Condivido quanto detto da Buttazzo e Dorato, mancano incentivi corretti alle commissioni nazionali, e non conosco sistemi universitari in tutto il mondo in cui i componenti di queste commissioni vengano efficacemente "valutati" sulla base delle performance future dei candidati che hanno reso idonei.
Tuttavia volendo con qualche sforzo vedere il bicchiere mezzo pieno, questo genere di idoneita' aperta e' analoga alla disposizione transitoria della riforma abbozzata in queste discussioni, intesa a prevenire reclutamento e promozione localistico senza merito prima che si affermi e sia consolidata una efficace procedura di valutazione delle scelte operate a livello locale dai Dipartimenti, con conseguenze incisive.
Premesso questo bisogna secondo me proporre, spingere e fare il possibile perche':
- inizialmente solo o almeno solo prevalentemente i Dipartimenti con le migliori valutazioni internazionali possano assumere gli idonei
- sia chiarito oltre ogni ragionevole dubbio che i risultati aggregati dei Dipartimenti saranno valutati in rapporto alle risorse erogate, e che la valutazione incidera' sia sulle risorse future e sulle possibilita' future di reclutamento e promozione, sia eventualmente su una parte variabile dei salari
- si facciano passi concreti per realizzare un'Agenzia di valutazione quanto piu' possibile indipendente e competente. Esempi esistono, per esempio quello inglese.
Apparentemente il ministro si appresta ad erogare una parte dei finanziamenti sulla base delle valutazioni esistenti, questo potrebbe essere il primo passo per avviare una cultura della valutazione dei risultati come premessa inderogabile per continuare a spendere denaro pubblico.
2009/3/26 Mauro Dorato mauro.dorato@gmail.com:
condivido il punto di vista di Buttazzo: fare idonei significa
Cordialmente,