Buongiorno,
credo che nessun paese europeo preveda l'obbligo di usare indici bibliometrici per il reclutamento, e le resistenze sono forti anche per altri usi, come per esempio la valutazione della ricerca. Questo e` un problema molto sentito attualmente in UK, dove si sta passando da un sistema di valutazione (e non di reclutamento) esclusivamente basato su peer reviewing a uno parzialmente, ma non totalmente!, basato su metriche.
Per capire cosa puo` succedere, ci si puo` basare un po' sull'esperienza e l'evidenza empirica. A me sembra che le istituzioni che basano il reclutamento sulla metrica, e principalmente numero di pubblicazioni, tendano ad assumere dei buoni tecnici, cioe' scienziati dignitosi e `produttivi' ma non molto creativi. Invece, i posti d'elite, come Oxford e Cambridge, reclutano per cooptazione, e di solito la qualita` dei loro scienziati e` piu` alta, nel senso della creativita`.
Quindi, potrebbe succedere che, se si richiede per legge di reclutare gente valutata da un computer, si creera` una generazione di replicanti, che pubblicano molti risultati incrementali in campi di moda. Quelli bravissimi, tendenza Wiles (che sta improduttivo sei anni per dimostrare Fermat), se ne dovranno andare all'estero lo stesso e anche piu` di ora, quando invece in Italia qualche nicchia la trovano. I giovani in gamba che potrebbero prendere dei rischi saranno ancora piu` scoraggiati dal farlo e indotti a starsene su sentieri gia` tracciati e pubblicare come matti.
Magari qualcuno pensa di usare il meccanismo dei concorsi fatti dal computer per ripulire l'universita`, sperando di rilassare le regole dopo. Secondo me, pero`, anche questo non funziona, perche' i replicanti non sanno riconoscere il talento. Gia` adesso le universita` sono piene di replicanti, e non solo in Italia, e si vede gia` bene che non sono tanto diversi dai computer, il genio non lo sanno riconoscere.
Ci sono esempi di settori universitari completamente devastati per decenni in seguito alla fuga dei migliori cervelli, per esempio ce ne sono parecchi in Germania che ancora non si sono ripresi dopo la seconda guerra mondiale (per esempio la logica matematica, che conosco discretamente).
A mio modesto parere, meglio lasciar perdere le metriche, ma, se proprio necessario, almeno affiancarle da una robusta dose di giudizio umano. Il rischio che comportano e` troppo alto, possono produrre una corruzione morale (corsa alla pubblicazione) peggiore di quella nepotistica, perche' inevitabile e generalizzata.
-AG