Caro Rino,
On Thu, Feb 2, 2012 at 7:20 PM, Rino Esposito rino.esposito@uniud.it wrote:
Caro Luisiani,
non credo che il solo ed unico problema sia la carenza di fondi. Credo però che questa carenza sia il problema dei problemi quando andiamo a parlare dei PRIN e delle peripezie che descriveva Lattanzi o delle anomalie che ricordavano Dimitri ed altri.
Mi arrendo alla maggioranza che cosi' la pensa. Forse sbaglio ma credo che le risorse pubbliche per universita' e ricerca non siano 1/10 di quelle dei Paesi piu' avanzati, ma probabilmente intorno al 70%. Se fossero tutte assegnate con efficienza e valutazione di merito non si dovrebbero verificare i disastri descritti. La mia impressione e' che gran parte di queste risorse siano assegnate male, molto male, sia in base a valutazioni discrezionali specie dei politici, sia in base alla spesa storica mai confrontata coi risultati.
Sicuramente la distribuzione dei fondi è perfettibile, ma sono del tutto convinto che nell'Università italiana i gruppi che meritano di essere riconosciuti e finanziati siano molti di più di quelli che effettivamente possono ricevere un finanziamento (comunque esiguo) anche operando nella maniera più corretta possibile.
Concordo se parliamo di fondi PRIN. Sono meno d'accordo se consideriamo il totale di spesa pubblica in universita' e ricerca.
Con queste premesse che credo dovresti conoscere, sentirsi dire che togliere alla politica per dare alla ricerca è una affermazione demagogica che "non dovrebbe essere fatta propria da persone nettamente piu' istruite e competenti della media degli elettori italiani" mi pare un po' pesante.
No no no questo non l'ho mai scritto, e' un discorso che e' venuto dopo la mia replica.
Ripeto: considero demagogico affermare che il solo e unico problema nella ricerca e' la scarsita' di risorse. Nel dettaglio, lo considero demagogico perche' e' un discorso su cui tutti ma proprio tutti tendono ad essere d'accordo oltre che sul merito anche banalmente per interesse personale, perche' scarica da ogni responsabilita' e cosi' via. Anche chi ha avuto fondi che non meritava ma per relazioni con politici ha convenienza a sottoscrivere un discorso del genere, meno grane coi colleghi che avranno qualcosa in piu'. Ed e' un discorso che ognuna delle mille corporazioni in Italia puo' sottoscrivere, applicandolo a se' stessa.
Riguardo la politica, sono completamente cosciente, da molti anni, che il costo della politica italiana e' fuori da ogni paragone col mondo civile. Il costo dei politici potrebbe essere ridotto di un fattore quattro senza alcun danno alla democrazia, anzi rimuovendo moltissimi incentivi perversi. Visto che la ricerca scientifica e' sottofinanziata in Italia, sono anche d'accordo che nel redistribuire il dividendo da livellamento dei costi della politica una quota opportuna dovrebbe andare sulla ricerca. Ma e' inutile farsi illusioni, lasciando tutto come e' ora in come viene ripartita la spesa pubblica per universita' e ricerca i fondi PRIN aumenterebbero del 10-20% forse. Non credo che questo possa risolvere i problemi denunciati.
Cordialmente,