > > polizze assicurative elevatissime solo perché a Napoli ci sarebbero
> più
> > > > incidenti. I contratti sono personali, non di gruppo. E ogni
> > ricercatore
> > > > deve essere valutato nel merito a livello personale e non sulla base
> di
> > > > valutazioni di gruppo. Se la valutazione si riduce all’applicazione
> di
> > > > algoritmi basta affidare i giudizi a computers, che certamente,
> essendo
> > > > oggetti stupidi non interpreterebbero, e certamente commetterebbero
> > meno
> > > > errori di tanti qualificati Commissari (tra l’altro con un notevole
> > > > risparmio per l’Erario). Nel contesto più generale c’è da dire che
> per
> > > > riformare l’Università Italiana ci sono due draghi da sconfiggere:
> > > > l’egualitarismo ideologico e ipocrita (che alimenta esso stesso
> > > > diseguaglianze reali) e il corporativismo cinico di caste e
> notabilati
> > > > accademici. Il rettore da persona intellettualmente onesta qual è, sa
> > > > benissimo che nei Paesi anglo-sassoni alla base del sistema
> valutativo
> > > (che
> > > > è sempre personale) c’è un valore fondante assoluto: l’etica
> personale.
> > > In
> > > > Italia questo valore semplicemente non esiste, e ne deriva che una
> cosa
> > > > seria, come l’università, sia gestita citando il rettore, come “’a
> > > pazziella
> > > > in mano ‘e creature”.
> > > >
> > > > Benedetto De Vivo
> > > > Prof. Ordinario di Geochimica Ambientale
> > > > Università di Napoli Federico II
> > > > DISTAR-Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle
> > Risorse
> > > > Via Mezzocannone 8, 80134 Napoli, Italy
> > > > Tel. +39-081.2535065; Fax +39-081.2535061
> > > > email: bdevivo@unina.it; Web: www.fluidenv.unina.it
> > > >
> > > > Adjunct Prof. Virginia Tech, Blacksburg, VA, USA
> > > > Chief Editor of Journal of Geochemical Exploration
> > > > www.elsevier.com/locate/gexplo
> > > >
http://www.sciencedirect.com/science/journal/03756742
> > > > Associate Editor of American Mineralogist
> > > > www.minsocam.org
> > > > Associate Editor of Mineralogy and Petrology
> > > >
> >
http://www.springer.com/earth+sciences+and+geography/geology/journal/710
> > > > Southern Europe Councillor of the Association of Applied Geochemists
> > > >
> > > > Geochemical Atlas of Europe (FOREGS) | GEMAS | Geochemistry of
> European
> > > > Bottled Water | Mineral Waters of Europe
> > > >
> > > > -----Messaggio originale-----
> > > > Da: universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it
> > > > [mailto:universitas_in_trasformazione-bounces@mail.dm.unipi.it] Per
> > > conto di
> > > > Patrizio Dimitri
> > > > Inviato: Friday, November 22, 2013 2:05 PM
> > > > A: Università e Ricerca Forum
> > > > Oggetto: Re: [Universitas_in_trasformazione] R: REAZIONE!
> > > >
> > > > Cari colleghi,
> > > >
> > > > Come sapete bene, la situazione negli atenei e nei centri di ricerca
> è
> > > > sempre più grave.
> > > >
> > > > Alla cronica e progressiva riduzione dei finanziamenti, ora si è
> > aggiunta
> > > > anche la cancellazione del Prin 2013. La competizione, già molto
> > serrata,
> > > > sta toccando punte inaudite e sta producendo un gioco al massacro
> dove
> > > > gruppi anche produttivi rischiano di essere spazzati via.
> > > >
> > > > Come se non bastasse, a tutto ciò si sono aggiunte le ripercussioni
> > > dovuto
> > > > all'uso della bibliometria automatica e quantitativa dell'Anvur, per
> > > > valutare università, enti di ricerca e ricercatori. Sono sotto gli
> > occhi
> > > di
> > > > tutti i risultati aberranti della recente della VQR. Per non parlare
> > > delle
> > > > ASN con le maree di candidati che si sono presentati, con le
> > commissioni
> > > nel
> > > > caos e con risultati che non rispecchiano necessariamente qualità e
> > > > originalità della ricerca dei candidati. E che ne dite della storia
> > delle
> > > > mediane per selezionare coordinatori del dottorato e relativi membri
> > > della
> > > > giunta?
> > > >
> > > > Le mediane stanno diventano una pericolosissima arma impropria
> > > finalizzata
> > > > ad una vera e propria "eugenetica" della ricerca. E' chiaro che
> quelli
> > > che
> > > > si ritrovano avvantaggiati dal sistema Anvur siano un po'
> > recalcitranti a
> > > > spingere per modificarlo o abbandonarlo del tutto. Ma io credo che,
> al
> > > di là
> > > > del tornaconto personale, bisognerebbe avere l'onestà intellettuale
> di
> > > > ammettere che la valutazione non è questa e che questo sistema non
> può
> > > altro
> > > > che accelerare il declino totale di università e ricerca.
> > > >
> > > > Su questi e altri argomenti ho scritto una lettera aperta che è stata
> > > > pubblicata di recente su Europa
> > > >
> > >
> >
>
http://www.europaquotidiano.it/2013/11/11/caro-letta-universita-e-ricerca-so
> > > > no-ancora-figlie-di-un-dio-minore/
> > > > e altri articoli apparsi nel tempo sul blog Roars
> > > > (
http://www.roars.it/online), un sito che vi consiglio di consultare
> > in
> > > > quanto strumento di informazione molto utile per tutti noi.
> > > >
> > > > Segnalo inoltre un bell¹articolo apparso esattamente due anni fa
> sempre
> > > su
> > > > Roars (in tempi non sospetti), dove Jacopo Meldolesi con una seria e
> > > > approfondita analisi metteva a nudo i vari difetti della bibliometria
> > > > dell'Anvur
> > > >
> > >
> >
>
http://www.roars.it/online/valutazione-della-ricerca-in-biologia-e-medicina-
> > > > si-puo-fare-anche-per-bene/
> > > > Jacopo Meldolesi aveva previsto con un certo anticipo i problemi che
> si
> > > sono
> > > > creati oggi in seguito all'uso selvaggio delle mediane e vedeva come
> > > > possibile un altro tipo di valutazione, sicuramente più affidabile e
> > > > oggettiva di quella partorita dalle menti eccelse dei sette saggi
> > > > dell'Anvur. Purtroppo le cose sono andate diversamente.
> > > >
> > > > Oggi quando parlo con molti colleghi, noto un enorme senso di rabbia
> e
> > > > delusione, che però sfocia in una triste rassegnazione che sta avendo
> > il
> > > > sopravvento: si accetta tutto senza fiatare e si pensa solo a
> > > sopravvivere.
> > > > Un domani accetteremo anche di pulire i gabinetti, se questo ci sarà
> > > imposto
> > > > dal rettore o dal ministro di turno. Come siamo arrivati a questo
> > punto?
> > > Non
> > > > credo sia giusto, nei nostri confronti ma soprattutto per i più
> > giovani.
> > > > Dobbiamo reagire e pensare a delle forme concrete e vivaci di
> reazione
> > e
> > > di
> > > > protesta, allo scopo di ribaltare questa situazione di degrado.
> > > >
> > > > Nel frattempo, credo sia il caso di ravvivare la petizione contro
> l¹uso
> > > > della bibliometria, che avevamo aperto a giugno scorso: ecco è il
> link,
> > > > diffondetelo anche tra i giovani
> > > >
http://www.petizioni24.com/forum/60788#1
> > > >
> > > >
> > > > Un saluto a tutti,
> > > > Patrizio Dimitri
> > > >
> > > >
> > > >
> > > > _______________________________________________
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